“Le parole sono eterne. Dovremmo pronunciarle o scriverle consapevoli della loro eternità” Sand and Foam

(Confidare nella gentilezza dell’acqua…)

Ho deciso di scrivere questo aforisma di antica saggezza prima di iniziare a sproloquiare qui di seguito, in questo posto virtuale, che è un diario on-line. Per mostrare chiaramente la differenza tra i pensieri che  mi albergano in mente e che poi vengono da me trascritti qui e la vera sapienza dei dotti, per ridimensionare le congetture e i dilemmi, senza capo ne coda, senza inizio ne fine che ho nell’arco di un giorno. Quanti hanno per me una valenza,  o della reale importanza?  Se pensassi un po’ meno, forse parlerei allo stesso modo (cioè in minor quantità) e renderei  la mia psiche più leggera. Ma niente, non funziona così. Ultimamente ho parlato con: l’addetta della banca, il dentista, l’addetta della lavanderia, un’amica, una persona di un ufficio del personale e mia mamma, che mi ha riferito a sua volta di aver parlato con mio padre. Che si sono detti? Mia mamma sostiene che hanno parlato delle loro future ceneri, dei posti dove vogliono farsi “spargere”  una volta ridotti in “cenere” (per la cremazione delle loro sembianze mortali) Nelle acquee di un fiume, pare. Infine si sono detti che quando sarà il momento qualcuno lo farà. Io non ci voglio proprio pensare alle ceneri, preferisco le acque. Stanotte da addormentata ho avuto un incubo, nel quale mi trovavo su una spiaggia e arrivava un’onda anomala , alta diversi metri, si innescava un maremoto quindi e io venivo sommersa. Il punto è che lo avevo presagito, nel sogno, ovvero nell’incubo..  avevo pensavo: adesso arriverà un’onda anomala…ma perchè non mi sono affrettata a spostarmi da quel punto in pericolo? Volevo forse essere proprio risucchiata dall’acqua del mare e posata gentilmente in qualche altro luogo dopo essere stata fin da lei raggiunta ?  E risvegliarmi, sana e salva, in un altro bel posto del mondo, senza dover mettere piede in una stazione o in un aeroporto?

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“Fissando un cubetto di zucchero che si scioglieva nella tazza della camomilla, Chloe, sulla cui presenza facevo affidamento per dare un senso alla mia vita, osservò: Non possiamo andare a vivere insieme, io ho questo problema: devo vivere da sola altrimenti mi dissolvo. Non voglio tenerti fuori dalla mia vita, è una questione psicologica. Non intendo dire che non ti desidero, è che ho paura a desiderare solo te, paura di scoprire che di me di me non è rimasto niente. Ti prego di scusarmi, temo che dovrò restare una ragazza con la valigia.”     –  Esercizi d’amore –  Alain De Botton

Anche se, provo inquietudine talvolta pure nella lettura di Poe ( Marginalia)

“Dite a un farabutto, tre o quattro volte al giorno, che è un fiore d’onestà, e come minimo farete di lui la quintessenza della sincera rispettabilità.
D’altro canto, accusate con troppa insistenza un uomo onesto di essere un furfante e lo riempirete della sorda ambizione di mostravi che non avete affatto torto.”

Per rallegrare scrivo

E non è che io non dormo soltanto perché mi capita, senza volerlo, di ascoltare litigi condominiali, o perchè avverto  il troppo-caldo, no, non dormo anche per un altro motivo: ho visioni oniriche che non mi infondono serenità , perciò la mia mente decide di svegliarsi presto.  Da addormentata stanotte sognavo che riuscivo finalmente a stare all’interno di una coppia, vera e stabile, si, insomma trovavo l’anima gemella.  Ma  mentre, all’interno di questo idillio, un giorno camminavo accanto al mio nuovo e amato lui,  in modo improvviso iniziava a diventare tutto più oscuro, eravamo usciti insieme come al solito, con la luce, e ci trovavamo a ritornare a casa nostra con il buio. Io, in modo inspiegabile avevo paura di perderlo, di smarrirlo in quel breve tragitto tra l’entrata nell’atrio di casa e il tratto di strada davanti la porta d’ingresso. Gli dicevo, anzi gli chiedevo esplicitamente di tenermi stretta la mano, così non ci avrebbero potuto dividere. Come se davanti proprio a quell’uscio, erano pronte a scatenarsi un turbinio di presenze.  Ho deciso di archiviare definitivamente la lettura di qualsiasi scritto di Tolstoj, che sia: Sonata a Kreutzer o Anna Karenina, questo scrittore ha una visione davvero misogina o anche con  una visione  totalmente distruttiva del genere al quale appartengo, quello femminile. E siccome al mondo ci sono soltanto due essenziali tipologie: quella femminile e quella maschile – avere l’obbiettivo di annientarne una, è l’equivalente di rovinare alla fine anche l’altra, e di mandare in malora tutto. Questo non è facilmente comprensibile??  …!

Edgar Allan Poe, mi produce meno orrore nell’animo, nonostante sia un maestro del genere.

Preferenza..? Definire l’amore

“Ognuno sa cos’è l’amore

E’ molto semplice

L’amore è l’esclusiva preferenza di uno o di una persona rispetto a tutti gli altri.

Preferenza per quanto tempo?  Per un mese, per due o per mezz’ora?

Oppure per un pezzo?  per tutta la vita certe volte…

Ma ciò c’è solo nei romanzi, e nella vita non c’è mai.

