etciù etciù!  ecc ecc… e via discorrendo….

La mia domenica continua insieme alla lettura del giornale comprato, innumerevoli starnuti da allergia a qualcosa che attualmente cade dagli alberi, zanzare e una domanda  sopra tutte: in Danimarca c’è l’estate? Porgendo il quesito a google ho scoperto che a Luglio e ad Agosto in questo Paese ci sono 20 gradi più o meno costantemente, quindi si, c’è il tepore tipico dell’estate anche in Danimarca. ( ma mai come in Sicilia!) Alcuni argomenti sulla prima pagina del Corriere della sera di oggi: si parla delle votazioni in Francia, tra varie tensioni. Marine Le Pen sull’Ucraina  sostiene: non potrà usare le nostre armi per colpire in Russia.  In Italia: via all’obbligo ai vaccini. A chiederlo è la Lega, contraria all’obbligo di vaccinarsi per la varicella, morbillo, rosolia e parotite per i bambini sotto i 16 anni. Iran: Il presidente medico moderato?  Masoud Pezeshkian, ex cardiochirurgo, eletto presidente dell’Iran con il 53, 6 % dei consensi

Amici? Ciao!

proseguo con la lettura del mio quotidiano acquistato per caso o per necessità…?

Ps: odio l’estate

 

 

Fischer  (Paul G. Fischer – pittore danese)

Cose estive   

Appena sveglia, mentre ho ancora nella mente l’elenco delle cose da fare nel corso della giornata, mi accorgo di avere nella stanza una zanzara che mi rimira, contenta della mia presenza lì accanto a lei,  non chiedetemi come faccio ad intuire questo suo stato di felicità nel trovarmi, è una cosa che sento così…a pelle, come i più indistruttibili amori e le avversioni spontanee.
Decido di uscire di casa, a questo punto, per comprarmi qualcosa di buono da mangiare, ma prima che possa raggiungere il supermercato inizia a piovere, poco, una pioggerellina fastidiosa e discontinua…nell’ipotesi di un imminente diluvio mi premunisco di qualcosa di valido per riparami: mi fermo davanti all’edicola e compro il Corriere della sera. Nel tragitto per ritornare a casa, passo di fronte ad una ben nota a me, vetrina di negozio, dove vedo al suo interno un bel cappello di paglia che mi impegno solennemente di acquistare quando la boutique riaprirà. Giunta finalmente all’appartamento mostro tutto quello che ho comprato a mia mamma compreso il quotidiano, che non era in programma come spesa, le dico allora che l’ho preso per cercare di non bagnarmi almeno la testa, e di rimando ho la seguente risposta: eh, una volta i giornali (oltre alla loro lettura) si usavano per altre cose…ovvero al posto della carta igienica, dopo averli letti: questo si che era uno scopo nobile, come doppio scopo! Mia mamma è degli anni cinquanta, cinquantadue..e ai suoi tempi non voglio nemmeno immaginare i mezzi utilizzati nei bagni per la detersione delle parti intime. Ma visto la grana delle carta stampata più che la faccia tosta, serviva il s…. e tosto! Per fortuna noi abbiamo tutta la morbidezza di tenderly. E io che non ho nemmeno la faccia tosta…ne altre parti altrettanto dure, come il cuore, voglio sperare…, cercherò di rendermi un po’ più elastica la mente, leggendomi le notizie del mondo, dal quotidiano che ho qui con me. Bye, buona domenica mondo e buona domenica a tutti.

La ricerca

Uno degli ultimi libri che, durante il mese di giugno, ho avuto il piacere di rileggere si intitolava: la ricerca. Il personaggio principale del libro si trova, nel corso della trama, a dover rintracciare il padre, mai conosciuto finora. E al contempo si ritrova anche a dover fare luce sulla sua vita sentimentale…
Mi sono chiesta, guardando più volte la copertina del libro, con quel suo titolo così esplicito , se pure io fossi alla reale ricerca di qualcosa in questo momento. E la risposta che mi sono data, è che la mia volontà ora sia semplicemente quella di vivere in modo sereno, senza provocare danni alla vita altrui (seppure involontariamente) e neppure subirne, ma di essere in armonia e serenità nel mio ambiente di vita quotidiano…
Un’altra cosa che vorrei ardentemente è il riuscire a decifrare i miei sogni notturni, ho constatato leggendo i suoi libri, che ho una cosa in comune con C.G.Jung, mi giro e mi rigiro nel letto spesso…prima di riuscire ad addormentarmi, e poi una volta riuscita in questa impresa, ecco che arriva un brutto sogno, un sogno concitato e angoscioso a svegliarmi, nel cuore della notte.

