Preoccupazioni    (in realtà ci sono, ma non le dico…sshhh)

Questa notte mi sono svegliata nel mezzo del mio sonno, intorno alle 3.30 della notte a causa di un temporale, e ho gridato un : basta, a mezza voce guardando verso la finestra della mia stanza, un po’ disperata (ma come si può essere un po’ …disperata??). Suppongo che la mia voce sia stata coperta dal rumore del forte vento e degli scrosci della pioggia battente, e che non abbia disturbato nessuno,  ovvero che non sia stata di disturbo per i vicini di casa. Sembrava che ci fosse in atto una specie di piccolo tifone o tempesta nell’aria circostante al posto in cui vivo.  Tant’è che ho pensato: ora apro la finestra e forse vedrò un Twister…ops..no, volevo dire un tornado.  Non ho avuto il coraggio di guardare in faccia il ciclone fuori dalla mia finestra, mi sono rimessa all’istante a dormire.  Imperversava il cattivo tempo al di fuori dell’uscio di casa e io ho continuato a dormire e a sognare. Ho sognato che dovevo presenziare ad un pranzo, e avevo delle preoccupazioni che riguardavano il cibo, mi dicevo tra me e me , e ora, come faccio a dire che quello che vorrei mangiare non sarebbe altro che del wafer al cioccolato o delle patatine fritte? Perderei di credibilità! L’unica cosa che riesco a mangiare veramente è del cibo che viene considerato per antonomasia il preferito dai bambini.. di 10 anni.  Mi immagino la scena, cara, ho prenotato in uno dei migliori ristoranti del luogo, vedrai: io ostriche e tu le patatine fritte! Ah ah ah…Niente, c’est la vie.  Sarebbe stato sicuramente meglio un buon affogato al caffè con panna montata…

Perchè no? Uf!

Ricordo di aver letto un commento di un blogger scritto sopra un blog qui su libero, diceva che aveva una casa piena di libri ma che aveva poco tempo attualmente per leggere.  Il tempo, anch’io ritengo di averne sempre troppo poco per fare le cose che amerei di più fare, proprio come leggere o rileggere libri di poesia o dei classici che mi sono particolarmente piaciuti. Ma delle volte non solo è avaro con me il tempo, altre volte sento che è la forza, l’energia a mancarmi. Mi è successo questo, il senso di spossatezza che mi invadeva proprio oggi, già covava dentro di me da giorni. La tristezza mentale, dell’animo, che alla fine ha sopraffatto il corpo,  producendo una certa sua immobilità, quasi una stasi.

Ho dovuto scuotermi da sola, vicino a me non c’era nessuno che poteva darmi una carica d’energia. Mi mancava una mano che mi sollevasse in piedi (dalla sedia) e una voce che mi raccontasse qualcosa. Una voce vera, che potesse raccontarmi una storia. Così mi sono avvicinata ad un libro, il libro Le affinità elettive di Goethe e ho letto a me stessa di Carlotta, del barone Edoardo, di Ottilia e del Capitano Ottone.

 

 

Sull’astrologia   ( alcune nozioni che sono riportate qui sotto potete trovarle nel libro: Astrologia – Manuale pratico per tracciare l’oroscopo – Gisella Melluso)

