Cinico: indifferente, freddo, scettico, impassibile

Contr: partecipe, interessato, riguardoso (?)

che strano termine riguardoso…meglio che ” ha riguardo”  o mostra del riguardo (anche se è la medesima cosa, solo in italiano più utilizzato)!

 

“Nulla può stupire un’americano”  Jules Verne

Nonostante l’introduttiva citazione, non voglio iniziare una riflessione sulla capacità di stupirsi in base al proprio Paese di provenienza, ad ogni modo credo difficile da stupire anche una persona nata sul suolo italiano,   e sotto vari profili e settori dell’esistenza umana. Anche se la capacità di provare ancora della vera meraviglia, deve essere una buona dote, sia ereditata da avi o del tutto personale.  (significa che si è più attivi, aperti mentalmente, curiosi e meno cinici)

Quindi vi parlerò della mia personale facoltà di sentirmi proprio in questo stato, e di quello stupore che ho provato da poco, nel constatare da quanti giorni non ascoltavo più della musica seriamente, ovvero in modo ininterrotto e da sola, per rilassarmi o per puro piacere personale, e soprattutto di quanto ciò aveva senza dubbio contribuito a rendermi più triste e apatica. Perciò ieri ho poi ascoltato di seguito: il Bolero di Ravel, Liszt (concerti per pianoforte) Ella Fitzgerald  (gone with the wind, summertime,  The lady is a tramp), alcune canzoni tratte dalla colonna sono di FlashDance  (he’s a dream, Lady, lady, lady  etc etc) – e mi sono rianimata l’anima, o all’incirca. Ho rimediato!

 

 

 

Le conseguenze dell’afa in città (su di me)…2

L’eccessivo caldo e la sensazione di essere rinchiusa e avvolta da una specie di “bolla” d’aria calda, pur trovandomi a passeggiare all’aperto, o ad osservare il cielo a testa in su, stimola in me la ricerca di fonti di sollievo, oltre all’acqua, anche i libri sono delle distrazioni mentali/corporee efficaci dell’attimo presente… e opprimente.

Leggo e penso quasi ininterrottamente, come un fiume in piena, avvolta da calura estiva e solitudine esistenziale. Non tutti questi miei pensieri hanno risvolti e giudizi positivi, preferirei averne meno sinceramente.

Ecco, uno stralcio di lettura del libro : Le confessioni (Agostino di Ippona)

Fatte salve e saldamente rafforzate queste credenze  nel mio animo, cercavo con turbamento quale fosse l’origine del male. Che tormenti del mio cuore che stava per partorire,  che gemiti Dio mio!
E li c’erano le tue orecchie in ascolto, senza che io lo sapessi.
E quando in silenzio indagavo con forza, alte erano le voci che si elevavano verso la tua misericordia, silenziose costrizioni dell’anima mia.                         Quello che io pativo lo sapevi Tu,  e nessuno degli uomini.                                    Quanto poco del mio patimento passava nelle orecchie dei miei più intimi amici attraverso la mia lingua!                                                                                            Come poteva giungere loro il tumulto della mia anima, dato che, per esprimerlo, non mi sarebbero bastati né il tempo né la parola?                            Tutto giungeva invece alle tue orecchie, in quanto ruggivo col  gemito del mio cuore, e il mio desiderio stava davanti a Te e il lume dei miei occhi non era con me.  Quel lume era dentro di me, mentre io ero fuori. Quel lume però non era un luogo. Invece io volgevo l’attenzione alle cose che sono contenute in un luogo, e in esse non trovavo un luogo per avere pace.              E quelle non mi accoglievano in modo che potessi dire: basta, va bene, né mi lasciavano tornare là dove avrei potuto star bene quanto basta…”                                                                                                                               

