(Conosci te stesso?)

[…] dovetti confermare l’opinione già altra volta assunta che il “Conosci te stesso” del tempio di Delfo non era una massima tanto facile a seguire.

Il giorno dopo, postomi in cammino per mettere in pratica questa risoluzione,  la prima idea venutami cominciando a raccogliermi fu quella di un’orribile bugia detta nella prima giovinezza il cui ricordo mi ha turbato tutta la vita e che ancora oggi nella vecchiaia viene a contristarmi il cuore già straziato in altri modi.  Quella bugia fu un gran delitto in sé, però dovette essere ancor più grande per le conseguenze che ho sempre ignorato ma che il rimorso mi ha fatto immaginare tanto crudeli quanto fosse possibile.

Il ricordo di questo sciagurato atto e i rimorsi inestinguibili lasciatimi, mi hanno ispirato per la bugia un tale orrore che ha potuto preservarmi  il cuore da questo vizio per tutto il resto della vita.

Ma scrutandomi più a fondo, fui molto sorpreso della quantità di cose del tutto inventate che mi ricordai di aver spacciato per vere proprio nel periodo in cui, fiero del mio grande amore per la verità, le sacrificavo sicurezza, interessi…

Quel che mi sorprese  fu che, pur ricordando queste mie invenzioni, non ne provavo vero pentimento. Proprio io che non ho nel cuore nessun altro sentimento che possa superare l’orrore per la falsità. Per quale strana incongruenza mentivo così leggermente, senza necessità e senza profitto, e per quale inconcepibile contraddizione  non ne sentivo il minimo dispiacere, proprio io che ho durato cinquant’anni ad affliggermi per il rimorso di una bugia!  Mai mi sono abituato alle colpe; l’istinto morale mi ha sempre guidato bene.”

Le fantasticherie del passeggiatore solitario – Rousseau

Olanda

Errata corrige sulla frase del volto e dell’aspetto..che uno si ritrova ad avere..

Precisazione: ho letto la frase  in un libro dal titolo “Carta straccia” di  Juan Josè Millas

“A partire da una certa età ogni uomo è responsabile del proprio volto”

Oggi sono agitata, sarà il cambiamento della stagione?

Anche a voi manca la fiction: il bello delle donne??

(Non la ricordate? Davvero!!! )

Le cose che si dicono..

Devo stare attenta a non strofinarmi tanto gli occhi, a quarant’anni il contorno-occhi è meno “elastico” rispetto agli anni che si sono preceduti. Lo dicono spesso in televisione, è risaputo, a quarant’anni ognuno diventa responsabile dell’aspetto della faccia che si ritrova.  Non so  se abbia  qualche connotazione (questa frase)  di valore morale o se va intesa semplicemente come un puro fatto fisico.  Com’è risaputo che per un gatto non sia proprio prudente il restare “sdraiato”  o seduto sulla ringhiera di un balcone al terzo piano di un palazzo.  Volevo comunicarlo al gatto dei miei vicini, ma ne sono stata zitta, per paura di distrarlo dalla posizione che aveva raggiunto.  (come fanno i gatti a fare certe notevoli contorsioni corporee?)    Stamattina ho visto lui, questo felino imprudente che gioca con disinvoltura tra l’altezza del mondo e il suo equilibrio, mentre ieri sera ho visto una celebrazione di devozione a Santa Rosa di Viterbo.  Ed è stato un spettacolo emozionante da vedere, tanto quanto poteva anche sembrare potenzialmente pericoloso per chi trasportava la Santa per le strade di Viterbo, mediante un’impalcatura di grande impatto scenico e di faticosa gestione fisica.

Dal libro in lettura (  di Luigi Malerba)

” Mi è sempre stato difficile trovare qualcuno con cui parlare. Che cosa si dicono gli uomini?  Certi giorni vado per la strada e vedo gente al caffè che parla, gente per la strada  che parla muovendo le mani e le parole dell’uno si accavallano a quelle dell’altro, e poi in macchina, un uomo al volante parla  con quello che gli sta vicino, anche in bicicletta, voglio dire da una bicicletta all’altra gli uomini si riescono a parlare. Ma che cosa si dicono? Che cosa hanno da dirsi?  Certe notti di insonnia sento dalla finestra delle voci. Mi affaccio e vedo due o tre uomini che fanno qualche passo e poi si fermano, e parlano, poi fanno qualche passo ancora e  riparlano.  Ma dove si trovano gli uomini per parlarci insieme? Ho provato ad andare al caffè ma ho parlato soltanto con il cameriere, mi dia un caffè e poi mi dia un altro caffè.
Con le donne è diverso perchè ci sono i fatti che parlano. A me con le donne mi è sempre andata bene. Dire sempre è esagerato, diciamo quasi sempre. Mi è andata bene con parecchie. Mi è andata male con Liliana perchè voleva che le raccontassi le barzellette, con Battistina perchè si annoiava, con Ermina perchè voleva che le raccontassi le barzellette. Credo che molti uomini raccontano le barzellette alle donne e molti se le raccontano fra loro.”   (Il serpente – Malerba)

Ciò che vorrei
Perdermi, ma se sono già persa?  (No? Mi risulta…così..anche)
Si, ma non tra le pagine del romanzo giusto, ovvero uno avvincente per la mia mente.
Ultimamente mi stropiccio di continuo gli occhi, soprattutto la mattina appena sveglia e la notte quando arriva il momento di dormire, per renderli più vivaci, attivi sempre. Voglio troppo da loro?
E voglio troppo dalla divinità soprannominata: Caso –  che mi aiuti, per esempio, a scegliere un libro idoneo alla mie più rosee aspettative, quando mi trovo a girare e perlustrare una libreria.

Per caso mentre camminavo in una bella libreria della città i miei occhi si sono posati sopra un libro di Cortazar – Componibile 62, la prima frase che ho letto è stata la seguente: Voglio un castello sanguinante…o era insanguinato? Indi l’ho di nuovo riposto sul suo scaffale. Mi sono chiesta: cosa voglio io? Voglio leggere questo libro?

Sono andata avanti nella mia perlustrazione della libreria e mi sono imbattuta in un libro di Jean- claude Izzo dal titolo: marinai perduti. Purtroppo una volta sfogliato il libro mi sono resa conto che soltanto il titolo era di mio gradimento.  Comunque sono tornata a casa con un libro tra le mani, non  se ho fatto la scelta più giusta non lo so, mentre lo leggevo pensavo A Cortàzar. Lo so, sono una pazza ansiosa,

Una buona domenica

trentaquattro

A favore della memoria: diventa sofisticata.

Se intendo davvero trovare l’amore della mia vita…devo diventare..così…sofisticata!  Questo scritto è un pro-memoria. Come posso riuscirci ? E’ una sfida ardua contro la mia natura… semplice, ingenua e romantica.