Tetrabiblos può essere considerato uno dei primi trattati di astrologia, è stato scritto da Claudio Tolomeo.  Questo trattato conteneva tutto ciò che, fino ai tempi in cui visse l’autore (II sec A.C.) era noto in Babilonia, in Egitto e in Grecia, in materia di teorie ed esperienze astrologiche. Tolomeo attribuiva alle stelle fisse la proprietà d’influenzare i destini degli uomini e dedicava una parte del libro all’oroscopo individuale suggerendo vari metodi d’interpretazione.
In Italia l’astrologia fu portata, al tempo delle guerre puniche, da schiavi greci. Essa suscitò l’ostilità degli Aruspici che vedevano negli astrologi temibili concorrenti. Numerosi editti furono emessi in Roma contro la nuova disciplina, che tuttavia continuò a sopravvivere.
Successivamente, mentre ragioni politiche spingevano Roma pagana ad avversare l’astrologia, la chiesa cristiana la rifiutava per ragioni morali. Il principio del libero arbitrio sostenuto dal Cristianesimo non poteva tollerare che l’uomo credesse che il proprio destino fosse fissato dalla congiunzione degli astri verificatesi al momento della nascita. Durante il Rinascimento, in Italia, l’astrologia riprese il suo corso.
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Ariete, leone e sagittario corrisponde il temperamento bilioso
Gemelli, bilancia, Acquario corrisponde il temperamento sanguigno
Toro, vergine e capricorno corrisponde il temperamento nervoso
Cancro, scorpione e pesci corrisponde il temperamento flemmatico
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Quello che ho riscontrato di corrispondente alla realtà, per me, su me stessa dell’astrologia, è un trafiletto scritto per l’indicazione generale del carattere di una persona del segno dei pesci con un ascendente in un segno di fuoco (come Ariete, Leone e sagittario)

Pesci con l’ascendente in (Ariete, leone o sagittario):
l’ascendente di questi segni accentua la mancanza di fiducia del nativo Pesci in se stesso.
La riflessione e lo sviluppo spirituale sono di fondamentale importanza per lui.
Il mio ascendente si trova nel segno del Leone e ho da molto tempo poco fiducia in me stessa. Non sarà la causa di ciò l’astrologia (ma le esperienze collezionate sbagliate..) però comunque risulta veritiero.

Stelle

Se una piccola percentuale di responsabilità per il mio carattere lo avessero le stelle della mia nascita? Se le stelle della mia nascita avessero influenzato il mio generale temperamento ? E influissero sul mio destino, con certo, un moderato andamento, non una totale dominanza.
A dire il vero non  credo poi tanto in questa linea d’idee, però ho un debole per l’astrologia. Così leggo come redigere un oroscopo personale e la storia dell’astrologia come scienza.  Per esempio, sull’astrologia, ho imparato da tempo che il segno zodiacale dei pesci (al quale appartengo) ha come difetto quello tendenzialmente di evadere dalla realtà, e di avere una natura doppia, infatti il simbolo zodiacale in questione è composto graficamente da due pesci, uno che è in superficie, e l’altro che si trova negli abissi.  Nettuno è il mio astro Governatore insieme alla simpatia di Giove. Purtroppo evadere dalla realtà può rivelarsi anche pernicioso, se vengono utilizzati per ottenere questa fuga dalla concreta esistenza, dei rimedi perlopiù tossici per il corpo come droghe, alcool o una vita troppo ritirata nella fantasia. In generale gli eccessi sono sempre nefasti per l’essere umano.  E per ora come eccesso mi concedo la lettura di molti libri e forse anche il “pubblicare” troppi post sul mio blog di Libero?

 

E se fossi un fiore?

Vi hanno mai chiamato: fiorellino di campo?   (a me si, una volta, un ubriaco, che non si reggeva più in piedi sulle sue gambe..ad una fermata della metropolitana di Milano)   E’ tardi anche per confessare, cose del genere..?

Rimandare è la mia parola di oggi, come di ieri,  e di ieri l’altro.

Ho la lieve sensazione di essere in ritardo su qualcosa…

Già.. ma su cosa?

Su tante cose.

Meglio non pensarci, dal momento che adesso la mia mente si ricorda una canzone, e le sue parole:

“Mentre il Re delle banconote invita il Re del mambo che sposa la figlia del reggente di Sardegna nipote del Re del Piombo della Seta e della Stoffa stampata e della Carta colorata…Io…ti scrivo caro fiore…che qui non nevica e non piove..”