Nell’ultima visione onirica di un paio di notte addietro, scappavo da un mostro..il quale si era abituato a venir nutrito da me, perciò si ripresentava per mangiare alla medesima ora di ogni giorno. In questo sogno c’era anche l’attore Bruce Willis ed eravamo a San Francisco. La scena si presentava più o meno così: stavo camminando in mezzo ad una di queste strade tipiche di San Francisco in discesa…era un bel pomeriggio, ma ad un certo punto veniva funestato da una mia solitaria constatazione: erano quasi le 17 e sapevo che da lì a poco sarebbe pervenuto nelle mie vicinanze questo mostro (che doveva essere un gorilla enorme, ossia King kong) perchè lo avevo abituato a fargli trovare del cibo. Questa preoccupazione poi la esternavo al sopra citato attore (Bruce Willis), dicendogli che nelle giornate precedenti avevo sfamato King Kong con un numero notevole di pizze prelevate da una pizzeria e oggi non sapevo cosa dargli.
Di seguito dicevo che ero stanca, di dovergli sempre trovare il cibo,
e mentre parlavamo sentivo un frastuono immenso, come un boato terrificante e temevo che stesse per materializzarsi di fronte a noi, per questo dicevo a Bruce Willis di entrare in un Bar, e in questo bar, una volta entrati trovavamo dei delinquenti della peggiore specie, accompagnati da due leoni, i quali sedevano ai tavoli dello stesso locale. A quel punto sostenevo che sarebbe stato bello se King Kong fosse arrivato per salvarci da quella situazione e mangiarsi quei malviventi con i loro leoni. Nel frattempo, scappavamo dal bar inseguiti da questi e da King Kong. Bruce Willis guidava una automobile super veloce e cercavamo di seminare tutti questi “pericoli” entrando in vicoli e strade laterali, io tenevo una scimitarra tra le mani, mentre l’attore guidava, per tagliare e fare a pezzi gli ostacoli che trovavamo nelle viuzze in cui ci facevamo strada, come in una giungla…, ma con segnali stradali… e lampioni vari..

“La nascita di un’autentica autonomia interiore è un lungo e doloroso processo: è la presa di coscienza che per te non esiste alcun aiuto o appoggio o rifugio presso altri, mai. Che gli altri sono altrettanto insicuri, deboli e indifesi. Che tu dovrai essere sempre la persona più forte.”
Sono parole che stavo cercando e le ho trovate all’interno del libro/diario di Etty Hillesum, parole che mi servivano e che ora mi ripeto: sono affidata a me stessa.
Ancora una volta ho letto parole che mi sono state di aiuto, e altresì uno sprone per comprendere come le più gravose situazioni richiedono la presenza di una mente salda e pronta, anche quelle quotidiane, più lievi e scorrevoli necessitano di un impegno nel voler vivere appieno, senza tante esitazioni e insicurezze, le quali sempre assecondate, adombrerebbero le esperienze personali, limitando la vita stessa.
A proposito, ci sono delle azioni che dovrei mettere in pratica più spesso, in autonomia, senza aspettare la vicinanza e la compagnia di qualcun altro.
Ad esempio, dovrei essere indipendente anche nelle scelte sul mio divertimento, aspetto sempre di aggregarmi a qualcuno per andare in un luogo da visitare, per un programma piacevole da effettuare…
Non posso sperimentare delle esperienze interessanti da sola?
Credo di si!
Ovvero, potrei concretamente andare da sola al cinema, per vedere un film
Oppure entrare in un museo per visitare le sue collezioni
Sedermi nel gazebo di un cafè e leggermi in tranquillità un libro/giornale, sorseggiando un cappuccino (sembra tanto un’abitudine francese, vero?? Ma può essere anche italiana…)
Recarmi in un mercatino a tema…o senza tema…
Fare un giro in un centro commerciale per lo shopping…in solitaria
Avventurarmi in un’altra città per visitarne qualche giardino comunale o qualche cattedrale
etc ecc
Ma la cosa che assolutamente voglio fare, anche adesso, in solitaria è…ridere!
Dato che è da molto tempo che non rido più, e sul serio. Sorrido, questo si, sorrido molto spesso, anche perchè me lo richiede la regola sociale o anche perchè mi sovviene spontaneamente, ma ridere, ridere di cuore, ad alto volume e con le cosiddette “lacrime agli occhi” non mi succede da svariato tempo.
Ho deciso che adesso lo faccio.
Pronta,
partenza
via.

Postilla: dopo averlo fatto oggi, lo devo rifare, almeno una volta al mese… come regola di vita. Fa’ bene all’umore, come l’attività fisica, e il cioccolato…