Ho trovato questa frase attraverso una rivista on-line, per caso…

“Nascere allegri, sfiziosi e con l’istinto volto alle cose pratiche è come nascere milionari, questione di fortuna. Ma a volte mi dico: si può imparare? Si deve imparare.”

Mi ha fatto sorridere il termine “sfiziosi”rivolto ad un individuo, di solito è un aggettivo riservato alle qualità di qualche alimento o cibo, ma rende l’idea!

Forse non è da sottovalutare il significato intero della frase, e ho deciso di annotarla qui sopra. Grazie a chi l’ha scritta, una giornalista di Io donna (credo)

I’m happy only when it rains

C’era una canzone dei Garbage, gruppo musicale rock statunitense,  nella quale la cantante sosteneva di essere felice solo quando pioveva, per convincermi che anch’io sono della stessa idea ho iniziato a canticchiare il suo ritornello, ma non so se funzionerà questa tattica di auto-manipolazione mentale.
D’altronde non è soltanto la pioggia e il cielo grigio a farmi provare tristezza, c’è altro.  E’ già da qualche settimana che sto cercando di esaminare il mio stato d’animo, e mi sembra perlopiù piatto, o meglio privo di emozioni allegre, e vivaci. Quelle che provo sono tendenzialmente cariche di rassegnata resistenza verso l’esistenza di fronte a me.  Talvolta arrivo anche a pensare che dovrei essere semplicemente contenta perchè ho una tavola imbandita di pietanze per le feste di Pasqua mentre ci sono persone che non sono altrettanto fortunate in altri Paesi del mondo. (pur magari non essendone propriamente responsabili) Come se mi toccassero anche le barbarie delle guerre che stanno impazzando in diversi luoghi lontani.  L’incertezza geopolitica o l’ingiustizia della Sorte che elargisce in abbondanza benessere in un posto (o in una famiglia) mentre in un altro/a ne fa mancare, non può essere un valido motivo, però, per abbattersi moralmente e lasciarsi andare del tutto a tristi malumori.  Perciò ho deciso di cercare delle emozioni in quelle occasioni della vita che solitamente ne elargiscono in modo generalizzato, per la loro stessa natura, ovvero l’esperienza artistica.  Le performance musicali o quelle delle mostre di pittura, il cinema etc  sono eventi ricolmi di emozioni gradevoli e buone, da sentire subito sulla propria pelle. Il costo di un biglietto per un cinema o un concerto di musica e  mi sono assicurata qualche ottima vibrazione all’anima per le vacanze di Pasqua.  Auguri.

E. MunchMunch  thegirl

Ogni tanto mi meraviglio quando vedo delle parole scritte sopra le pagine stampate, che secondo la mia logica, dovrebbero essere utilizzate perlopiù durante delle conversazioni, quindi a voce.  Ovvero, secondo me, esiste o dovrebbe esistere ancora una diversa tipologia di parole: quelle utilizzate nel linguaggio colloquiale e quelle invece riservate alla scrittura. Ma forse non è così…

Di recente mi sono meravigliata nel vedere le parole…”fatto sta..” scritte in un libro, e non un libro qualunque, ma un testo scolastico, ciò dovrebbe attribuire alla cosa ancora di più un valore. La frase del -fatto sta-, è per intero questa: Fatto sta che la maggior parte della gente non ha mai letto un libro di psicologia…

Forse è dovuto alla mia insicurezza questo- fatto- di attuare una diversificazione delle parole da utilizzare, come se mettessi una specie di etichetta prima di iniziare a compiere qualcosa… per rimanere dentro certi parametri considerati più consoni o maggiormente accettati ?

Non sono una pioniera…ecco cosa ho imparato adesso sulla psicologia, ma invero sulla mia psicologia!

Chissà se si può diventare un po’ più avventurosi…di indole…o meno insicuri

(Smetto quando voglio?)

Arriva quasi sempre un momento nell’arco dell’anno nel quale mi sembra che le cose si stiano ripetendo
più o meno esattamente. Ovvero si ripete, per esempio, spesso, quell’attimo in cui mi ritrovo ad essere stanca del tempo o soltanto della pioggia, per l’esattezza.  O mi ritrovo ad essere disgustata per le “cose” che devo osservare lungo il mio tragitto stradale: animali morti schiacciati dalle automobili, water abbandonati accanto ai cassonetti (con la speranza che qualche operatore ecologico li trasporti via con sè, ora che hanno terminato il loro compito esistenziale, e in che condizioni igieniche….)!
Oppure, vedo puntuale, arrivare quel momento nel quale sono così desiderosa di liberarmi del mio Io personale, che inizio a leggere monologhi dei più svariati personaggi, come se dovessi interpretarli, o assumerne le
loro caratteristiche personali. Voglio lasciarmi alle spalle così tanto la mia indole?
Arriva il momento nel quale mi ritrovo a voler prenotare un biglietto per uno spettacolo in un teatro, uno qualunque… (oppure mento?)
Sta arrivando, ora, persino quel momento in cui
percepisco di essermi stancata addirittura di compilare liste ed elenchi
così smetto

E’ una scrittura liberatoria…?

