La casa descritta nel libro che sto leggendo (è davvero simile alla mia!  4oo mq invece di 80mq,) proprio come la protagonista del libro ha attinenze caratteriali con me…ovvero quasi nulle. Questo personaggio femminile descritto ha capacità metodiche e organizzative efficaci.  Dovrei provarci anch’io ad avere un quadro mentale/raffigurativo della mia situazione attuale e futura, ed emularla nel dare un ordine, una chiarezza di base, almeno per gli scopi principali verso i quali voglio dirigermi. Mentre devo dire che principalmente nella mia vita mi indirizzo seguendo i flutti che provengono dal Caso…Eppure una pianificazione e una mirata lista di piccoli obbiettivi da realizzare potrebbero migliorarmi la vita di relazione e la sicurezza sulle mie capacità reali. Quindi: ognuno ha la casa e la vita (relazionale) che si è meritato/a?Salvator_Rosa_(Italian)_-_Allegory_of_Fortune_-_Google_Art_Project [Salvator Rosa – L’allegoria della Fortuna]

“La casa, un edificio di circa 400 metri quadri progettato da fior fiore di architetti, era circondata da un giardino impossibile da abbracciare con lo sguardo, al quale un giardiniere part-time dava un’occhiata un paio di volte a settimana. Una siepe di Ginepro alta e fitta proteggeva dagli sguardi di vicini curiosi. Un bel cancello in ferro battuto alto tre metri era ricoperto di edera. Il garage, una specie di villa in miniatura, era collegato alla casa da un corridoio interamente finestrato che faceva anche da serra. Dentro c’erano le tre auto di Francy, una dietro l’altra, sempre pronte a partire. (Mercedes azzurro corallo, con vetri antiproiettile – la seconda una Jeep nera, una Dodge- la terza una Golf beige)
La casa si sviluppava su tre piani che, tra le altre cose, contavano tre bagni, cinque camere da letto, soggiorno, biblioteca, una grande cucina accanto alla sala da pranzo, lavanderia/stireria, piscina coperta, palestra, sala da cinema e lo studio.

 

“La gente che mi capitava di incontrare usava un sacco di parole nuove, almeno per me, e alla fine dell’estate il mio vocabolario si era parecchio arricchito. Qualche foglio pieno delle strane informazioni che raccoglievo alle soirées di zia Mame ce l’ho ancora. Ce n’è uno, datato 14 Luglio 1929, che contiene un mucchio di termini apparentemente irrelati quali – presa della Bastiglia- lesbica, guerra per bande, Zeppo Club,  Es, daiquiri, teoria della relatività, libero amore, complesso di Edipo, ciofeca, e ancora narcisista, Biarritz, psiconevrotico, Schonberg e ninfomane.  Zia Mame, mi spiegava tutte le parole che riteneva dovessi sapere, suggerendomi qualche frase di contorno.”    Patrick Dennis

 

