“Questa storia mi è servita per dimostrare a me stessa che nessuno è indispensabile. E qualcosa di peggio: che il posto che occupiamo è sempre un posto usurpato.”   – I mari del sud – Manuel Vazquez Montalban

Parlando di posto, c’è chi riesce a comprendere bene, e magari anche in poco tempo, o nei tempi giusti, esatti per l’habitat in cui è inserito, dove si trovi il suo posto, qual è quello giusto per sè. Poi ci sono quelli che non solo hanno questa conoscenza per se stessi, ovvero del loro posto e lottano per tenerselo che sia a fianco di qualcuno o in una società, ma hanno anche la capacità di dirti in che posto può stare un altro individuo, anche finanche un individuo, una persona, che non dovrebbe essere proprio di loro pertinenza. Questa può essere in certe situazioni prepotenza, in altre dell’eccessiva sicurezza di qualcosa.  Io rientro in quelle persone che non hanno ancora un’idea chiara di quale sia il posto idoneo a contenerle.  Sono certa solo del seguente dato di fatto; quando ero una bambina e avevo dieci anni facevo parte di un nucleo familiare, cioè avevo una famiglia abbastanza felice e ne facevo parte. Da questa stessa mia età in poi i miei genitori decisero di divorziare, perciò la mia famiglia l’ho perduta e non ne ho più avuta una. Da qualche anno mi sono accorta che una famiglia mi manca, e adesso che ho la totale consapevolezza che non ne ritroverò mai più una in cui vivere, mi sento come se avessi a che fare con un nostalgico vuoto. Avrò una vita ugualmente, forse anche felice, almeno a tratti, anche senza una vera e propria famiglia, ma con il ricordo del passato nel cuore.

Perché gli uomini si fanno la guerra  (da I viaggi di Gulliver – parte IV)

“L’ambizione, l’intolleranza, la prepotenza, e la volontà di profitto portano gli uomini alla guerra. C’è pure il caso in cui un sovrano fa guerra all’altro solo perché teme che quest’altro possa fare guerra a lui. La guerra, inoltre scoppia ora perché il nemico è troppo forte, ora perchè è troppo debole. A volte i nostri vicini non hanno le cose di cui noi abbondiamo o viceversa, abbondano delle cose che ci fanno difetto; allora si combatte finché o quelli ci pigliano la roba nostra, ovvero ci danno la loro. Legittima ragione d’invadere un Paese è lo stato di debolezza in cui questo si viene a trovare dopo un evento rovinoso. Si ha diritto di muovere guerra al nostro più stretto alleato sempre che una delle sue città giaccia in una posizione che strategicamente conviene a noi, o che un suo territorio possa arrotondare ed integrare i nostri domini. ”  ecc

borghesia

Questo agognato mare

E così mi trovo ancora qui, in un sabato pomeriggio con un altro libro fra le mani, dal titolo: I mari del sud – un giallo di Montalban. Il suo stile di narrazione ormai  mi è familiare, ho già letto 4 dei suoi romanzi.  Questo però in particolare credo di averlo letteralmente agguantato dalla mensola di una libreria, per il suo titolo, e per una frase, evidenziata subito dall’autore stesso : Più nessuno mi porterà nel sud.  Anch’io ho pensato all’istante che questo destino sarà anche il mio ,  (no, non quello di venire assassinata, dato che sono poverissima e quindi non sono un/a magnate dell’industria), il destino di non riuscire a vedere prossimamente nessun mare del Sud. Al massimo vedrò un mare ligure, quello di Lerici o luoghi vicini (comunque niente male, devo dire!)

