Il raffreddore che avevo da quattro giorni, stamattina, sembra sparito o almeno se non è ancora passato del tutto mi ha dato una gradita tregua.
Questa per me è la migliore notizia della giornata, anche se mi tormenta ancora un fastidioso mal di gola.
Magari dovrei prendere spunto dal libro di La Rochelle e rintanarmi in una “Casa della salute”
simile a quella frequentata dal personaggio di Alain (di Fuoco fatuo), anche se io preferirei delle classiche terme/beautyfarm.
Nonostante creda che qualunque luogo nel mondo in cui alberghi gentilezza e sensibilità verso l’altro
(come verso se stessi) possa considerarsi un luogo pro-salute, ovvero uno di quei luoghi in grado di
creare del benessere psichico e di riflesso anche fisico in chi li frequenti.
Per esempio, mi è sembrato tale, un bar/caffe della mia città, in cui ho assistito ad una scena di generosa assistenza da parte di una barista ad un anziano avventore del locale.
E’ gradevole assistere ad atti di gratuita gentilezza, è rincuorante. Difatti la signora dietro al bancone del bar ha tagliato in piccoli pezzi la brioche che golosamente, con tutta probabilità, aveva intenzione di
divorarsi velocemente, quest’uomo solo e un po’ anziano (sopra gli ottanta..) rischiando la sua incolumità fisica, forse. Doveva avere problemi nell’inghiottire, perciò la barista dopo essersi prodigata a tagliargli il croissant in piccole parti, gli ha specificato ciò: mi raccomando, mangia un pezzo alla volta, non mi far preoccupare..
Mi è sembrata più un’infermiera che una barista.
Se avesse la stessa gentilezza la mia cara genitrice nei miei riguardi, che invece, osservandomi
ultimamente mi ha comunicato: ma ti sei guardata? Fai pena figlia mia, sei troppo magra!
Insomma, parole così delicate, alle quali ho controbattuto così: cosa ci posso fare? Mangio come vedi, non digiuno.
La risposta è stata: Mangi, si. Ma troppo poco per il tuo peso. Vuoi morire? O mangi di più o muori.
Ora, io vorrei l’esilio, recandomi dalla signora di quel Bar, ritornandoci un po’ più spesso,
oppure soggiornando in un ristornate di un grande albergo, magari a Napoli, dove c’è il mare, e i tassisti sono gentili (ricordo)
Ve l’ho mai detto? Una volta sono stata a Napoli, e qui ho trovato il tassista più gentile e strano con il quale mi sia relazionata per raggiungere le mie mete turistiche desiderate. Ancora ci penso, alla sua stranezza
gentile, chissà perchè…probabilmente perchè le persone sinceramente affabili sono una minoranza nel mondo?
(Caffé Pedrocchi)
A Napoli ho passato la settimana più bella della mia vita.
Correva l’anno 2001
Io ci sono stata 3 giorni nell’agosto del 2016, dovremmo ritornarci entrambi, ormai è un lontano ricordo passato.