Nella vita esiste questa preferenza di uno/a  rispetto agli altri per anni,  che è un fatto molto raro

più spesso per mesi, o se no per settimane, per giorni…

(Ah, è orribile quello che dite!)

C’è pure quel sentimento che si chiama Amore, e che è dato non per mesi e per anni, ma per tutta la vita…             (Tolstoj)

Zhukovsky

Stanislav Julianovic Zukovskij

Mentre conversavo al telefono ho ideato il fantastico scarabocchio, mi dovrei preoccupare? Forse presagisce l’avvio di una nuova nevrosi, tutta mia..wow Urrà!

marga

 

Divagazioni estive, senza correlazione alcuna, tra loro

Non riesco a lasciare, a distaccarmi da “I fratelli Karamazov” e la loro lettura, quando qualcosa mi avvince mentalmente inizia subito una tormentata dipendenza. Con Dostoevskij mi era già successo in passato e devo dire che lo leggo spesso in estate. La prima lettura che ho affrontato di questo autore è stata: Umiliati e offesi. Poi nella successiva estate: Le notti bianche. In un’altra estate: L’idiota.  Successivamente: Povera gente, e I Demoni. Ora ci sono questi 3/4 fratelli e la visione che offre proprio il libro sul tema della contrapposizione del bene e del male, Il libero arbitrio, e l’immortalità dell’anima, nient’altro. Credo. Tutto qui.  Naturalmente mi sono innamorata di Alëša , un giovane quasi monaco. E prima ancora di questo, mi ero già innamorata della Russia. Può essere per l’immagine che da adolescente avevo della Russia nella mia mente, un luogo vasto e pieni di neve lucente. Rinfrescante come immagine per il periodo estivo, anche se i temi affrontati da i vari autori e dalle varie scrittrici russi/e, il più delle volte non apportavano del sollievo rigenerante per le tematiche impegnative (Penso a  Marina Cvetaeva o Pasternak, Tolstoj). La Russia mi ha sovente ricordato, fin da adolescente, la bellezza di certe città come San Pietroburgo e il loro lusso, la loro storia, l’arte. Queste mie righe non dovrebbe essere soltanto un elogio alla Russia vorrei rammentare anche un’altra scrittrice che ho letto a più riprese durante più periodi estivi della mia vita: Karen Blixen. Scrittrice che a volte ha narrato un altro Stato di grande dimensioni con un clima estremo: L’Africa. Ho trovato queste parole, le seguenti, sfogliando un libro della Blixen : Ombre sull’erba

” La morte segue l’uomo felice
come un padrone severo, lo sventurato
come un servitore sempre pronto a ricevere
il mantello e la maschera del padrone”

Hanno fatto comparire su di me,  fastidiosi brividi, perciò le ho condivise con voi, per liberarmene un po’. Che cortese che sono… !

 

“Una esagerazione è una verità che ha perso le staffe”

“La realtà dell’altra persona non risiede in ciò che ti svela, ma in quello che non può rivelarti. Quindi se vuoi capirla, non ascoltare quel che dice, ma piuttosto quel che non dice.”

K. Gibran

Giri di parole: dove vogliono arrivare?

Rimanere in casa, contro la calura-esterna- pomeridiana e decidere di leggere un libro che ti riconduce alla mente in modo quasi immediato, un territorio poco densamente abitato  e ricoperto da una distesa di neve per la maggior parte del tempo, un romanzo di Dostoevskij ? tipo i Fratelli Karamazov.  Dostoevskij, che come qualsiasi scrittore di origine russa, potrebbe essere un argomento di conversazione da evitare, adesso non si può quasi più nominare la Russia a meno che non sia per prenderne le dovute distanze.  Quindi smetterò subito di leggere le vicende di questi tre o (quattro) fratelli con un padre poco amorevole?  Aleksèj o Alesa, il terzo figlio, mi è sembrato il migliore per le sue caratteristiche umane e la sua indole gentile.  Piuttosto dovrei trovare un modo io, per me stessa, in prima persona per sviluppare modi aggraziati cosi come gesti, e parole.  Leggere un libro sulle buone-maniere? Ma ne possiedo soltanto uno, di Aldo Busi, Il manuale del perfetto gentiluomo,  però come noterete nel titolo non si rivolge al bon-ton per donne. Anzi, forse si rivolge agli uomini in un unico versante, invero quello dell’approccio-sentimentale, sessuale? Ma è che non troverete cose serie nel manuale, se la memoria non mi fa difetto. Perciò, alla fine, nulla c’è da salvare: niente Dostoevskij, niente Aldo Busi,  niente Russia, niente..Galateo. E se prendessi un treno, tante persone oggi scelgono il treno per viaggiare, persino Draghi, Macron e Scholz hanno scelto di recarsi in treno a Kiev, per incontrare il Presidente Zelensky. Una loro fotografia ( ovvero di Draghi-Macron-Scholz) scattata sul mezzo di trasporto che ho appena in citato, il treno, per l’appunto, (scusatemi se sono prolissa e inconcludente sia nella scrittura che .. nell’intero significato di questo post) mi ha fatto un certo effetto. Non saprei dire quale. Forse mi ha ricordato semplicemente che c’è ancora una guerra orrenda in atto, io l’avevo “quasi” obliata. Ora ci sono tanti altri principali problemi: la (mia) disoccupazione, la mia (afa), e le (non mie) vacanze. Perdonatemi le cattive maniere e la superficialità, sento che posso migliorare. Nel futuro migliore che ci sarà.