Ricordo l’ultima volta che ho visto da vicino, benchè senza introdurmici all’interno, nelle sue acque, l’ultimo mare del Sud che ha deliziato i miei occhi e avvinto il mio sguardo con tutte le gamme tipiche dell’azzurromare, mi trovavo a Napoli.  Per arrivarci ho utilizzato il treno, cosa che farei ancora, perchè è stato comodo e rapido. Però c’è stata una nota stonata – ho preso la FrecciaRossa o argento, con esattezza non lo so, ed erano posti prenotati di seconda classe. Adesso viaggerei solo in prima, dopo il ricordo della compagnia che ho avuto durante un certo periodo del tragitto. Magari vi sembrerò una donna un po’ snob/superficiale a scrivere questo, ma sono stata seduta in un posto a quattro, con due donne, sorelle e mi sono sentita senz’altro di troppo. Una era incinta l’altra aveva un bambino con sè, molto piccolo. Ricordo che ad un certo punto del percorso questa signora-mamma ha estratto qualcosa per far mangiare il suo piccolo, okay, niente di strano, fino a qui. Ma lui non ne voleva proprio sapere di mangiare e lei insisteva, continuava ad insistere contro questa sua povera creatura, dicendo: dai, a mamma, mangia la banana. Solo un po’, un pochino a mamma. – Lui si ritraeva, niente da fare. Perciò ha desistito senza più speranze.  Dopo un breve lasso di tempo parlando con la sua compagna di viaggio/sorella. Ha detto, devo cambiare il piccolo, vieni con me?  Perciò le ho viste alzarsi e raggiungere la toilette, qui ho tirato un sospiro di sollievo per un po’ di tempo non ero più in compagnia. Basta seconda classe!  (Vi sono antipatica vero, ora, immagino…?) Tanto, tanto? Ma molto o solo un pochino…..ahahah, non insisto, e vi saluto. Ciaoooooo

Prima di tutto, grazie a tutti per le vostre constatazioni sotto forma di commenti che mi sono arrivate da nuove e altre già conosciute presenze virtuali, tra l’altro ho notato anche l’arrivo, proprio tra di voi, di un’ombra illustre: Nietzsche! Il tale grande filosofo e non quel tipo in cura per un momentaneo attacco di delirio narcisistico…

Di nuovo leggendo questa giornata, mi sono accorta sfogliando un libro che tra le varie proposte di approfondimento di lettura/studio, il mio dito, puntando una zona a caso del suddetto manuale si è posizionato immediatamente a ridosso della scritta: l’autostima. L’argomento che secondo il Caso dovrei studiare e coltivare è questo…come sviluppare l’Autostima! Devo dire che mai come in questo momento mi sento in accordo con la fortuita casualità. C’erano tante e diverse opzioni che avrei potuto scegliere ma la Sorte ha deciso per l’autostima. Devo proprio potenziarla allora, dato che è un aspetto poco trattato nella mia personalità.

Altri argomenti, che avrei potuto scegliere:

  • La magia
  • Schopenhauer
  • La santeria cubana
  • I Goti
  • L’empatia
  • I Cult-movie
  • La parapsicologia
  • La videogeneration
  • La seduzione
  • I manoscritti del Mar Morto
  • Lo shaolin
  • Lo space clearing
  • I luoghi magici del mondo
  • La mediazione culturale
  • L’istinto
  • Il counseling
  • La via francigena
  • Il vastu
  • Il narcisismo
  • La religione dei celti
  • La danza del sole                                   etc eccetera

 

Famiglie e felicità (tale o presunta che sia..)    [Anche se a dire il vero è incerto ciò di  cui possa saperne io veramente.. di famiglia? Una mia personale non sono nemmeno riuscita a costruirla.]    

giovenale

“Chi lotta con i mostri deve guardarsi dal non diventare, così facendo, un mostro”

Nietzsche

(quando si deve osservare una parte di sé, problematica. Rimorsi, rabbia etc)

Dal mio ultimo sogno è chiaro che il mio inconscio sia parzialmente conscio che: sono o siamo?(io e lui insieme naturalmente…) al verde  e che abbiamo bisogno della guida di uno psicologo.

Sweet dreams!

Sweet dreams!

Di ciò siamo fatti!

tra la là

tra la là

Sogni

Se questo post avesse un audio incorporato, potrebbe essere benissimo il brano Sweet dreams degli Eurythmics, che è quello che agognerei di compiere anche adesso: dolci sogni. La notte passata ho dormito soltanto 5 ore e sono stata finanche in vari  e svariati posti del mio mondo immaginario, all’inizio vedevo  distese di prati di papaveri, poi ero all’interno di una vasca da bagno, infine nell’istituto religioso della Gianelline – il quale si trova proprio a Piacenza -per ricevere un consulto, una visita gratuita da uno psicologo. Tant’è che mi sono meravigliata per questo interesse verso la salute della psiche dei propri fedeli da parte della chiesa cattolica.  Dopo ciò, quindi ho avvertito quasi il desiderio di ritornare a Roma, per una visita spirituale e artistica.  Roma è sempre un museo a cielo aperto? Tutte le strade portano a Roma?  (Tanto lo so che a Roma non andrò?)  Ad ogni modo, qui sotto nell’immagine compare lo psicologo che prende appunti, come potete vedere…oppure   “L’evangelista Giovanni scrivente – pagina miniata dell’evangeliario di Lorsch – Biblioteca apostolica Vaticana.

evangeliario

Oviedo (dei miei sogni..? )   (ma davvero, davvero??)

