Eccomi qui, ancora, con  l’angoscia di avere qualcosa di spiacevole a livello di salute. Il cibo non riesco a deglutirlo, ho male di gola forte, e sicuramente avrò il reflusso gastrico. Stamattina ho avuto un attacco di panico, nel senso che il cuore ha iniziato a galopparmi velocemente in petto, non riesco nemmeno più a capire se ho fame o no. (dovrei… immagino, non mangio da stamattina) Sono stanca e mi sento sola. In più mi dispiace molto di riversare l’angoscia addosso a mia mamma, l’unica persona che mi aiuta in questo frangente. Domani sera alle 8.30 un otorinolaringoiatra mi visiterà. Sono spesso sul punto di piangere.  Mi sembra di avere un sapore acido in bocca, e sono tesa come una corda di violino. Peccato non avere un medico in famiglia!

“E tu aspetti una lettera che non arriva”

L’inizio con la citazione di una frase poetica di  M. Anaghnostakis può far comprendere il mio umore.  La speranza quasi del tutto persa che cose o situazioni migliori arrivino, si verifichino.  E forse si può capire di me, oltre a questa desolata convinzione che ho attualmente, anche di una mia linea logica perduta…di fili di pensieri sconnessi fra loro: sono passata da un giorno all’altro, dalla lettura di “I misteri di Parigi” di Sue a “Di qua dal paradiso di Fitzgerald, fino all’ultimo libro di Arbasino “Pensieri selvaggi a Buenos Aires, cosa leggerò prossimamente? Astra le previsioni di Dicembre e del nuovo anno. Spero che i movimenti degli Astri  lassù, portino qualche soluzione idonea alla mia ripresa di salute fisica…ho avuto a fine Novembre il Covid, così forte…da dimagrire e poi finire al pronto soccorso, ora sono ancora rinchiusa a casa, a riposo. Mi fanno tuttora male i muscoli, e non mi sento al top della mia forma fisica nè psicologica…abbattuta moralmente sono! Mi servirebbero una settimana di vacanze a Capri, Amalfi o Agrigento. Le prime due mete mi attirano tanto… ciao Capriiiiiiiiiiii Bye (ci vedremo un giorno?) Aspetto tue news  (ah ecco, la lettera inziale che aspetto ma che tarda ad arrivare) La risposta di Capri, alla mia richiesta di soggiorno.

 

(Pagine 99 – 100 – 101- 102 … Del libro di Arbasino )

Borges: Si incomincia sempre dal sogno e dall’immaginazione, che è la stessa cosa.   Sognare: e non è importante che uno sia sveglio o addormentato, no!

A: Ecco…ci sono, per esempio, degli scrittori come Julien Green?…

Borges: Ah, Julien Green?…

A: Lui dice che incomincia sempre un romanzo con un sogno; e il suo principio, m’ha raccontato,

 

“Sue ha inventato un mondo e lo ha popolato di personaggi sanguigni, vitali ed emblematici insieme”  U. Eco

Fortunatamente ci sono i libri e i personaggi del romanzo di Eugene Sue, del “I misteri di Parigi” :  il principe Rodolphe (ancora visto come sconosciuto nell’esordio del libro), la Goualeuse (la cantante) e lo Chourineur, l’ex forzato o anche detto Lo squartatore (lo so, è un epiteto tremendo!) Eppure sembra che entrambi questi tre personaggi, improvvisamente e durante poche pagine del libro diventino compagni d’avventure, uniti ad affrontare delle varie vicissitudini parigine.  Dopo l’iniziale scontro infatti lo sconosciuto- di cui noi lettori ben preparati- però sappiamo già l’identità dalle prime righe del romanzo dato che viene spiegata la sua storia sulla stessa copertina ( A causa delle colpe del passato, Il principe Rodolphe di Gerolstein si è impegnato in una missione…aiutare i miserabili di Parigi e punire i malvagi che li affliggono) ed è questo che lo spinge inizialmente ad aiutare la Cantante aggredita dallo squartatore. I tre però diventano solidali e andranno ben presto, poche righe dopo la lotta, a cenare insieme in una “bettola” di Parigi.

“I tre personaggi, allora, in perfetto accordo , si avviarono verso la taverna.”

 

Qualcosa sull’autore dei “I misteri di Parigi”

Cronologia della vita di Eugéne Sue

1804 E. Sue nasce a Parigi da un noto medico, chirurgo della guardia di Napoleone I.  Studia al liceo Condorcet dove si rivelerà studente mediocre e turbolento.

1826 Compie numerosi viaggi a partire da questo anno in Spagna, Grecia  Antille.

1830 Dandy, viaggiatore, alla morte del padre eredita la fortuna paterna che dilapiderà in soli sette anni. Dopo la sua rovina comincia a scrivere.

1831 Pubblica Plick e Plock e Atar Gull, romanzi a tinte forti ispirati ai suoi viaggi.

1832 Appare ” La Salamandra”

1837  Scrive “Lautreamont”

1839 Appare “Arthur”

1841 Matilde o Le memorie di una giovane donna, per le indiscerzioni che contiene si alienò le simpatie del bel mondo parigino

1842 In seguito ad un rovescio di fortuna accetta di pubblicare  a puntate un romanzo sul “Journal des debats: I misteri di Parigi – ottengono subito un clamoroso successo.

Mi scuso per la lettura di scarsa qualità davvero (ho letto perchè ero nervosa  quindi per calmarmi, ha funzionato per il mio benessere psichico però purtroppo ne ha risentito la qualità della “recitazione-lettura”? Mi scuso in anticipo)  E devo aggiungere che ad un certo punto ho anche perso palesemente il segno…del punto in cui ero arrivata a leggere, scusatemi, è insomma un vero disastro. Graziatemi…oggi è l’otto Dicembre una data di una festività sacra (?) religiosa, piove e io sono triste, sola e un po’ depressa.  Buona feste dell’immacolata amici virtuali .

Brutte posture?  Potrei accettare consigli  per  averne altre, di posture, più giuste. Sicuramente il mio modo di stare seduta alla scrivania o di camminare non è corretto.  Ho ricevuto già dei consigli alimentari, alcuni sono più che validi, elargiti da una nutrizionista (ovvero di mangiare riso, uova, ceci o erano lenticchie? )  finanche le barrette di cioccolato al latte che tanto amo), altri meno accettabili per un regime alimentare equilibrato, ossia di bere calici di vino rosso – proposti dai miei cugini che si preparano ad una riunione pre-natalizia e si preoccupano di chi porterà il vino in quel frangente conviviale..

Il consiglio che riesco davvero poco ad accettare (suggerito sempre dalla nutrizionista) è quello di limitare la mia “attività” motoria, di rimanerne a riposo il più possibile, per i prossimi 8 giorni poichè per riuscire ad “assorbire” sul mio corpo quei tanto agognati due chili in più, devo svolgere una vita sedentaria. Insomma guardare la realtà quotidiana da una finestra come in quel film di Hitchcock  “La finestra sul cortile”. A questo punto calici di vino, un telefono amico… psicologico e libri da leggere mi sembrano molto utili. Mi sento una prigioniera del mondo.