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Mani e pagine di libri

Scrivere non mi piace affatto, ma mi appresto a farlo qui sopra, per una sorta di quotidiana abitudine presa alla pratica dell’introspezione, che solo cosi mi risulta avere una data stabilità.
E devo aggiungere che nemmeno leggere mi risulta una cosa poi tanto gradita, nonostante ciò
mi ritrovo, non so come, e non so il perchè (ah no…qui non dico del tutto il vero…)
immersa nella nuova lettura di un altro libro, appena comprato.
Il titolo é Zia Mame. Quello che ho capito subito di codesta Mame è che non sembra avere la qualità della sobrietà, e di non possedere un gusto classico. La descrizione che lo scrittore(Patrick Dennis) mette in opera sulla camera da letto della sua protagonista femminile è di uno stile davvero eccentrico. Lui usa il termine – angosciante-
“La camera da letto al piano di sopra in cui mia zia Mame mi ricevette era immensa.
Aveva le parete nere, tappeti bianchi e un soffitto oro. L’unico mobile era un gigantesco letto dorato
su una pedana, con accanto un comodino da notte” Perciò, so per certo, che non troverò alcun consiglio su uno stile minimale d’arredamento tra le pagine del libro.  D’altronde l’ho comprato spinta più che altro dal disegno sulla copertina: una mano con bracciali e un anello. La mia attenzione era localizzata quasi del tutto sulla mano, difatti un altro libro che
ho acquistato insieme a questo di P. Dennis, nella stessa libreria, è un libro che spiega come riuscire a leggere
la mano. Si, lo so che non è stato proprio un buon motivo di scelta, comunque il libro sulla storia
di una eccentrica signora che diventa improvvisamente, causa della morte dei genitori,
la tutrice di un bambino di 10 anni, mi ha incuriosito.
Mentre il manuale su come “Leggere la mano” mi ha sbalordita, nelle sue prime pagine. Infatti vi ho letto che le origini della Chiromanzia partono dall’India, che i primi chiromanti della storia sono stati indiani e che
il più antico libro sullo studio delle mani, rilegato in pelle umana, e con caratteri in inchiostro
rosso come il sangue, è ancora oggi conservato in un tempio dedicato a Brahma, nella valle del Gange,
e contiene disegni di centinaia di mani eseguiti con incredibile maestria. Dall’India la chiromanzia si diffuse poi in Asia Minore e da qui in Europa.
Ero notevolmente ignorante su ciò che riguardava la storia della nascita della pratica chiromantica. E del resto sono anche ancora quasi del tutto all’oscuro, su come far cessare certi miei difetti: come la pigrizia, o il non sapermi limitare (a volte) davanti a certe cose che apprezzano i miei occhi. Ieri sera ho contato il numero esatto di tutti quanti gli smalti che possiedo e che ho comprato: sono 40! Ma forse non acquisto tanto una “lacca” per unghie ma un “colore”, amo i colori. E ho una vasta gamma di colori per dipingere le mie unghie, tanto per restare in tema
di mani?
Quindi in quanto “sobrietà” o esagerazioni” posso comprendere Zia Mame.

Vi trascrivo qui sotto una frase tratta da un libro di un vero e proprio “illuminato” –

” E tuttavia il sonno non è affatto uno stato d’inattività come in generale si crede.  Se così fosse, il corpo non sarebbe, risvegliandosi al mattino, in condizioni diverse da quelle in cui era addormentandosi la sera; la sua stanchezza sarebbe la stessa. Al contrario il sonno è un periodo d’intensa attività e più questa è intensa, maggiore è il suo valore, perchè il sonno elimina i veleni prodotti dai tessuti distrutti coll’attività mentale e fisica del giorno. I tessuti sono ricostituiti ed il ritmo del corpo ristabilito. Più radicalmente questo lavoro si compie, maggiore è il beneficio che deriva dal sonno.”

Mentre, affannosamente ricerco per me stessa la frase che ricordo del film “La fiera delle vanità” , ma non la trovo … l’avrò sognata??

