“Quelle occasioni mi intontiscono sempre, e accadde anche il quel momento.
Ma era piacevole riprendersi, contare i propri fardelli, quelli sopra e sotto, e quelli a portata di mano, si dà il caso. Lo feci. Eppure sentivo l’intontimento. Come ho detto, l’ho sempre sentito. Stavo sviluppando una sorta di debole per Henry, anche se ci eravamo appena incontrati. Sono un’anima semplice, e devo confessare di aver provato un certo entusiasmo. Mi sembrava di avere davanti un uomo dal fascino fuori dal comune.”
[Da: La mascella di Caino]

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” Non credeva nell’astrologia, negli ammonimenti affannosi e negli incoraggiamenti sempliciotti degli oroscopi da periodico, né credeva nel Dio anglicano alla cui fede – In Chi? per Chi? – era stata confermata molto tempo fa.
Nonno Ross quando stava morendo la carne che si raggrinzava sulle ossa ma lo sguardo vigile come sempre pieno d’amore per lei che chiamava non Kelly ma Lizzie, la sua prediletta dei sette nipoti cui aveva fatto da guida nel mondo le aveva detto con l’aria di comunicarle un pesante segreto: Ciò che fai della tua vita, l’amore che vi riversi…quello è Dio.” da ( Acqua nera – J. carol Oates)
th  ( Francis Picabia)

Ho guardato molte foglie cadere da un albero attraverso i vetri di una finestra, e mentre queste cadevano a terra rapidamente, staccandosi dai loro rami d’appoggio, parallelamente la mia coscienza faceva fuoriuscire dei pensieri. La mia coscienza mi rendeva palesi dei pensieri davanti a quel diradamento di foglie d’albero che stavo osservando, c’era una connessione tra quel fatto naturale dell’autunno e quella presente me stessa. Tra l’altro i pensieri che sentivo staccarsi dalla mia psiche non erano di letizia o di appagamento, ma erano sensazioni nostalgiche(come quelle foglie che lasciavano per sempre il loro nutrimento). La nostalgia che sentivo riguardava la mia scarsa facoltà di provare dei sentimenti di forte impatto-coinvolgimento, quali l’amore o la passione e il rancore, la rabbia. Ora è come se sentissi un sentimento di amicizia generalizzato verso tutto ciò/o chi mi circonda, e quando proprio non ci riesco al posto di questa si manifesta una specie di ripugnanza. Ma il livore- la rabbia- non li avverto più, come non provo l’amore o la passione. Sento un po’ di nostalgia per quella me antecedente a questa attuale, quella che provava sentimenti più intensi. Questa opacità potrebbe essere dovuta alla debolezza sia fisica che mentale che credo mi abbia ormai raggiunta e sovrastata due anni fa, non mi sento più forte abbastanza per fronteggiare situazioni d’amore o di rabbia, di passione o di rancore. Tutto sfuma in amicizia o ripugnanza.

“Amare è un impegno da geografi,
esploratori che mentre vengono accolti
si fanno terra da esplorare
Non è l’amore che bisogna trovare,
ma un uomo o una donna
quella bocca, quello sguardo
quel profumo” F. Arminio

Beh, forse ho compreso l’utilità che svolge Libero community e il suo servizio di Blog riguardo alla mia persona: mi rende possibile l’elencazione periodica dei miei affanni e delle mie piccole frustrazioni. Per esempio questa mattina mentre stavo consumando la solita colazione e non dirò assaporando (ora capirete il motivo), mi sono resa conto di aver ingurgitato in fretta una tazzina di latte andato a male, conservato male…(però non scaduto, data l’etichetta recante la data), per contrastarne subito, come un controveleno o un antidoto quel brutto sapore che avevo in bocca ho bevuto in fretta del caffè…ancora troppo caldo, tanto bollente da bruciarmi la bocca. Angosciata da tutto questo, e dal mondo crudele là fuori che mi impone celerità, celerità e sempre celerità (si nota dell’umorismo di fondo? un po’? Spero di si), ho alzato l’audio delle notizie che stavano annunciando al telegiornale e mi sono resa conto della mia fortuna geografica in questo momento storico, vivo in un Paese in pace. Si è affacciata nel mondo una nuova “guerra” o forse bisognerebbe dire che si è incrementato un conflitto che già era presente in modo più sommerso e blando, invece quello che è in corso ora sul confine tra Egitto e Israele ha causato spargimento di sangue e morte negli ultimi 3 giorni. Da tre giorni c’è un nuovo conflitto, fatto d’armi, di persone innocenti disperse, rapite o soggiogate per altrui volere e cause. Spero che la diplomazia dei luoghi sopracitati riesca a trovare un accordo di tregua rapidamente, per tutto il mondo. A me le guerre sembrano sempre assurdità, inspiegabili, e può essere proprio perchè ho avuto la fortuna di nascere in uno Stato, abbastanza equo, democratico, senza divisioni ideologiche troppo grandi? E ben delimitato nei suoi territori…nei suoi confini.

