Abracadabra!

Uno dei luoghi nei quali sono stata di recente,  per precisione ieri pomeriggio, e che hanno porte, le quali si aprono all’istante e da sole, senza nemmeno lo sforzo-lavoro delle braccia, sono le profumerie. Negozi dove non ci sono articoli a buon mercato…ma con marchi di un certo costo. Sarà per questo? Oppure sarà proprio la specifica profumeria dove sono solita recarmi, probabilmente non tutte queste hanno porte con l’apertura automatica!  Ad ogni modo, ho varcato la soglia di questo suddetto luogo, perchè volevo comprarmi una benda per gli occhi, anzi meglio sarebbe dire: una mascherina per dormire. Visto che già dormo poco e male,  e solo dopo aver innescato una battaglia con cuscini, lenzuola e coperte, almeno vorrei provare a preservarmi gli occhi e il volto dallo sconforto di tali lotte! Una volta di fronte allo specchio di casa, appena sveglia, guardo il mio volto assonnato e poco riposato, in modo costante. Succede così tanto spesso… che, d’altronde, dovevo fare qualcosa…ora che ho la mascherina-comfort..la userò e spero di osservare qualche miglioramento. Anche se credo poco ai miracoli quotidiani, forse più a quelli occasionali e saltuari. Ovvero credo che maschera o no, ogni tanto mi sveglierò graziata da una notte insonne e con un aspetto riposato, altri giorni meno. E se non credo ai miracoli quotidiani, almeno credo all’amore e alla magia quotidiana che può essere innescata da un tale sentimento d’amore.. Poichè amore e magia sono composti da una sostanza ignota perlopiù a quasi tutte le persone viventi, e si basano sulla fede. Non sappiamo come mai ci innamoriamo proprio di una data persona, come non sappiamo per quale ragione crediamo in un dato fatto, perchè confidiamo in un certo credo.. Nonostante ciò noi proviamo tali emozioni, e le viviamo dentro di noi.

(Che sia un giorno.. di gioia, forza, armonia: il mantra)

Comunque, lo so, che per sapere quale sia il mio stato psicofisico, non mi occorrerebbe addirittura di restare immobile davanti ad uno specchio, a osservare il mio campo energetico, e dai lampi suggestivi di colori (che dovrebbero essere un po’ delle spie rivelatrici) dell’aura, capire se sono carica di forza vitale o meno. Per comprenderlo mi è sufficiente il trovarmi davanti a certe porte di certi uffici, porte che per lo standard dei miei muscoli (piuttosto depressi) sono troppo pesanti da aprire!   Se penso all’impegno di energie che ho dovuto impiegare nell’aprire una porta di un’agenzia di viaggi, per ritirare qualche depliant di escursioni brevi, per qualche eventuale spostamento futuro, e potermi fare qualche idea, o per farmi del male..e osservare da vicino quei luoghi che non posso permettermi di frequentare – non so ancora bene a quale ipotesi dare affidamento. Sono sempre un po’ scettica, anche verso me stessa, e le mie reali intenzioni…No, non credo in me!

 

 

“Enrica, chiedi scusa quando entri e quando esci,
chiedi scusa quando parli e quando stai zitta,
chiedi scusa quando fai un favore e quando ti pestano i piedi
chiedi scusa quando respiri, perchè occupi spazio, perchè vivi.
Enrica, che hai mai combinato di così grave?”

Tratto da “L’arte di legare le persone” P. Milone

Lo specchio…questo sconosciuto e arcaico oggetto..

anche magico? letale? leggendario? ..e  di uso quotidiano?

lospecch

Se penso che una volta, per una mia intera estate passata.., mi sono divertita ad usarlo quasi giornalmente per scoprire i colori dell’aura. Che di solito erano sempre più o meno tre: giallo, rosa, violetto.  Erano come una formazione di nebulosa..che si componeva e si scioglieva poi..  quanto sarà stato attendibile come mezzo di lettura?  C’è un macchinario per leggere l’aura (Kirlian), una volta mi piacerebbe testarlo, ma rimarrà di certo solo un intento , come certi viaggi in India o in Russia che avrei sempre voluto fare, e che non farò mai invece.

