Vivere o meditare?

Sono un paio di giorni che oltre il sentirmi addosso una solitudine sconfinata, (nonostante io abbia dei “rapporti” con dei miei simili abitualmente,  benchè perlopiù formali, anche durante un momento di scherzo o battuta), che   mi risuonano nella mente le parole: si preferisce la vita perchè la vita ti fa scorrere il sangue nelle vene! Suppongo che qui il termine di confronto a vita – sia – riflessione. Si preferisce la vita, alla riflessione, alla meditazione o alla letteratura(lettura) …poichè questa ti fa scorrere il sangue nelle vene. Ma non c’è vita valida che non abbia bisogno di una buona meditazione, di buone letture, di impegno mentale, prima di affrontare delle azioni..vitali.  Prima di vivere.

Decidere molte delle proprie azioni durante lo svolgimento della  propria vita senza essersi concessi dei giusti momenti di riflessione, in compagnia di parole e pensieri doverosi per l’agire, può essere pericoloso. Oh, la sventatezza e l’istinto, che nemici dell’uomo possono essere.

Ma ho bisogno della libertà delle libere associazioni d’idee per ri-equilibrare la mia esistenza, adesso. Il flusso libero di parole.

Datti alla vita intensa,
cercala,
non fare altri errori,
resta sulla tua strada,
cammina senza muoverti,
resta fermo nei tuoi passi,
il mondo sarà buono
se resti fedele
a ciò che stai cercando”
[Franco Arminio – poesie]solestamani

La morbidezza della seta vi avvolga dolcemente

[Gaston La Touche]la Touche Gaston  Ieri, guardando delle vecchissime fotografie che contenevano anche la mia immagine da bambina vestita in occasione di un Carnevale, ho notato un numero posizionato in un vestito blu da damigella  che indossavo per un concorso di maschere, era il numero 67. Ogni tanto un numero spicca durante la mia quotidianità,  e gli attribuisco un poco del riguardo, dell’importanza.  Anche perchè questo 67, si è mostrato ai miei occhi altre volte, durante gli scorsi giorni, sulle pagine di un libro, in uno scontrino di pagamento. Indica il 67: saggezza interiore, gratitudine, onestà. Una persona pragmatica e idealista. Ora non riesco a capire perfettamente come si possa unire in un carattere il pragmatismo e l’idealismo, mi sembrano qualità opposte. Devo studiare per la loro fusione?  In fondo devo già approfondire lo studio di altre disciplina, aggiungerò anche come avere una buona miscela di queste connotazioni insieme.  Buona giornata, mondo virtuale.

 

“La parola scritta è debole. Molta gente le preferisce la vita. La vita ti fa scorrere il sangue nelle vene e …ha un buon odore. Scrivere è solo scrivere, la letteratura è insignificante. Attrae solo i sensi più sottili – l’immaginazione visiva e l’immaginazione uditiva – il senso morale e l’intelletto. Questo scrivere che fai, che ti eccita tanto, che ti esalta e ti scuote come se stessi ballando vicino all’orchestra è appena percettibile per chiunque altro.”

Tratto da “Una vita a scrivere” di Annie Dillard

” In genere, le nostre prime impressioni sono quelle vere – la difficoltà principale consiste nello stabilire quali siano le prime. Nell’adolescenza, ad esempio, leggiamo una poesia rimanendone estasiati. Nell’età adulta la nostra ragione ci assicura che non v’era alcun motivo di rimanere estasiati. Ma, trascorso qualche anno,  torniamo alla nostra ammirazione di un tempo, proprio quando un giudizio più maturo ci consente per l’appunto di capire il come e il perchè di tale ammirazione. Pertanto il nostro pensiero, in quanto individui, è ciclico, e abbiamo la possibilità di formarci, a partire dalla frequenza o infrequenza delle nostre rivoluzioni intorno ai vari centri di pensiero, un’accurata valutazione del progresso del nostro pensiero verso la maturità. E’ davvero meraviglioso osservare fino a che punto l’opinione infantile coincida, negli elementi essenziali di verità, con quella dell’uomo propriamente detto – dell’uomo al suo meglio.”

Edgar Allan Poe

Una poesiola… così come viene (quasi) definita, dall’autore (anzi no)- una struggente poesia d’amore ..perso

” .. i nostri cuori si erano fusi in uno solo
ma la morte distrusse quel che Amore aveva creato
Troppo grave è il peso dei pensieri.
Nell’ora dolce della gioventù ti riempì il cuore Che pareva traboccare d’amore e di felicità
Come il fugace fiore della passione Schiuso sotto un cielo meridionale
Che presto fiorisce e presto muore.
Eppure in questo calmo e rigoglioso rifugio
Mi pare di vederti ancora
Sui fiori pare fluttuare il tuo respiro, Sulla collina il tuo sussurro
Mentre la luce fioca della stella e il mare di te sussurrano al mio cuore.
Non più il mio cuore gioisce ai tuoi sorrisi
Eppure ancora mi faccio incontro al tuo sguardo
E invoco la voce tua dolce e profonda
Che non mi dà risposta
E mi struggo sulla muta soglia
Per i lievi passi che mai più ritorneranno.”
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In questo post – il mio squilibrio!

“Non affrettarti, non riposare.”
(Johann Wolfgang Goethe)
[William Adolphe Bouguereau, Baccante]William-Adolphe_Bouguereau_(1825-1905)_-_Bacchante_(1894)
La frase di Goethe – non affrettarti, non riposare –  sembra voler ricordarmi di scegliere un equilibrio nella mia vita, e di mantenerlo. La cosa più difficile da compiere è mantenere l’equilibrio sempre nelle cose fondamentali, ma di compensare tanta giusta condotta, con un filo di insania. Anche un motto antico in latino sosteneva come ogni tanto sia lecito lasciarsi andare nel trasgredire dal perfetto equilibrio mantenuto a lungo. (Semel in anno licet insanire)  (Una volta all’anno è lecito far pazzie)
 Per 11 giorni ho mantenuto il giusto comportamento (imposto dalla  società in cui vivo), non uscendo di casa, restando segregata nel mio appartamento di 75 mq calpestabili. E’ stato molto difficile dato che sono una persona che è abbastanza attiva, si muove, cammina a piedi e considerando anche che il mio stato di salute, benchè positiva al covid, non era alterato da malesseri fisici. Questo mi ha apportato diversi disagi, dal 4 giorno di clausura in poi, ho perso il senso del sonno, non dormivo più, non ero per niente stanca, sono diventata irritabile, ed ero preoccupata per il mio posto di lavoro. Chi si ammala di Covid19 sfortunatamente ancora oggi, dopo due anni, se non è afflitta da gravi sintomi del virus, viene afflitta dai disturbi che normalmente subentrano in una persona “sana” in stato di fermo e di inattività. Forse avrei dovuto accendere la radio più volte ed iniziare a ballare, qualche volta l’ho fatto, ma non è bastato.  Dopo 4 giorni di ripresa della vita normale, da persona fuori dall’isolamento fiduciario ho ancora i problemi di insonnia. Non dormire  la notte è terribile davvero, è la prima volta che mi capita di provare così tanta difficoltà a dormire. Quanto mi piace,  il mondo odierno con tutte le sue regole così giuste e idonee da sopportare per una banale creatura vivente, da creargli dei problemi fisici, di salute, anche a chi non ne aveva. Volete una società piena di insonni, depressi e arrabbiati? !11 giorni di fermo, chiusi in casa, malati ma sani, No – magari anche 14 giorni. Spero che insonnia vi prenda.