Verso il sud     (G. Apollinaire)

Zenit
Questi rimpianti
Questi giardini immensi
In cui un rospo modula un dolce grido azzurro
La cerva del silenzio sperduto passa in fretta
Straziato dall’amore un usignolo canta
Sul tuo corpo rosaio da cui colsi le rose
I nostri cuori pendono da un melograno insieme
Fiori di melograno schiusi nei nostri sguardi
Cadendo a uno a uno han cosparso il sentiero

Preferirei leggere poesie di Apollinaire per tutta quanta la sera

invece che cercare delle mnemotecniche per far restare nelle mia memoria il monopolio dello stato, la patologia dell’atto amministrativo. Presumo io sia la prima ad avere una qualche patologia strana, che mi fa avvicinare l’idea della classificazione degli atti amministrativi con il biologo Mendel. E poi cosa c’entra -l’elemento psichico- con la pubblica amministrazione? Ah ah ah – okay…lo psichico è umano. E’ ovunque, anche nel Diritto.

C’è qualcuno che è appassionato della materia , di certo.

Per conto mio, se potessi leggerei le poesie di Apollinaire per tutta la serata, che mi rimettono in sesto l’anima.

Ricognizione    Del cuore all’anima e alla ragione

 

 

 

ultima modifica: 2023-06-02T22:41:17+02:00da Arianna1921

7 pensieri riguardo “”

  1. le poesie di Apollinaire non le ho mai lette. Grave peccato mio. Le poesie di Budelaire invece si, le leggo e ho anche due versioni con traduzioni differenti e a volte mi piace di piu’ una versione e altre le versione del secondo libro.
    – Cio’ che ti turba sono affari del tuo lavoro? io spessissimo sono riuscito a far si che quando timbro l’uscita dal lavoro, tutto quanto restà la’ dentro, e quindi la mia mente fuori da li’ si libera delle problematiche lavorative. Ho la “fortuna” che non posso portarmi a casa il lavoro, essendo perito elettronico e non avendo nessuna strumentazione adeguata a casa mia. Yeeah !
    BUON GIUGNO A TE. baci

  2. Fortunatamente non mi turbano cose di lavoro, semplicemente sono io stessa ad essere irrimediabilmente e globalmente “turbata” …molto spesso!
    Per quanto riguarda Baudelaire conosco la raccolta di poesie “I fiori del male”.

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