Suppongo di soffrire di uno stato di ansia dovuto al pensiero di non riuscire a fare tutto ciò che mi viene richiesto, nel giusto tempo. Il tempo richiesto dall’esterno,  ovvero quello non propriamente mio, ma altrui. Che sia, banalmente, quello di un macchinario come un semaforo che mi indica quando attraversare una strada o quello di un qualsiasi altro individuo che entra in relazione con me.

Anche l’atto di camminare lungo delle strisce pedonali sopra una strada può diventare fonte di stress?  Per me a quanto pare si, soprattutto in correlazione a quanto mi capiti spesso, ossia alle innumerevoli volte nelle quali mi trovo ad attraverso una strada, e alla poco disciplina e calma degli automobilisti, ogni volta  miei “antagonisti” per il passaggio dall’altro lato della via.

Ogni volta che mi capita di stare per perdere la calma mi ritrovo a pensare…ricordati che: chi ha più testa…considera. Perciò cerco di considerare molto spesso, anche troppo. E in questo modo, sforzando la mia capacità di ragionamento per mettermi nei panni altrui,  e  avere pazienza, faccio menomare e soffrire il mio lato istintivo , che deve sempre incassare. Quando mi arrabbierò io, perchè un signore o una signora che hanno molta fretta suonano il clacson perchè  mi muova velocemente sulle strisce, perchè loro hanno fretta di andare? Immagino i loro pensieri: ma guarda questa.. devo persino fermarmi e osservare la passerella di questa deficiente, io che devo andare a lavoro! Su, su muoviti, imbambolita! (è un termine dialettale, non lo trovate nel dizionario!)   Io nel frattempo penso: speriamo che questo/a non acceleri, perchè io ancora non sono capace di volare!

Mi sembra che le persone siano diventate in generale più impazienti e intolleranti. Qualche giorno addietro ho assistito ad una scena di un litigio tra una donna italiana a spasso con il marito/compagno, un cagnolino che teneva al guinzaglio, con un’altra donna di nazionalità straniera, e il motivo scatenante è stato un altro cane, che era libero e senza guinzaglio. Questo cagnolino (un maschio) si è avvicinato al cane della signora che lo teneva al guinzaglio (maschio anche lui) in un modo non proprio amichevole. La donna ha cercato, ovviamente, di difendere il suo cane, e ha anche insultato la proprietaria del cane libero. L’ha insultata dicendole: cretina di una.. seguito (l’epiteto scurrile) dalla sua nazionalità,  che non starò qui a precisare.

In conclusione mi pare che automobili e cani siano un problema per la città: non si sa mai bene come tenerli, come gestirli. Eppure sembrano ormai proprio indispensabili per vivere.

 

 

 

 Tutto appare calmo ora, ma le prospettive future non sono rassicuranti ( e non riesco a non pensarci..no, anzi..non posso…per mia indole)

” Il dottor V. mi dice che gli habitués del jogging sono dei drogati nel senso più proprio della parola. In effetti il loro sforzo muscolare provoca la secrezione da parte dell’ipotalamo di un ormone, l’endorfina, che presenta delle analogie con la morfina. Questa procura loro un’euforia della quale non possono più fare a meno.”   M. Tournier

Dovrei scrivere qualcosa…ma non saprei come iniziare? Da dove inizio? Diverse sono le cose sulle quali dovrei riflettere con mente analitica o da capire di fronte a me stessa. Scrivere mi aiuterà?  O mi aiuterebbe?

Dunque, per prima cosa, io mi sento una “drogata”  in qualche aspetto della mia vita?  Ovvero sono attaccata visceralmente a qualcosa, della quale non riesco a fare a meno? Come quegli habitués della corsa, del movimento fisico, che fa produrre loro endorfine e indi benessere, al quale non riescono a rinunciare?

