Oggi pomeriggio, mentre stavo aspettando il mio turno dal dentista leggevo un libro di Maugham – Il mago…(forse proprio perchè ritengo che mi servirebbe un bravo mago/stregone per sistemare le diverse cose della mia vita che non funzionano)

“Avevo spesso sentito parlare di un certo sceicco il quale, grazie ad uno specchio magico, era in grado di mostrare a chi lo richiedesse persone assenti o morte; un mio amico del posto mi avevo spesso pregato di portarlo da lui. Io non avevo mai pensato che ne valesse la pena, ma alla fine giunse un momento in cui la mia mente era profondamente turbata. La mia povera madre era una donna anziana, vedova, e non avevo sue notizie da molte settimane. Pur avendo scritto più volte, non avevo ricevuto risposta. Ero molto in ansia, e molto infelice. Pensai che non sarebbe accaduto nulla di male se avessi mandato a chiamare quello stregone, e forse in fondo costui possedeva davvero i poteri che gli venivano attribuiti. Il mio amico, che era interprete al Consolato francese, lo accompagnò da me una sera. Era un bell’uomo, alto e robusto, di carnagione chiara, ma con la barba scura. Era vestito miseramente e, essendo un discendete del Profeta, indossava un turbante verde. La sua conversazione era affabile e priva di affettazione. Gli domandai quali persone potessero leggere nel suo specchio magico, ed egli rispose che potevano farlo un ragazzo non ancora giunto alla pubertà, una vergine, una schiava di pelle scura, e una donna incinta.”

 

“In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando la notte
aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando
la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche
momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che
tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso
e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Sono diversi, ma
non facilmente separabili, sono distinti, ma -non sono due-”

T. Terzani

Il Bon-ton tollera o permette il dondolamento da fermi per i corpi di persone adulte alla fermata dell’autobus?    BusStop! 

Tantissime parole, mi sembra di riceverne in sovrabbondanza, notizie o confessioni di voci sconosciute  o di altrettanti volti sconosciuti che mi arrivano,  e che naturalmente si confondono con le mie annotazioni quotidiane d’ordine pratico, e delle mie riflessioni. Ho già deciso che scriverò le mie memorie , anzi,  incomincio proprio adesso. Dunque, la prima cosa saliente, inizia per me sempre la mattina, quando mi reco alla fermata dell’autobus, e attendo il mio turno per salire a bordo. In quel momento d’attesa sono attorniata anche da qualche bambino che prima di mettersi seduto e composto sul sedile del mezzo sopra- citato(la corriera – come veniva chiamata anticamente) si dondola su stesso, saltella,  si molleggia sulle proprie gambe , emettendo qualche risata e dei mormorii con la sua (presumo) genitrice.  Sono cosi avvezza a questi attimi di frenetica attesa infantile, che ho iniziato a dondolarmi pure io con il mio corpo infreddolito, chissà forse ci sembra meno tediosa l’attesa, a me e ai bambini, dondolandoci…

Una volta (tutti all’incirca..)  ai nostri posti di partenza, seduti, c’è chi guarda fuori dal finestrino come faccio io, chi chiacchiera con il vicino di seduta, ognuno con la sua lingua madre -perciò ogni tanto mi sembra una Babele di suoni differenti. Ma sono calmanti, devo dire il vero, mi cullano, tra le frenate talvolta brusche dell’autista, e qualche evitamento che devo mettere in atto, se un oggetto, tipo una “macchinina” testa rossa, mi sfiora la spalla, lanciata dalle mani di un dinamico bambino seduto davanti a me. L’ultima è arrivata dritta sul sedile vuoto accanto al mio, ho tirato un sospiro di sollievo, perchè non era tanto sveglia quella mattina, e avrei rischiato di riceverla direttamente addosso. E così, certe mattine, già scontri potenzialmente fatali con automobili sfreccianti.