Ritengo che possa costituirsi come peccato il non desiderare, il non desiderare proprio più nulla, o comunque non sentirsi quasi più coinvolti e non dico di certo appassionati ma almeno interessati alle vicende o alle dinamiche della vita.  Mi sembra di sentirmi in questo stato, quasi apatica, verso sia un versante che un altro dell’esistenza. Verso cosa sono attratta con tenacia? Niente, credo. L’unica cosa che so è che voglio vivere dignitosamente senza arrecare danno o disturbo a chicchessia, l’indipendenza vorrei, questa solo, questa si. Mentale, emotiva e materiale.  Già, ma non credo di averla neppure, questa agognata indipendenza visto che a volte il parere altrui, mi punge o mi allieta. Anche in banalità. Per esempio, qualche settimana fa, ho risposto ad una domanda sui viaggi, sul viaggiare, e penso di avere dato una risposta “sbagliata” o semi sbagliata, secondo la visione di alcune persone, quelle che contano di più..:  ovvero la maggioranza!   Infatti la gran parte delle persone individua come mete dei propri sogni luoghi lontani, raggiungibili dopo molte ore di viaggio aereo, mentre io ho risposto che se avessi avuto per incanto o per la  una vincita di un premio improvviso un biglietto gratis per qualunque posto del mondo, avrei scelto una città della Spagna (troppo vicina ! chi oggi non va facilmente in Spagna..?) o Amalfi (ancora peggio visto che si trova nel mio stesso Paese d’appartenenza.. Italia!) Devo aggiornare i miei desideri in fatto di luoghi di viaggio, devo desiderare di andare alle Bahamas (ah ah ah) a Buenos Aires, a Samarcanda, a Petra (in Giordania) , negli Stati Uniti ! Che ormai si considerano loro stessi da soli, il centro del mondo, e lo comunicano a tutti “imponendo” l’inglese come lingua “più usata”

ppppppppppppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

Pernacchia, pernacchia , pernacchia!   E’ il suono onomatopeico di questo post!

ah ah ah

Ps: Tra l’altro, sono stata sottoposta ad un semi-lavaggio del cervello durante l’adolescenza in merito all’impiego di questo idioma, che io posso dire di amare la lingua inglese quasi quanto quella italiana, perciò…. sono senza speranze

Per l’indipendenza!  (ah ah ah)

metavvvvn

C’è da fare…c’è sempre qualcosa da fare!! (e tu lo sai!) Giorgia –  canzone

Latito da qui (?) perché ho poche energie psicofisiche, in questo momento,  ciò in parte è dovuto al fatto del tempo meteorologico pessimo( piove, piove, piove qui da me) e in parte è dovuto al fatto che proprio in questo frangente ho deciso di attuare delle “pulizie” di primavera nell’appartamento. Ho ammucchiato delle cose ancora valide ma di cui volevo “sbarazzarmi” e le ho portate in quei contenitori che la Caritas o associazioni simili lasciano in varie zone della città per raccoglierli e venderli al mercato dell’usato oppure dargli in donazione a chi si occupa di persone in momentanea difficoltà economica. In questo modo mi sono stancata alquanto, potete capire, immagino.   Ora posso dedicarmi alla lettura per rilassare i miei “muscoli” provati (ah ah ah)!!  (muscoli…insomma…quelli lì.. dati in donazione da MadreNatura dalla nascita come ad ogni creatura umana)

*

(Le vie dei canti – Chatwin)

Dal libro in lettura:

“Darwin riporta il caso dell’oca di Audubon, la quale, privata delle penne remiganti, si mise in viaggio a piedi. Passa poi a descrivere le sofferenze di un uccello che, chiuso in gabbia nella stagione della migrazione, sbatteva le ali contro le sbarre e si feriva il petto a sangue.

Robert Burton – sedentario e libresco don di Oxford dedicò un’enorme quantità di tempo e di erudizione a dimostrare che il viaggiare non era un flagello ma un rimedio alla malinconia; ossia agli effetti deprimenti della vita sedentaria:

Anche i cieli girano continuamente in tondo, il sole sorge e tramonta, la luna cresce, stelle e pianeti mantengono un moto costante, l’aria è agitata dai venti, le maree montano e rifluiscono: senza dubbio per conservarsi e insegnarci che dovremmo sempre essere in movimento.

Oppure:

Contro questa malattia [la malinconia] non c’è nulla di meglio che cambiare aria, vagabondare qua e là…”