Tu, all’improvviso…

Sapevo già benissimo che siamo un po’ tutti controllati e spiati,
i nostri dati e gusti personali vengono maneggiati e conservati all’interno di database
di varie tipologie di aziende o compagnie, a vario titolo.
Ma mai avrei potuto immaginare di avere certi occhi puntati addosso, occhi piccoli ma acuti e intelligenti. Occhi che hanno aspettato l’attimo più idoneo e giusto al loro scopo: colpire
il piattino posato sul tavolino di un bar-cafè dove ero intenta a fare la colazione. Che cosa è stato agguantato e sottratto sopra quel piattino, è facilmente intuibile…
una brioche farcita con buonissima crema pasticcera, tagliata in diverse parti. Ecco una parte, abbastanza consistente, ossia un sostanzioso pezzo di questa brioche è stato afferrato da un passerotto che in picchiata si è lanciato su di esso, e solo dopo avermi osservata con attenzione, per capire chi fossi… e la mia natura…offensiva? o inoffensiva?
Ha messo a segno il furto, e “carpito” una parte della mia colazione. E questo è stato l’incontro ravvicinato più curioso e simpatico
della mattina: caro simpatico pennuto, mi hai rubato un vero e proprio sorriso sincero, e mi hai mostrato
che cos’è l’audacia… naturale…ma non spietata.

Passando invece a me più personalmente, arrivano le più dolenti note, dato che l’effetto della galleria nazionale d’arte (di Parma) si è ormai concluso, e  anche il benessere ricevuto varcando le soglie di quel luogo
ovattato e oscuro, illuminato perlopiù dai colori dorati o rossi (che sono quelli che ricordo di più)
dei pregevoli quadri conservati nel museo, insieme alle luci di strategici faretti e distanziati  finestroni, dopo l’incursione avvenuta un paio di giorni fa.
Quello che, invece, mi resta ancorato e fisso nella mente, come un sottofondo di  una compagnia scelta appositamente,  è la voce narrante di un personaggio dello scrittore David Wallace, che può, a suo dirsi,  proprio identificarsi con quella (voce) dello stesso autore, dato che il libro “Il re pallido” che sto leggendo, sembra un resoconto di uno stralcio di vita vero di Wallace.  Perchè  abbia scelto la voce e l’io narrante di questo scrittore per tenermi compagnia, in queste giornate di inizio estate, credo di non saperlo ancora proprio bene…Probabilmente per il tema della “noia” che attanaglia più spesso durante il periodo estivo l’umanità in genere, e di cui Wallace spiega una realtà, dal suo punto di vista. Oppure perchè in mancanza di una voce vera e reale nella mia vita, da ascoltare con amorevole trasporto, mi è sembrata la migliore.

ultima modifica: 2024-06-08T19:40:43+02:00da Arianna1921

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