Acque verde mare e luna piena, luna d’oro

Mi devo riappropriare di alcune consuetudini salutari, tra le prime  quella di fare più bagni in una vasca rilassante, che docce. E immaginarmi di essere in un mare verde acqua, con la luna piena riflessa, vicina a me. Ascoltare della musica con gli auricolari mentre cammino, mentre compio tragitti da un punto all’altro della città, delle città. E’ distraente? ( forse, può esserlo) In fondo non voglio essere proprio distratta, da questa realtà quotidiana troppo uniforme.  Sollevata dall’arte. Alleggerita dalla preoccupazioni contingenti. E leggere, leggere più libri, perchè le parole mi seducono. Le storie che leggo si insinuano benevolmente nella mia mente e mi trasportano lontano. Addirittura possono farmi elaborare sogni mentre sto dormendo, facendo confluire il loro sapere nel mio patrimonio di idee e di immagini.  Avere visioni oniriche mentre si è addormentati e leggere a voce alta le parole presenti nei libri, con il giusto tono della voce, sono un altro sicuro mezzo per lasciare immediatamente la realtà, senza sottrarsi al mondo, poi così del tutto..

Appurato che per me è assolutamente meglio essere una sognatrice senza speranza rispetto all’auto-definirsi una realista senza speranza, di quelle di una concretezza indefessa, e instancabile…Ritengo di non aver adempiuto in modo convincente di fronte a me stessa, come mi ero prefissata, nel ritrovare e nel provare un po’ di “spiritualità” (in me stessa) nella ricorrenza pasquale appena trascorsa. E dal momento che la spiritualità non è un sentire  da attribuirsi ad una sola religione, o meglio ancora, a una qualsiasi  religione, ma che invece è  uno stato mentale, un tesoro dell’anima, in cui ci si concede a delle riflessioni sull’eternità, ho deciso di rimediare leggendo un libro sul Buddhismo, scritto da Borges. Quale migliore autore, di una profondità tale che è in grado di ammaliare sia chi è più sensuale che chi è più etereo e cerebrale nel suo atteggiamento verso la vita.

Da “Cos’è il buddismo”  Borges (in collaborazione con Alicia Jurado)

“Nirvana è una parola sanscrita che, etimologicamente, vale -spegnimento- estinzione, potrebbe anche essere tradotta con l’estinguersi e lo spegnersi.

L’espressione spegnersi in Brahma, spegnersi nella divinità, suggerisce una goccia che si perde nell’oceano o una favilla che sparisce nel fuoco cosmico. Deussen osserva  che, per gli indiani, l’anima individuale è tutto l’oceano e tutto il fuoco. In molti passi Nirvana  è sinonimo di Brahma e di felicità; spegnersi in Brahma è intuire che si è Brahma.”

Sogno ancora

Le persone troppo concrete e realiste spesso diventano con il tempo fondamentalmente più tristi rispetto a quelle con la testa fra le nuvole, che sognano ad occhi aperti. Per dimostrare che sono ancora una sognatrice attiva, vera e propria, una che crede quasi nell’impossibile, ho telefonato ad un’azienda per parlare del mio curriculum.  Dato che avevo inviato loro il Cv, ed era (è) rimasto in sospeso tra quelli ritenuti “idonei” perlomeno (credo) ad affrontare un colloquio,  anche se non sono mai stata chiamata, l’ho fatto io, ho telefonato io. Purtroppo non ho avuto ancora una risposta, ma almeno ho dimostrato a me stessa che non sono ancora, proprio del tutto, una realista senza speranza, forse sono una sognatrice senza speranza, allora?Michael Z Tyree - Sharing the Heavens

gatto rossoDi preferenza – (elettivo – scelto)

“Le nature che incontrandosi si avvincono subito,
determinandosi reciprocamente, si chiamano affini.

“..il che giustifica l’uso della parola Affinità Elettiva, perchè in realtà si ha l’impressione che un rapporto venga preferito all’altro,
venga eletto in luogo dell’altro.” (pag 112)  Goethe