Proverò ad utilizzarlo ancora, come strumento di lettura dell’aura, questo di pormi davanti ad uno specchio e di fissare un punto davanti a me, sopra una spalla del mio riflesso allo specchio, finchè si annebbia tutto…e si notano delle macchie di colore. Ti dicono il tuo stato fisico? L’umore? Lo stato mentale?

Ad ogni modo, rilassa, ed aiuta a far allontanare i pensieri pressanti… quasi un vuoto mentale

 

(Contro?) Le distrazioni dell’attualità

Ho il desiderio di leggere Anatole France o Emile Zola, Jane Austen  leggere autori- scrittori di altri tempi, di secoli che furono. Ho bisogno dell’universale.  E di leggere che in fondo le persone hanno la necessità sempre delle stesse cose, e di sapere anche quali esse siano, in ciò che consistono..

Ci sono elementi o dettagli che non capirò forse- se si tratta di cose exoteriche e non esoteriche – se si tratta di Trobar clus, e non trobar leu,  dato non ho compreso fino a questo momento – capirò in futuro?  Capirò ora?  ( le conoscenze tramandate per pochi adepti…che le vedranno immediatamente chiare dentro di sè, da subito cioè si confaranno alla loro natura, senza esercizi da applicarsi nel tempo, senza troppi sforzi )

Avvenimenti che mi rassicurano nella loro consuetudine di ricomparsa puntuale, sono il freddo dei mesi invernali, e il mio lamentarmene puntuale a Febbraio. Deve essere che la mia misura personale è colma, a questo punto dell’inverno, e di freddo ne ho incamerato già abbastanza. Come posso scrivere in un modo forbito e aulico che sono stanca del freddo? Ah, ho trovato:  il gelo di cui è imbevuta l’aria di questo mese, mi fa rabbrividire il corpo, le ossa e l’epidermide. Persino i pensieri nella mente si contraggono, raggelati in un angolo nascosto, aspettando il capolino del sole nel cielo, o il mio entrare in un luogo chiuso, al coperto.

E di solito un posto, dove entro spesso, almeno 2 volte alla settimana (oltre un ufficio che è mio luogo di lavoro) è il supermercato, e secondo me, il personale impiegato lì dentro, è tra quelle categorie di lavoratori che si trova ad avere più spesso della gente davanti a sè, vestita male, poichè, di certo non si pensa ad andare vestiti in modo elegante per entrare dentro ad un qualsiasi ipermercato, piccolo o grande che sia. Anzi, può succedere di doversi ritagliare quel poco tempo rimasto tra lavoro e casa propria, che non si ha il tempo di pensare a come vestirsi, ci si mette addosso la prima cosa che capita, e si entra sperduti e trafelati tra le file dei banchi alimentari.

A volte mi succede, di domenica mattina, di dover entrare di tutta fretta in un negozio per comprare qualcosa di dimenticato nei giorni precedenti, e il più delle volte, non mi sono nemmeno data un’occhiata fuggevole in uno specchio, (come avrei dovuto farlo, lo so!) prima di varcare la soglia. Chiede perdono perciò per il mio aspetto che dovrà sembrare orribile, nei modi e nelle fattezze fisiche, a tutti i dipendenti di un grande magazzino o similari che mi hanno vista nelle loro pertinenze nelle domeniche mattina!

Il sogno è una costruzione dell’intelligenza, cui il costruttore assiste senza sapere come andrà a finire”    C. Pavese