 

(La sicurezza in sé/ di sé/per sé)

Tenere qualcosa solo per me.. di segreto?  Come ? Tipo…quale libro sto leggendo in questo momento, oltre Dos Passos, si questo lo posso fare. Ho già tenuto segreto diverse altre cose su me stessa, nei confronti di tutti quanti frequento . Poichè è ovvio e normale per chiunque farlo, anche per una donna loquace come me. Una cosa potrei però esternarla, o forse più di una. Per esempio, scrivere qui sopra, che non nutro più molta simpatia verso il sentimento della “sicurezza”, in questo preciso frangente di tempo che mi trovo a vivere. Avere sicurezza di qualcosa o qualcuno significa solamente averne in modo inopportuno, in sovrabbondanza, giacchè la sicurezza non è mai data a nessun mortale di sperimentarla.  Deve avere un aspetto antipatico la “sicurezza” se è riferita ad una consuetudine , ad una prassi assodata. Chi lo dice che è giusto per l’organismo umano praticare sempre sport regolarmente, e consumare molta frutta e verdura, assumere con rigorosa dovizia  le vitamine?  A volte, magari, bisogna passarne dei periodi senza,  e avere la mente visitata da qualche dubbio in generale. Risulta borioso chi è estremamente sicuro di sè e del suo modo di fare, del suo modo d’essere per caratteristica di indole. Certo, qualora dovessero rimproverargli tale ostentata sicurezza- non gliene importerà, non lo scalfirà tanto, e non starà male, mentre chi d’altra parte è spesso per carattere incerto, e poco incline alla sicurezza in sè, soffrirà quando verrà additato per com’è… e verrà detto di seguito.. che è sbagliato, poco convincente per il mondo. Il quale mondo-società ha bisogno sempre di qualche nuovo idolo da seguire pervicacemente , qualche nuovo leader, a largo consumo, e chi si attiene a questo, in assoluta certezza, non dovrà mettere ogni volta il proprio  personale pensiero in moto.
Talvolta si prosegue così, oppure ci si lamenta di tale andamento, come sto facendo io, adesso. Io che non sono una persona particolarmente fiduciosa nei propri mezzi, ossia in  quelle doti comportamentali (l’aver un bel carattere..) o intellettuali apprezzate. In più quando entro in un nuovo ambiente stento nel poter credere d’essere inclusa con simpatia o stima. Magari nel tempo inclusa, in qualche modo. Probabilmente è dovuta a ciò la mia avversione verso chi possiede tanta sicurezza nei propri mezzi… intellettuali, caratteriali..  (potrebbe essere)

Una delle cose per le quali potrei avere una certa dose di sicurezza, quale potrebbe essere?(Ci sarà qualcosa di cui sono certa!)
Che viviamo ormai in una società orientata all’efficienza suprema? Che l’unico vero scopo in questa vita è il successo, e la propria indipendenza da tutto e da tutti. Che non bisogna mai dimostrare d’essere fragili, e in cerca d’amore, perchè si è guardati come esseri “inferiori” – ?   Sicurezze, si, ne ho, allora.