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Perle trovate in un segnalibro:

” Se leggo un libro e rende tutto il mio
corpo così freddo che nessun fuoco può
riscaldarmi, so che è poesia. Se mi sento
fisicamente come se la parte superiore
della mia testa fosse stata tolta, so che è
poesia. Questi sono gli unici modi in cui
lo conosco. C’è un altro modo?”
Emily Dickinson

Ho trovato il seguente aforisma in un segnalibro:  (sul possedere uno spirito paziente)

“La persona paziente rassicura; chi rassicura crea fiducia e dà sicurezza”

(Oppure… sul come “ottenere” la fiducia di chicchessia)

 

Anche voi lo fate?

Sono da poco ritornata da una lunga passeggiata per le strade della città in cui vivo, non sono riuscita a restare all’interno delle mura di casa e confesso che da due giorni non pulisco più il mio appartamento in modo preciso e  puntiglioso, come abitualmente faccio, e per una persona come me, con la Luna in Vergine è una cosa che può risultare anche difficile. Probabilmente l’aria tiepida di questa giornata e la voglia di socializzare con il mio prossimo ha avuto la meglio, questa volta, rispetto alla cura accurata dell’abitazione. Ad ogni modo non sono stata la sola persona che ha preferito camminare per le vie cittadine, piuttosto che rimanere in un luogo al chiuso, c’erano molte persone in cammino, da sole o in compagnia. Alcune di loro erano in bici, e sono proprio queste che mi hanno più incuriosita. I primi sono stati una coppia di ragazzini, undicenni o dodicenni presumo, che conversavano tra di loro, parlando di Instagram, uno di loro mi ha poi strappato un sorriso con una frase in risposta all’altro, infatti parlando della sorella più adulta ha detto: mia sorella ieri ha fatto questo…., ma lei ha 21 anni. E l’amico di rimando ha detto: che fortuna!  A questo ragazzino deve pesare non poco la sua condizione di “libertà” controllata dai genitori.  L’altra persona che ho incontrato sulla mia strada era una signora più grande dei due descritti sopra, avrà avuto, a parer mio, circa 80 o 81 anni, e per fare un tratto tutto in salita del suo percorso, ha dovuto fermare la sua bicicletta e scendere, fare il tragitto a piedi: era troppo stanca e si vedeva che le mancava un po’ il fiato. La morale di oggi: vogliamo spesso quello che non possiamo avere, la signora più fiato, il ragazzino più anni e quindi libertà.  Anch’io, invece, di restare a casa a leggere il libro che già era in mio possesso, ho preferito uscire, per poi entrare in una libreria e comprarne un altro, quando l’avrò letto abbastanza vi dirò se si è rivelata  proprio una buona idea, il suo acquisto.

Devo chiedermi più spesso: desidero veramente questa cosa?…oppure è solo per capriccio, vanità o per riempire un vuoto, che mi ci sono accostata?

Ho davanti agli occhi un libro di John Grisham, lettura che mi è stata consigliata da una bibliotecaria, dopo che le avevo chiesto, appunto, un aiuto per scegliere cosa leggere. In realtà però non so se sono veramente dell’umore per questo genere di giallo-poliziesco. Dalla trama che ho in parte già letto mi sembra di aver compreso, nel complesso, il tema principale trattato: la possibile mancanza di giustizia nella Legge. Ovvero degli sbagli che si possono commettere nell’incriminare una persona per un determinato reato, anzi credo che il libro sia stato desunto da un fatto di cronaca. Un uomo viene incarcerato per un reato che non ha in verità commesso.

A pagina 97, ho da poco letto questo:

” Il quinto emendamento della costituzione americana protegge dall’autoincriminazione e, poiché è noto che il modo più facile per risolvere un caso è ottenere una confessione, esiste un ricco corpus legislativo riguardante la condotta da tenere durante gli interrogatori. Molte delle norme che lo compongono erano già in vigore nel 1984.

Cento anni prima, nella causa -Hopt contro lo Stato dello Utah – la Corte suprema aveva stabilito la non ammissibilità di dichiarazioni ottenute facendo appello a speranze e timori atti a minare la libertà e l’autocontrollo necessari per una confessione spontanea.”

Insomma, chissà se riuscirò a leggere il libro: Innocente, di Grisham in questa settimana, oppure la mia voglia di moto e di attività all’aria aperta mi distoglieranno del tutto dalla sua lettura…

” Dopo la benedizione mio padre decise di non darmi alcun nome.
Disse: La chiamerò quando vedrò il segno. Pensava infatti che nominare le cose volesse dire desumerle dai segni.”

Tratto da “Virdimura”  – Simona Lo Iacono