“La nascita di un’autentica autonomia interiore è un lungo e doloroso processo: è la presa di coscienza che per te non esiste alcun aiuto o appoggio o rifugio presso altri, mai. Che gli altri sono altrettanto insicuri, deboli e indifesi. Che tu dovrai essere sempre la persona più forte.”
Sono parole che stavo cercando e le ho trovate all’interno del libro/diario di Etty Hillesum, parole che mi servivano e che ora mi ripeto: sono affidata a me stessa.
Ancora una volta ho letto parole che mi sono state di aiuto, e altresì uno sprone per comprendere come le più gravose situazioni richiedono la presenza di una mente salda e pronta, anche quelle quotidiane, più lievi e scorrevoli necessitano di un impegno nel voler vivere appieno, senza tante esitazioni e insicurezze, le quali sempre assecondate, adombrerebbero le esperienze personali, limitando la vita stessa.
A proposito, ci sono delle azioni che dovrei mettere in pratica più spesso, in autonomia, senza aspettare la vicinanza e la compagnia di qualcun altro.
Ad esempio, dovrei essere indipendente anche nelle scelte sul mio divertimento, aspetto sempre di aggregarmi a qualcuno per andare in un luogo da visitare, per un programma piacevole da effettuare…
Non posso sperimentare delle esperienze interessanti da sola?
Credo di si!
Ovvero, potrei concretamente andare da sola al cinema, per vedere un film
Oppure entrare in un museo per visitare le sue collezioni
Sedermi nel gazebo di un cafè e leggermi in tranquillità un libro/giornale, sorseggiando un cappuccino (sembra tanto un’abitudine francese, vero?? Ma può essere anche italiana…)
Recarmi in un mercatino a tema…o senza tema…
Fare un giro in un centro commerciale per lo shopping…in solitaria
Avventurarmi in un’altra città per visitarne qualche giardino comunale o qualche cattedrale
etc ecc
Ma la cosa che assolutamente voglio fare, anche adesso, in solitaria è…ridere!
Dato che è da molto tempo che non rido più, e sul serio. Sorrido, questo si, sorrido molto spesso, anche perchè me lo richiede la regola sociale o anche perchè mi sovviene spontaneamente, ma ridere, ridere di cuore, ad alto volume e con le cosiddette “lacrime agli occhi” non mi succede da svariato tempo.
Ho deciso che adesso lo faccio.
Pronta,
partenza
via.

Postilla: dopo averlo fatto oggi, lo devo rifare, almeno una volta al mese… come regola di vita. Fa’ bene all’umore, come l’attività fisica, e il cioccolato…

ultima modifica: 2024-07-03T17:22:50+02:00da Arianna1921

5 pensieri riguardo “”

  1. Dalle parole ai fatti. Forza, su!
    L’importante è che non arrivi al punto di sorseggiare un cappuccino mangiando spaghetti con le vongole o una pizza, come fanno i turisti!

  2. La pizza con il cappuccino è un insieme impensabile, semmai prima la pizza seguita dal cappuccino….ahahah (meglio no?)
    ps: tra l’altro io mangio quasi sempre la pizza margherita…è una scusante? Per l’oscenità? Comunque mai compiuta, finora.

  3. Sarebbe davvero terapeutico ridere fino alle lacrime. A saperlo fare I provocare. Non ricordo l’ultima volta che mi è successo. Ricordo però la sensazione liberatoria. Mi pare si produca serotonina

  4. Don’t worry… per l’errore, a me personalmente capita spesso (l’errore) sui blog altrui quando lascio un commento, vuoi per la velocità con cui scrivo o per la scrittura intuitiva(?) del cellulare.
    E’ vero, ridere induce il corpo a produrre una sostanza benefica per l’organismo e quindi bisogna ridere ogni tanto…e di gusto!
    ahaha
    ahaha
    ahahh
    ah ah ha
    ahhhhhhhhhhhh
    Ciaooooo

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