Don Bosco e il barista iracondo

In questi giorni sono stata impegnata ad apprendere delle mansioni di un impiego che è nuovo per me, e anche a socializzare con altre persone ovvero i colleghi  di lavoro, con i quali ci si trova a condividere e a soddisfare delle esigenze di  una varia tipologia di utenti, nonostante questo mi sono venute in mente dei luoghi comuni sulla genitorialità. Ovvero che lavorare è impegnativo ma il lavoro più “gravoso” è invero, soprattutto, quello del genitore. Mi rendo conto che sia una di quelle frasi ripetute da tantissimo tempo, ma qualche volta, rispecchiano la realtà, queste idee tramandate e assunte come verità indiscussa.  Pensate che ad una nuova creatura portata nel mondo deve essere insegnato ogni cosa, ogni più piccolo dettaglio del vivere quotidiano, alle idee più complesse che regolano la nostra attuale vita. Cose per noi adulti ritenute ormai banalità devono essere dette e insegnate, con pazienza e rispettando i giusti tempi. I genitori devono insegnare ai figli le regole sociali, innanzitutto, non si può pensare che lo facciano gli insegnanti. Personalmente ricordo una volta, di essere stata redarguita dal proprietario di un bar, in maniera assai poco gentile e consona per una bambina della mia età, avevo allora 8 anni. Mi trovavo in gita con l’oratorio/chiesa, in occasione della prima comunione e del percorso spirituale avevamo compiuto uno spostamento in comitiva  verso il santuario di Don Bosco, ero accompagnata  anche da mia mamma.  Lei, di solito attenta  sempre nel spiegarmi ogni cosa, quella volta, distrattamente mi aveva incaricata di scegliermi da sola una briosches.   Lo ripeto io avevo 8 anni ed ero affamata, vidi quel vassoio chiuso (in vetro…una teca) con all’interno tutte quelle buonissime croissant, che avevano un aspetto molto appetibile. Ne toccai una con un dito, poi cercai di afferrarne un’altra.. quella prescelta e sentii un urlo spaventoso. Era un tizio anziano e con un aspetto iracondo che ora mi stava urlando contro, che ero una maleducata eccetera e che avrei dovuto prendere tutte e due le brioches, perchè le avevo toccate entrambe e non avevo preso prima il tovagliolo di carta. Ora, è vero, probabilmente le norme igieniche sono importanti e il tovagliolo avrei dovuto prenderlo subito, ancora prima di esaminare le brioches. Ma nessuno si era ricordato di dirmelo. Una dimenticanza di mia mamma, che si scusò prima con il barista irato (o irascibile) e dopo in privata sede con me, dicendomi che non era colpa mia, e che lei avrebbe dovuto ricordarmi di prendere il tovagliolo, ma che era rimasta in fila, bloccata a pagare il conto..in mezzo alla ressa di altre persone che si contendevano l’uso del “bar” e la colazione. Ricordo di essere rimasta mortificata per l’episodio, ero una bambina educata e precisa, ci tenevo a rispettare gli altri, ma quella cosa del “servirmi del tovagliolo di carta” l’avevo dimenticato di fronte a tanti croissant meravigliosi.  Essere un genitore implica davvero tante responsabilità educative, dalle più piccole a quelle più complesse.

ultima modifica: 2022-08-02T19:24:59+02:00da Arianna1921

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