… 

Innanzitutto voglio ringraziarvi per gli auguri che mi sono arrivati attraverso il portale web Libero: siete stati estremamente gentili!  Per il mio compleanno mi sono arrivati due regali “importanti” dal mio punto di vista, il primo consiste in un nuovo modello di cellulare, l’altro in una serie di  lezioni di inglese. Per il primo ho già deciso di sperimentarne l’utilizzo impiegandolo in fotografie del mio ambiente/habitat e di me stessa in tutte le versioni e varianti proprie della me stessa medesima.. possibili ( qui il mio egocentrismo sarà senza freni! ahahah) – mentre le lezioni di inglese le indirizzerò per  ampliare le competenze lavorative. Purtroppo ho dovuto sacrificare l’utilizzo delle risorse finanziarie in mio possesso (esigue!) a scopo psicologico, ossia per frequentare una volta a settimana lo studio di uno psicologo.. a favore dell’inglese per il lavoro – vorrà dire che alla psiche mia traballante ci penserete voi, amici cari del web! Una volta a settimana sarete il mio psicoterapeuta….anche se lo siete stati già, senza alcuna avvertenza prima.. quasi a vostra insaputa, soprattutto nei periodi tremendi del Covid19.  Voglio iniziare ad inaugurare le sedute terapeutiche a mio pro quest’oggi, inizierò con il dirvi che sono un po’ preoccupata per la nuova me che ho iniziato a scorgere, e come sono riuscita a vedere questa nuova me? Beh, ma utilizzando la magia…ovviamente!  O in realtà almeno una cosa simile. Ovvero durante la settimana in cui si avvicinava il  giorno esatto del compleanno ho incominciato a cercare di scrutare l’orizzonte davanti a me,  quello vicino e  quello più lontano. Quindi ho utilizzato delle carte per leggere il mio futuro (in modo scherzoso comunque), tant’è che ho interpellato tre  tipi di oracoli: Tarocchi, Lenormand e infine le carte francesi.  Tutte quante mi hanno fornito un resoconto dettagliato, ma non del tutto simile, difatti ho le idee più confuse di prima!  A chi devo credere tra loro ? Quale sarà la versione più affidabile??  Credo che questo utilizzo di magie&riti ..rientri nel tipo di magia bianca, che tra l’altro è l’unica “categoria” di “rituali” che metto in atto. Un’altra sempre del genere  magia-bianca mi ha messo davanti all’evidenzia di un mio cambiamento caratteriale. Poichè questo rito, definito rito dei desideri, diceva al richiedente di scrivere una formula di aspirazione per il proprio futuro all’interno di una figura geometrica, per esempio, dovevi scrivere all’interno di un triangolo: io desidero …è poi specificare quello che ti auspicavi per il tuo futuro. Una volta avrei scritto: desidero ricongiungermi con la mia anima gemella (romantica, vero?) qualche giorno addietro invece ho scritto: desidero diventare ricca (o benestante…)  Che cambiamento! Insomma sono diventata nel tempo un po’ più venale, questo avrei detto ad uno psicologo, ma l’ho comunicato qui a voi tutti, cari lettori, senza viso e occhi, forse è meglio, forse provo meno vergogna. Era meglio per la mia coscienza.. quando ero più giovane e avevo un’anima meno venale e più romantica. Ma la staticità non è vita, la vita è movimento, anche nella psiche…

Lavanda o vaniglia? Dos Passos? o Fitzgerald?    (intrecciare pensieri)

La prima incognita che devo affrontare appena sveglia, in ogni mia giornata, consiste nella decisione sul cosa dovrò indossare. Non riesco a prepararmi prima,
magari anche solo la sera antecedente, ossia questa faccenda estremamente “complicata” devo prenderla così sul momento.. delle 7 della mattina. Prima però, di cimentarmi in tale decisione, attraverso il
corridoio di casa e accendo due candele, una bianca all’aroma di vaniglia, l’altra lilla alla fragranza di lavanda. Presto vengo letteralmente avvolta e stordita dal profumo di queste due candele, che gareggiano in intensità nello spargere
(o infestare?) l’aria con tutta la loro essenza..
Quindi anche oggi, è andata esattamente così, perciò ho portata con me, a spasso.. fuori dall’uscio di casa, l’odore delle candele nelle narici, e i pensieri dovuti alla lettura del libro di John Dos Passos, che ho iniziato qualche giorno fa e che nel frattempo si è intensificata: sono giunta alla pag 115.
Proseguirò ancora, nonostante la tristezza di fondo..del romanzo.
Mi sono chiesta, e non so il perchè l’ho fatto, come mai ho deciso di avere nella mia libreria personale un libro di Dos Passos, non è un autore studiato a scuola, come forse Kerouac o molto noto..come Fitzgerald.
Mi sono ricordata di averlo individuato e letto per la prima volta, qualche anno fa, quando svolgevo un’attività di volontariato nella biblioteca della città in cui abito. Un giorno alla settimana, un pomeriggio o un mattino, per tre ore , sistemavo negli scaffali della biblioteca i volumi che le persone venivano a restituire dopo averli presi in prestito. Non era retribuito,
era un servizio di cittadinanza attiva, che ho svolto per circa 5 o sei mesi. Mi ha ripagato comunque facendomi “scovare” libri poco conosciuti, come questo ( ossia -42 esimo parallelo-) o “La pelle” di Malaparte,
o ancora altri libri di taccuini di poesie e viaggi come quelli di Henri Michaux . Dall’atra parte il volontariato e la cultura ripagano sempre, oltre alla classica fonte pecuniaria, ne offrono sempre anche un’altra.

Sono  arrivata soltanto a pagina 49, chissà se riuscirò a leggerlo fino alla fine ( possiede una struttura narrativa un po’ articolata),  e già dall’inizio si sviluppa il tema della povertà , di un popolo che lotta per liberarsene.dospassos

 

dospassos