Ho davanti agli occhi un libro di John Grisham, lettura che mi è stata consigliata da una bibliotecaria, dopo che le avevo chiesto, appunto, un aiuto per scegliere cosa leggere. In realtà però non so se sono veramente dell’umore per questo genere di giallo-poliziesco. Dalla trama che ho in parte già letto mi sembra di aver compreso, nel complesso, il tema principale trattato: la possibile mancanza di giustizia nella Legge. Ovvero degli sbagli che si possono commettere nell’incriminare una persona per un determinato reato, anzi credo che il libro sia stato desunto da un fatto di cronaca. Un uomo viene incarcerato per un reato che non ha in verità commesso.
A pagina 97, ho da poco letto questo:
” Il quinto emendamento della costituzione americana protegge dall’autoincriminazione e, poiché è noto che il modo più facile per risolvere un caso è ottenere una confessione, esiste un ricco corpus legislativo riguardante la condotta da tenere durante gli interrogatori. Molte delle norme che lo compongono erano già in vigore nel 1984.
Cento anni prima, nella causa -Hopt contro lo Stato dello Utah – la Corte suprema aveva stabilito la non ammissibilità di dichiarazioni ottenute facendo appello a speranze e timori atti a minare la libertà e l’autocontrollo necessari per una confessione spontanea.”
Insomma, chissà se riuscirò a leggere il libro: Innocente, di Grisham in questa settimana, oppure la mia voglia di moto e di attività all’aria aperta mi distoglieranno del tutto dalla sua lettura…
Non credo riuscirei a leggerlo … troppo “tecnico” e … forse anche per me, la primavera ha più fascino 🙂 ehehehe