(Smetto quando voglio?)

Arriva quasi sempre un momento nell’arco dell’anno nel quale mi sembra che le cose si stiano ripetendo
più o meno esattamente. Ovvero si ripete, per esempio, spesso, quell’attimo in cui mi ritrovo ad essere stanca del tempo o soltanto della pioggia, per l’esattezza.  O mi ritrovo ad essere disgustata per le “cose” che devo osservare lungo il mio tragitto stradale: animali morti schiacciati dalle automobili, water abbandonati accanto ai cassonetti (con la speranza che qualche operatore ecologico li trasporti via con sè, ora che hanno terminato il loro compito esistenziale, e in che condizioni igieniche….)!
Oppure, vedo puntuale, arrivare quel momento nel quale sono così desiderosa di liberarmi del mio Io personale, che inizio a leggere monologhi dei più svariati personaggi, come se dovessi interpretarli, o assumerne le
loro caratteristiche personali. Voglio lasciarmi alle spalle così tanto la mia indole?
Arriva il momento nel quale mi ritrovo a voler prenotare un biglietto per uno spettacolo in un teatro, uno qualunque… (oppure mento?)
Sta arrivando, ora, persino quel momento in cui
percepisco di essermi stancata addirittura di compilare liste ed elenchi
così smetto

E’ una scrittura liberatoria…?

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ultima modifica: 2024-03-26T19:21:50+01:00da Arianna1921

2 pensieri riguardo “”

  1. La cosa più facile è vedere il brutto che ci sta intorno, più difficile educarci a vedere il bello!
    Eppure non si vive di spazzatura ma di cose buone da mangiare, non golose perché altrimenti ritorniamo all’insoddisfazione del vivere quando qualche cosa non ci piace più o non ce la possiamo più permettere!

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