Innamoramenti istantanei

Non ho mai avuto alcun “colpo di fulmine” per quanto concerne il settore amore, le mie storie d’amore (poche o pochissime) in realtà sono nate da un’amicizia, soprattutto la prima, la seconda è stata di base una lunga frequentazione senza inziali fini sentimentali che poi si è tramutata in amore, ma non ho mai amato o provato un’attrazione irresistibile e fatale
per qualcuno a prima vista o solo dopo poche ore di conversazione.
Mi sono resa conto di questo fatto perchè invece mi è accaduto
di avere il cosiddetto “colpo di fulmine” o un primo impatto memorabile riguardo a frasi/pensieri e anche vestiti.
Mentre i secondi, i vestiti,  solitamente sono rimasti, per quanto mi riguarda lì immobili, dentro le vetrine nelle quali il mio sguardo li aveva visti e amati in modo immediato, poichè o  non erano alla mia portata finanziaria oppure perchè pensavo che non avrei avuto delle occasioni in cui indossarli (perciò tanto valeva lasciarli ad altre), le frasi e i pensieri la mia mente li ha registrati e accolti con doveroso impegno.
Una delle frasi che mi è rimasta impressa a primo impatto l’ho sentita mediante la visione di un film,
film che tra l’altro non mi era nemmeno piaciuto complessivamente, ma una frase pronunciata da un’attrice, con tutto l’universo di significati che si portava appresso, è stata gradita e archiviata dalla mia memoria. Il film in questione è “La fiera della vanità” tratto dal romanzo di Thackeray.
La frase invece è la seguente: personalmente ho già visto troppa crudeltà in vita mia per decidere di volerla infliggere volontariamente a qualcun altro/a.
Il messaggio mi è sembrato assai buono e da persona evoluta moralmente. Una persona che nonostante abbia subito da altri della cattiveria ingiustificata, se può, se è in suo potere farlo, cerca di evitare ad altre persone che si perpetui lo stesso danno su di loro.  Nonostante non abbia legami affettivi con questi, o non li conosca bene.  Lasciare che la cattiveria subita in modo del tutto immeritato si estingua e non metta radici in noi, nel nostro animo, mi sembra un “lavoro”, un’applicazione… da veri iniziati, e illuminati.

Se credete nella metempsicosi…

“La memoria (o la così detta mente), si riferisce interamente alle esperienze di questa vita. Essa è formata dalle impressioni degli eventi archiviati sul corpo vitale.
Esiste anche una memoria superconscia. Essa è il deposito di tutte di tutte le facoltà acquisite e della conoscenza ottenuta nelle vite precedenti,  benchè, forse, latente nella vita attuale. Questo ricordo è indelebilmente inciso nello spirito della Vita. Esso si manifesta d’ordinario, per quanto non completamente, come coscienza e carattere che anima tutte le forme-pensiero, talvolta come consigliere, talvolta come stimolo all’azione con forza irresistibile, anche contro la ragione od il desiderio.”

(Intanto qui piove in abbondanza)

“L’uso delle parole per esprimere il pensiero è il massimo privilegio umano”

BensonOroRosso   [Rosso e oro – Benson]

E quando ci si rende conto che la maggioranza dei pensieri che si hanno in mente non sono affatto piacevoli o leggeri tanto che non possono produrre  di certo una dose di gratitudine per chi -magari- li sente esprimere attraverso le parole, si preferisce (forse) fare silenzio.   Quando le parole seguono pensieri non allegri e spensierati, diventano anch’esse pesanti e gravose. Quindi si sta zitti/e, altrimenti si cerca di distogliersi dal pensiero di quel senso di ingiustizia che si comprende composto il mondo. Il mondo è un luogo notevolmente ingiusto e vanesio, leggero, pieno di sopraffazione e alterigia.

Come non farmi adombrare i sentimenti affettuosi (umani) verso chiunque si trovi nelle mie vicinanze e freddare le azioni benigne? Non lo so.

In questo momento per neutralizzare l’umore “disturbato” da risentimento e tristezza, cerco di leggere dei libri di autori “illuminati” spiritualmente, cercando di emulare il loro credo e di abbandonare il mio…

“Da ogni forza che incatena il mondo

l’uomo si libera se consegue controllo di sé”

Stato ricercato: imperturbabilità di fronte alle inique cose…

 

..[Possiamo così vedere quanto sia importante il sentimento che noi abbiamo riguardo a qualsiasi cosa perchè da ciò dipende
la natura dell’atmosfera che creiamo per noi stessi. Se ameremo il bene custodiremo e nutriremo come angeli custodi
tutto ciò che è buono intorno a noi; se faremo il contrario popoleremo il nostro sentiero di “demoni” da noi stessi generati. ]
L’arte, l’altruismo e la filantropia sono tutte attività della vita animica superiore.

Benson25 Frank W.Benson-L’ombrellino giallo                                             “La nostra felicità nel cielo dipende dalla gioia che abbiamo procurato agli altri e alla nostra valutazione

di ciò che gli altri fecero per noi.”