“Le poesie sono tazzine di luce, nel cuore della notte”

“Il poeta è uno che si espone. Ai versi bisogna affidare cose che ancora non abbiamo affidato a nessuno.  Altrimenti si fanno ombrelli, merendine.”.

“Dentro il corpo non ci sono parole. Le prendiamo da fuori. Costano moltissimo le migliori.”

*

“Ho perso tante cose a cui ero affezionato. Poche volte ho fatto caso alle cose che ho trovato.

Da: Resteranno i canti – di F. Arminio

 

“Vorrei vorrei, un’automobile nuovissima, vorrei vorrei anzi un prototipo!”

Il  reale motivo per cui la mia memoria mi ha ricondotto alle parole di questa canzone, non lo conosco.  Eppure la canticchio da quando ho aperto gli occhi stamattina.  (però lo immagino…ah ah ah)

Noi siamo qui

E comunque, è risaputo che già il solo cercare di comprendere le motivazioni di un altro individuo al di fuori di noi  e del nostro ristretto nucleo d’appartenenza… sociale, amicale o di parentela, è una specie d’amore o una forma d’amore.  Forse sono estremamente poche le persone che mettono alla stregua loro, e dei propri stessi interessi, gli altri e le loro motivazioni d’azione, perchè manca il senso di fraternità , e non è una colpa che voglio addossare all’attuale società, è solo una contestualizzazione dentro la vita, la mia.

Un altro essere sacrificabile

Io credo agli incontri casuali che colgo(quando succede!) sul mio percorso di strada, per esempio quell’opuscolo che invitata ad andare a vedere lo sportsolestamani della boxe, scontri fisici come disciplina del corpo (come pure della mente?). Dovevano già farmi pensare quella mattina alle 09.00 che avrei trovato ben presto sulla mia via dei colpi… o prove morali inferti al mio carattere, alla mia psiche. Così è stato, ma sono stata disattenta, ho sottovalutato l’evento funesto di lì a poco che si è davvero palesato.  Mi  è sembrato tanto strano quel volantino di “chiamata” verso l’attività del pugilato perchè non ho mai trovato prima nessuna pubblicità che lo sponsorizzasse! Ritengo che sia anche un bene, non volerlo molto sponsorizzare,  dato che la vita stessa mi sembra spesso un conflitto corpo- a corpo o mente a mente, volere-contro-volere, un ring in cui ognuno vuole che sia ascoltata la propria voce, le proprie esigenze. Chi si sofferma a pensare anche al proprio prossimo (che non sia un parente o un amico)? Di solito ci basta poco per farci un’idea dell’altro di fronte a noi, nei luoghi pubblici che frequentiamo, chi si mette a cercare di capire la situazione mentale o concreta in cui è immersa in quel momento qualsiasi altra forma di vita, individuata nel mondo in cui tutti noi  insieme ci aggiriamo? Forse lo fanno i sacerdoti abitualmente come gli psicologi ma il loro è una professione. No, di solito l’importante è prevalere sull’altro, far vincere la propria idea, il proprio interesse, questo basta per essere appagati, arrivati alla meta, giunti al punto, ci siamo realizzati! (ah ah ah)

Non è da sottovalutare la sola realizzazione personale per la nostra felicità, l’essere umano è egoista.

“Oh, non credete all’unità nell’uomo”   F. Dostoevskij

E’ degno di attenzione particolare per me l’interpretazione di questa frase soprascritta (o riportata) dello scrittore russo. Io le ho dato subito un significato, mentre una persona accanto a me, leggendo la stessa frase ha pensato ad un’altra considerazione sopra di essa. Io ho pensato di associarla al pensiero  di Pirandello ovvero che siamo uno nessuno e centomila,pieni di maschere e di io differenti, mentre l’altra persona ha trovato nella parola “unità” un sinonimo di “coesione”, ossia che l’essere umano è  spesso in conflitto con il suo prossimo,  senza spirito di pace. Leggerò tutto il libro e capirò, non bisogna fermarsi alla prima pagina per capire veramente,  sempre se lo si vuole.

 

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E’ finito il mio periodo “no” o almeno così spero. Ora perlomeno posso riappropriarmi dell’utilizzo del mio cervello,(anche se non è di molto pregio visto la prova/esame che ho sostenuto) per me è l’unico vero supporto vitale.  Sul mio corpo/fisico-organico non ho mai puntato granché,  perciò è tutto abbastanza scadente in me, lo riconosco, ma almeno mi appartiene di certo e di più ora, rispetto ai mesi scorsi. Finito il preambolo tedioso, adesso cosa posso fare concretamente? Leggere Fitzgerald per esempio…Di qua dal paradiso .