 Le conseguenze dell’afa in città

Probabilmente so (almeno questo) dove mi piacerebbe essere in questo preciso momento, ossia: di fronte ad un bel lago calmo, a contemplare le sue diverse tonalità d’azzurro e di verde in superficie , avvertendo sulla pelle una gradevole brezza di tepore provenire da chissà quale punto remoto dell’universo.
Invece sono rinchiusa nella mia abitazione chiedendomi da dove proviene l’ignavia che sento addosso? Ignavia
che tra l’altro per me è un termine abbastanza inusuale da pensare, figuriamoci da riferire, da esplicitare a voce. Ha una connotazione filosofica-morale-religiosa? La prima cosa che mi viene in mente in corrispondenza al vocabolo ignavia, è Dante Alighieri, difatti mi pare di ricordare che posizionasse nella sua –Divina commedia- le persone definite dal “giudizio divino” -Ignave- in una specie di  pre-inferno, visto che nè l’Inferno vero e proprio e  nè il Paradiso avevano il riguardo di accoglierleprincipimatemat.  Erano individui che non avevano preso alcuna posizione in vita, nel bene e nel male. Anche nella filmografia americana degli anni 90, viene affrontato il tema dell’ignavia,  attribuendogli la caratteristica di un vero e proprio peccato capitale: l’accidia.  Nel mio ricordo specifico il film si intitola – Seven,  e può essere definito un thriller psicologico con un finale da incubo dell’orrore. Sicura che dopo questi miei drammatici collegamenti mentali al termine più volte citato : Ignavia! e al suo modo d’essere tipico, io non ci sosterò troppo, ma cercherò di uscirne con alacrità. Inizio fin da ora “crogiolandomi” nell’otium letterario,  e leggendo Sant’Agostino (sarò posta sulla retta via dall’antico filosofo??)

 

Alla fine il conto rimane invariato….con i libri che ho deciso di donare alla  biblioteca cittadina e quelli che (dopo ciò fatto) mi reco subito a comprare  di nuovi  e completamente diversi in libreria, è battaglia persa tra me e la ricerca di più spazio libero in casa.  Ci vorrebbe un’altra casa, vero?

principimatemat  (Ps : nella foto a lato, libri impertinenti che rimangono nonostante il tempo e lo spazio) Irremovibili!

Perchè, perchè, perchè?
sono una di quelle persone che si pongono più volte questo quesito, quello del perchè?
Il più delle volte poi -il perchè- su tante cose mondane (che ho veduto)
non ha nemmeno una risposta vera e univoca, o magari ne ha addirittura
più di una..di risposta e allora bisogna avere il tempo e la volontà
di stare lì, ad ascoltare tutti i diversi motivi, persino dietro ad un solo  perchè.
Non sempre ovviamente è così, per fortuna, qualche volta un semplice perchè ha una sola e semplice risposta. Ovviamente non avrei dovuto nemmeno pormi la domanda che espongo ora:
perchè in estate è doveroso e giusto girare con un cappello in testa?
Perchè se si cammina anche soltanto per una ventina di minuti, sotto il sole cocente, si rischia di prendersi un colpo di calore.  Questa mattina mentre camminavo al sole, sprovveduta come a volte mi sembra proprio di essere, pensavo ad uno strano tizio americano che avevo visto una volta aggirarsi per  le strade di Napoli, in un pomeriggio di Agosto, con in testa un cappello che pareva da texano. Era un bel tipo, ma mi sembrava un avventuriero del tutto fuori dal contesto urbano partenopeo, mi aveva ricordato le pagine
di un libro dove venivano descritti due esploratori (un uomo e una donna) europei in Egitto. Il titolo soprattutto di un paragrafo del
libro, dove veniva descritta la personalità della protagonista femminile, e diceva così: una leggendaria reputazione
da amazzone. Beh, una cosa che io non potrei mai possedere, giacchè non ho un carattere battagliero, probabilmente non ci sono nata, o forse non ho mai dovuto dimostrarlo. Anzi, no, credo proprio di essere diventata con il tempo una persona piuttosto arrendevole e fatalista.

Il mio film preferito, da molto tempo ormai, è: Gattaca, la porta dell’universo – è un film di fantascienza? A me non è mai piaciuta la fantascienza. Difatti l’ho visto per sbaglio, ero entrata nella sala di un cinema, aspettando di veder iniziare un altro film.   Non capisco perchè improvvisamente mi è venuto in mente, di questo mio amore o predilezione cinematografica, i miei pensieri hanno seguito un percorso tortuoso, proveniente direttamente dall’inconscio.

Se vi siete chiesti anche voi, come me, che cosa sia un… Pleonàsmo – significa: espressione ridondante, non necessaria.

Es:  Aveva un orologio al suo polso

A me quel discorso non mi è piaciuto

 

Da “Curarsi con i libri : rimedi letterari per ogni malanno”, consigli di lettura per novantenni (senza sapere come  sia possibile raggiungere una tale età, di grazia?!)  …meglio precorrere i tempi

A90