Mi hanno chiesto di elencare 10 cose per le quali sono grata (beh…dieci mi sembra una richiesta eccessiva!)

Sono grata, prima di tutto per essere nata in Italia , dato che avrei potuto avere come patria natìa un diverso Stato, meno democratico e meno evoluto. L’Italia è il Paese dell’illuminismo di Pietro Beccaria, Verri, di grandi artisti come Verdi o grandi inventori come Meucci.

Sono grata di essere stata cresciuta con amore, e  anche con rispetto verso il mio desiderio di conoscere e apprendere.  Difatti ho potuto studiare fino a quando ho desiderato farlo (e forse non ho ancora smesso), ho potuto comprare e leggere tanti libri (cosa che continuo a fare)

Ho un lavoro.

Ho delle persone che posso considerare amiche.

Ho un angelo custode (che mi ascolta… e che mi aiuta ne sono certa, dove può farlo!) Credo negli angeli custodi, anche questo, seppure infantile e contro la razionalità illuminista,  mi sembra una cosa di cui poter essere grati, in un certo senso.  Non aver ancora perduto del tutto quel senso di speranza, di un mondo migliore, di un futuro migliore.

 

Confessione     ( sulla  mia solitudine ambientale)

Mi sembra di stare vivendo diverse vite, giacchè ho diversi profili in questo universo della rete virtuale , uno in facebook, uno qui, un altro su instagram e su youtube, in ognuno di questi interagisco in modo differente con differenti utenti/persone.  Se poi parliamo della mia vita “reale” anche in questa interagisco su diversi fronti: lavorativo, amicale, e nei confronti della parentela. Insomma mi sento scissa in tante me, in tante relazioni, nelle quali in nessuna mi sento totalmente me stessa, c’è sempre un filtro. Eppure lo so, che non potrei conoscere veramente me stessa senza l’ausilio di diversi scambi esterni, scambi con l’altro. Ma quello che mi sembra perturbante è la mia incapacità di sentirmi davvero me stessa, di fronte a qualcuno che sia reale o che sia virtuale. Forse è perchè non sono innamorata? Forse è solo l’amore a farci sentire presenti totalmente a noi stessi, nella nostra vera natura? O forse non ho, semplicemente, nessun rapporto davvero profondo con un altro essere umano – nonostante questa varietà di interazioni…

“Lei dice di non aver mai smesso un solo istante di sperare; di non aver mai voltato le spalle, dentro di sé, a Edgar. Era come se lo sentisse al suo fianco, sempre. Aveva imparato a fidarsi di lui. Senza una ragione al mondo, ovviamente, o forse proprio per questo, si, perchè si stava convincendo che la fiducia, e la speranza e l’amore sono tali in quanto nascono e crescono a dispetto della ragione.”     Follia,   P. McGrath

“Avrebbe rinunciato a tutto per quella verità, tra quella verità e l’intelligenza del creato avrebbe optato per la prima.”
(Da “Una questione privata” Fenoglio)
biblioteca

“Guardò nell’infinito e disse con accento profondo:   -Sei con me?Probabilmente parlava a qualche spettro”    (V. Hugo )

Ho in mente due o tre cose fondamentalmente da qualche giorno: i miei sogni da dormiente, che cosa significano, e che non posso scappare dagli eventi, essi esistono comunque e nient’altro, nessun volere gli elimina.

Iniziamo dal mio ultimo sogno da addormentata, che cosa ho sognato?

Un matrimonio, una proposta di matrimonio, perchè in realtà l’idea di un matrimonio al quale dovrò partecipare come invitata, mi circola nella testa. Mi attanagliano scelte di suprema importanza correlate a questo avvenimento, per esempio: cosa indosserò?

L’attesa di questo momento di ritrovo con tutti miei parenti mi preoccupa tanto da farmi sognare proprio il “momento” di un matrimonio.  Ma non di uno qualsiasi, bensì quello tra  me e l’uomo dei miei sogni. Il quale proprio poco prima di convolare alle nozze prestabilite , ammette di dovermi dare una notizia importante su di sè.  Mentre avviene tutto ciò siamo entrambi in un meraviglioso albergo. Siamo saliti al piano della nostra camera, camminiamo nel corridoio insieme verso questa, entriamo e una volta dentro la stanza, lui sostiene anche di volersi spostare sul terrazzo. Gli dico che lo seguo, okay. Arrivati sul terrazzo, osservo un gatto che velocemente corre dentro la nostra stanza e distoglie per un momento il mio sguardo dal mio futuro marito. Quando i miei occhi sono posati di nuovo su di lui, vedo davanti a noi un tappeto. Non ci crederete ma quel tappeto era un tappeto volante.  Infatti noi, a questo punto, ci saliamo sopra e iniziamo a volare nel cielo della città. Suppongo che fosse  in verità Aladin il mio futuro marito. (ah ah ah) Tutto qui. Perchè stupirsi?  Alla mattina quando mi sono svegliata non volevo salire sopra l’autobus per recarmi a lavoro, ma aspettare Aladdin. Dato che non è arrivato ho iniziato a leggere (di nuovo) L’uomo che ride, di Victor Hugo. Un modo come un altro per evadere in modo poetico dalla concreta e monotona realtà. Un’evasione da favola.