Oggi mi è stato molto difficile svegliarmi e alzarmi fisicamente dal letto, dato che mi sono coricata tardi, cioè verso l’una della sera, e ho aperto gli occhi improvvisamente, nel cuore della notte, alle 4:00.
Il motivo per cui mi sono svegliata di soprassalto è peggio del fatto stesso di aver interrotto il mio sonno, c’era un incubo che mi agitava la mente. Non so per quale strano giro di pensieri mi sono ritrovata con una visione onirica angosciante, di pericolo: uscivo da una casa, mi chiudevo alle spalle la porta, cercavo di avviarmi a piedi verso un tragitto, ma mentre stavo per
attraversare una strada, un furgone cercava di investirmi, io scappavo, fuggivo…ma questo appositamente correva contro di me.
Ovviamente ero sconvolta, e il cuore mi pulsava velocemente nella gabbia toracica, ma nonostante tutti i miei tentativi di correre, questo autoveicolo mi travolgeva.
Sono rimasta a terra dolorante e ascoltavo le sirene dell’ambulanza, il dolore sul corpo, mi mancava il fiato…così mi sono svegliata. E per addormentarmi nuovamente è stato necessario accedere una luce, sedermi sul letto e pensare…Fare una specie di esame di coscienza immediato.
Non mi sembra di aver fatto alcun gesto sbagliato verso qualcuno? non credo di avere nemici nell’ombra, tant’è che credo di essere perlopiù una creatura insignificante o totalmente goffa e inoffensiva,
perciò non vedo alcuna papabile “ostilità” all’orizzonte, perchè faccio sogni così tumultuosi?
Il mio inconscio è suggestionato dai troppi film polizieschi che guardo in televisione, li trasporto con me nei sogni.
D’ora in poi soltanto Heidi e Belle & Sebastien come scelte cinematografiche.
Ad ogni modo, mi rendo conto, di scrivere sempre sopra le stesse materie-  argomentazioni:
Sogni e miei dilettanti  tentativi di analisi psicoanalitiche
Poesie (che vorrei ricordare e pronunciare a memoria?)
Colori (Verde, rosso, blu cobalto, terra di Siena, Giallo, oro e bronzo)
Resoconti di percorsi e camminate a piedi… compiute, e di quello che vi ho trovato lungo la strada..

Cos’altro potrei aggiungere?  la particolare forma di attaccamento che ho compreso di avere nei confronti della parola: Destino- Fortuna ?

L’Andrea Chénier…canta:

-Credi al destino?

Credo ad una possanza arcana…

(La lirica, la poesia e la musica)

 

Della Fortuna  – Brecht

Chi vuole cavarsela ha bisogno di fortuna
Senza fortuna
nessuno si salva dal gelo
dalla fame o anche dagli uomini

Fortuna è soccorso

Io ho avuto molta Fortuna
per questo sono qui
Ma scrutando nel futuro, mi accorgo con un brivido
di quanta fortuna ho ancora bisogno

Fortuna è soccorso

 

Quarati ( Omero Quarati – Ragazza con fiore)

Can I?

Ci sono poesie che  fin dalla loro prima lettura  ho desiderato imparare a memoria, come una specie di sapienza incamerata una volta e per sempre trattenuta ad uso personale. Alcune di queste.. appartengono al poeta G. Apollinaire, alla poetessa E. Dickinson, o ancora al poeta Jules Laforgue, ma è di una poesia del drammaturgo B. Brecht che ora vorrei saper proferire a memoria le parole. Ricordo bene una frase…che dice e asserisce: fortuna è soccorso.  Ovvero che la Fortuna nella vita è un vero e proprio aiuto. Che nella vita serve, serve fortuna, anche lei, ogni tanto.

Ritengo che serva fortuna durante la nostra esistenza quando dobbiamo comprendere con chi possiamo confidarci, o con chi è meglio evitare di farlo

Fortuna occorre anche quando è necessario capire quello di cui abbiamo bisogno e se possiamo riuscire ad averlo.

Fortuna è anche quando si nasce in un luogo geografico del mondo rispetto ad un altro.  Per esempio si nasce in un posto con un basso livello di pericolosità sismica, oppure no, si nasce in un Paese ricco, oppure in uno povero e arretrato.

Già dalla nascita si può sostenere di essere stati fortunati o .. meno.

Forse io avrei bisogno di …un bonus psicologo?  O di un bonus da spendere in un’agenzia di viaggio.   Optiamo per entrambi, ma non ci sono …  (questi bonus per me!) ahhh …che sfortuna…!

A  presto – viaggerò con il pensiero, almeno questo posso.