Le conseguenze dell’afa in città (su di me)…2

L’eccessivo caldo e la sensazione di essere rinchiusa e avvolta da una specie di “bolla” d’aria calda, pur trovandomi a passeggiare all’aperto, o ad osservare il cielo a testa in su, stimola in me la ricerca di fonti di sollievo, oltre all’acqua, anche i libri sono delle distrazioni mentali/corporee efficaci dell’attimo presente… e opprimente.

Leggo e penso quasi ininterrottamente, come un fiume in piena, avvolta da calura estiva e solitudine esistenziale. Non tutti questi miei pensieri hanno risvolti e giudizi positivi, preferirei averne meno sinceramente.

Ecco, uno stralcio di lettura del libro : Le confessioni (Agostino di Ippona)

Fatte salve e saldamente rafforzate queste credenze  nel mio animo, cercavo con turbamento quale fosse l’origine del male. Che tormenti del mio cuore che stava per partorire,  che gemiti Dio mio!
E li c’erano le tue orecchie in ascolto, senza che io lo sapessi.
E quando in silenzio indagavo con forza, alte erano le voci che si elevavano verso la tua misericordia, silenziose costrizioni dell’anima mia.                         Quello che io pativo lo sapevi Tu,  e nessuno degli uomini.                                    Quanto poco del mio patimento passava nelle orecchie dei miei più intimi amici attraverso la mia lingua!                                                                                            Come poteva giungere loro il tumulto della mia anima, dato che, per esprimerlo, non mi sarebbero bastati né il tempo né la parola?                            Tutto giungeva invece alle tue orecchie, in quanto ruggivo col  gemito del mio cuore, e il mio desiderio stava davanti a Te e il lume dei miei occhi non era con me.  Quel lume era dentro di me, mentre io ero fuori. Quel lume però non era un luogo. Invece io volgevo l’attenzione alle cose che sono contenute in un luogo, e in esse non trovavo un luogo per avere pace.              E quelle non mi accoglievano in modo che potessi dire: basta, va bene, né mi lasciavano tornare là dove avrei potuto star bene quanto basta…”                                                                                                                               

ultima modifica: 2023-07-29T14:09:42+02:00da Arianna1921

3 pensieri riguardo “”

  1. Ammiro il tuo coraggio. Francamente con questo caldo non riuscirei a leggere le confessioni di Agostino d’Ippona, per quanto interessanti a giudicare dallo stralcio che hai pubblicato.
    Oddio, forse nemmeno col freddo

  2. Una signora senza fissa dimora,ogni giorno va al Centro commerciale. Raggiunge gli scaffali dei libri e comincia a leggere,un libro dopo l’altro, ogni giorno. Accortosi del fatto, il direttore del Centro commerciale ha fatto mettere una panchina vicina allo scaffale dei libri.

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