 

 

 

 

 

 

Un cane e un gallo ¡ ( ma cosa significherà il titolo)?

Niente biblioteca (è chiusa per il periodo estivo fino al 22), molti negozi chiusi (tra i quali il mio bar/cafè prediletto!), meno persone, meno automobili, meno trambusto generale…però…qualcosa che ha catturato la mia attenzione c’è sempre stata, in questi giorni di metà agosto.  Il primo incontro di cui ho impresso un ricordo vivido in queste giornate si può dire rappresentato da due figure: cane e proprietario del suddetto. Il primo passeggiava al guinzaglio con il suo “amico” umano, è dopo aver a lungo vagliato e annusato in giro le varie alternative, ha preso la sua decisione,   e si è fermato nel mezzo di un’ampia strada (che avrebbe dovuto soltanto attraversare..) per espletare le sue fisiologiche necessità. Il signore che lo teneva al guinzaglio, ha allora esclamato:

“tu ed io ne abbiamo fatta di strada insieme, questa mattina abbiamo camminato molto…e tu proprio qui, in questo punto, dovevi fermarti! In mezzo alla strada!”

Dunque, sarà stato il tono che ha usato o forse proprie le parole, ma ho dovuto trattenermi per non sorridere, quando l’ho ascoltato conversare con il suo cane. C’è da dire, in difesa del cane che era mattina presto, in più di agosto, perciò occupare il centro della strada per i suoi bisogni non era del tutto impensabile, non si vedeva nemmeno un’auto all’orizzonte.

L’altro più che un incontro è un evento che si manifesta puntuale, come il battito di lancette di un orologio svizzero, ma è rappresentato non da un oggetto ma da  un animale, un gallo. Che deve adempiere al suo dovere o lavoro ? di sveglia degli abitanti della mia via e dintorni. Purtroppo non riconosce unicamente i fusi orari dello stato italiano, ma ne abbraccia anche altri. Difatti il suo “range” di canto mattutino/sveglia inizia alle 4 della notte, e finisce alle 8 della mattina.  Quanti abitanti di quante nazioni si è messo in testa di svegliare , quando ha appreso la sua vocazione?? E soprattutto, chi detiene un gallo nel giardino in una casa posta a 15 minuti di cammino a piedi dal centro storico della città??  (Dal canto suo) posso dire che è un gallo longevo, lo sentivo anche due anni fa, nel periodo pandemia.

Gli incontri memorabili della settimana sono terminati, pochi ma significativi.  A presto.

Non ho intenzione di spostarmi in Cornovaglia o di andare a fotografare le bianche scogliere di Dover, seppur.. sarebbe un viaggio meraviglioso per gli occhi, e per tutti gli altri sensi.

Il genio dell’arte non mi ha mai dato il dono di avere qualcosa d’artistico, non ho imparato l’arte, nessun arte. E ognuna di queste , anche se già ben presente in un individuo fin da bambino/a, dovrebbe pure essere studiata e appresa come regola tecnica.  Gli artisti hanno una grande – sviluppata vita interiore o finiscono anche per “rubare” le esperienza degli altri?  Niente è inesauribile.

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aaaa           Divinità

Selene – dea della Luna

Atena  – dea della saggezza

Demetra – dea dell’agricoltura

Apollo – dio della luce

Afrodite – dea dell’amore e della bellezza

Ares – dio della guerra e del coraggio

Ermes – dio del commercio, dei ladri, degli imbrogli e degli stratagemmi

Zeus – dio dei cieli

Crono – dio del tempo

Urano – dio del firmamento

Poseidone – dio degli oceani

Ade – dio delle ricchezze nascoste

 

Leggo libri come se fossero persone, tra peccati e peccatori.. Il (mio) peccato è continuare a tediare voi che leggete questo blog che scrivo…o scarabocchio,  con la solfa della mia solitudine, oppure è non far nulla per colmarla?

Come scrive Tondelli, nel suo libro “Camere separate”  : Io volevo tutto, ma mi sono sempre dovuto accontentare di qualcosa.

Però il sentimento che più mi dispiace vivere , è quello del sentirmi inappropriata.   Inappropriata nel parlare, nell’esprimere un pensiero sulle più disparate cose, quando mi trovo in un gruppo nuovo di persone. Oppure se devo decidere cosa indossare per un’occasione speciale.  Okay,  deve essere qualcosa di particolare..ma quale cosa? Quale abito? Sembra che io non possieda alcunché nel mio guardaroba di decente. Finanche se devo comprendere come valutare una persona nuova: devo ascoltare la sensazione che sento a pelle? Oppure valutare la persona usando la razionalità,  considerando i suoi comportamenti a mano a mano che trascorre il tempo?  Mi sento persino inappropriata su dove devo trascorre le vacanze… Ah no, per quello non ho possibilità di decidere, è già stato deciso per me, con un no definitivo. L’appartamento ha bisogno di nuovi colori alle pareti, qui finiranno le mie esigue risorse finanziarie.  Oddio…sarò in grado di decidere i colori giusti…mi sento inappropriata anche qui… ah ah ah

Almeno per questo c’è un professionista imbianchino…

– Bye, buone stelle e buone decisioni, almeno a voi, che sentite di riuscire a prenderle!