Può essere che io sia una di quelle persone che non vogliono mai perdere il controllo della propria circostante realtà, che cercano di analizzare le cose, i fatti, le vicende appena accaduti/e. Che desiderano comprendere con precisione gli eventi, per poter fare una previsione della cose..più in là…in un futuro.

Ed è uno dei motivi per cui non riesco, il più delle volte, a vivere con meno stress mentale addosso. Vivere il momento non è da me, eppure è una grande lezione di felicità da imparare dai bambini, che perlopiù, vivono e si godono un tempo eternamente presente, senza l’ingombro del passato e le illazioni (sia positive che negative) sul loro prossimo futuro.

L’altro motivo invece è che bevo solamente succhi di frutta alla pera o  caffè e cappuccini invece di Vino bianco e Limoncello.

” La vita è un ospedale in cui ogni ammalato è posseduto dal desiderio di cambiar letto. Uno vorrebbe soffrire accanto alla stufa, l’altro crede che guarirebbe se stesse vicino alla finestra.

A me sembra che sarei felice dove non sono, e la questione del cambiare dimora è tema di un dialogo incessante con la mia anima.”   Baudelaire

 

“Quando un giorno ti lascia,

pensi all’altro che spunta.

E’ sempre pieno di promesse il nascere

sebbene sia straziante

E l’esperienza d’ogni giorno insegni

Che nel legarsi, sciogliersi o durare

Non sono i giorni se non vago fumo.”

Ungaretti – Il taccuino del vecchio

tentazioni temporali

L’erogatore della panna montata (quella che si usa perlopiù per guarnire i dolci)  emette un suono davvero rumoroso, forse per avvertirti, per avvertire il malcapitato/a che cade tra le sue dolci spire che sta commettendo qualcosa di potenzialmente pericoloso per il suo corpo. La panna montata crea sorta di subdola e melensa dipendenza, una volta che hai imparato a scioglierla dentro ad una tazzina di caffè, è finita per il tuo palato, la richiedi ancora, e ancora. Fino a che, appunto, il suono imperante e fastidioso dell’erogatore  di quella dolcezza ti disturba, ricordando che hai già premuto il suo dispenser troppo!  Per questo ho deciso di distrarmi e allontanarmi  (da quel tubo diabolico) con una lettura, quella di Ellis e del suo libro: Meno di zero. La lettura è un’altra di quelle cose che mi rendono meno amara l’intera giornata.  A proposito, la lettura mi stimola dei pensieri e delle riflessioni profonde, come questa..seguente:  se si introduce nel proprio corpo la panna montata, prima del sorgere del sole.. ovvero prima che il sole sorga, come per una sorta di magia, dato che è l’ora instabile, quella che intercorre tra la fine della notte e l’inizio del nuovo giorno, insomma un periodo di transizione, quasi un nulla-temporale, le calorie si annullano anche loro..forse? Insomma non devono essere conteggiate come calorie ingerite perchè non rientrano nè nel campo della notte nè in quella del giorno. L’ora magica che non esiste, e pure tutto quello che si è svolto in quei pochi suoi minuti non è mai esistito…?
(ah ah ah)

Buona giornata a tutti

“Si soffre sempre per le solite cose!”    Aforisma (di mia penna, pugno, idea)

Invece, qui sotto

Strani aforismi … d’autore

“Ciò che si fa per amore lo si fa sempre al di là del bene e del male”  (assai discutibile per una valida coscienza qualunque)  Nietzsche  …mi perdoni.

“Ci sono persone che non si sarebbero mai innamorate se non avessero mai sentito parlare dell’amore”   (????)   de La Rochefoucauld

“E’ difficile essere amabile tutta la giornata”    (Si, ti capisco) Charles- Joseph de Ligne

“Gli attori conquistano i cuori senza dare il loro in cambio, ma truffano con grazia”     Goethe

“Si è soli con tutto ciò che si ama”   Novalis  (meglio non farlo, dunque)

“La stima si consuma, come l’amore”

“La giornata più perduta è quella in cui non si è riso”     Nicolas de Chamfort