Un cuore perso? No…

Una noia perniciosa governava il mondo…una frase trovata in un racconto noir che non mi sento di avallare, almeno non oggi. Dato che una specie di immotivata agitazione mi accompagna dalla notte appena passata nella quale sono riuscita a dormine poco e male.
Per non parlare poi della mattina dopo, quando alzandomi dal letto per prepararmi ad uscire di casa mi sono accorta di aver perduto il ciondolo a forma di cuore che ornava la mia amata collana d’argento, così ho messo a soqquadro il letto e la camera intera senza ritrovarlo. Sono uscita con questo piccolo dramma dentro la testa e con vari dolori da “ciclo” mensile.
Fortunatamente sono riuscita a ritrovare il mio cuore ( ehm..si..il ciondolo..!)a far sparire buona parte dei dolori (grazie
all’assunzione di una bustina di antidolorifico Oki) nel pomeriggio, ma l’agitazione permane.  Sarà colpa della luna piena di questa notte, che riesce  forse ad influenzare, in piccola parte anche la mente delle persone, oltre alla crescita della vegetazione?
Si, insomma sono agitata… Ed è tutta colpa dell’astro d’argento? Non di qualcosa di più personale che mi staziona nella mente già da qualche tempo, come l’idea di andare da una psicologa, perchè forse parlare
con qualcuno che mi conosce appena, di qualche mio dilemma esistenziale può aiutarmi.
Probabilmente se mi fossi recata questa mattina in uno studio di uno psicologo, avrei chiesto, come mai,
a parer suo, David Foster Wallace si è suicidato, poiché questa è un’altra di quelle domande che mi si affaccia nella mente spesso, quando penso ad ogni libro letto di questo scrittore, che trovo un ottimo autore.
Perciò da quando ho iniziato a leggere il suo primo libro e quindi di seguito il secondo, mi sono
posta il quesito: perchè un individuo con un notevole successo nel campo letterario, che era il suo campo
prediletto, fra l’altro presumo, una moglie che lo amava, degli amici e un benessere economico notevole decida di togliersi la vita?  Soffriva di depressione da molti anni, questo è vero, però si curava con anti depressivi..
ma ciò non è stato sufficiente? Per me è impensabile che una persona di successo, amata e stimata da un ampio
pubblico, benestante e con una felice vita sentimentale, possa decidere di andarsene da solo, uccidendosi. Sarò ottusa, probabilmente
a ritenere ciò, dato la depressione che lo perseguitava da anni, e che nonostante le cure mediche, gli psicofarmaci assunti non lo ha
lasciato vivere.
Insomma, invece che di me, alla psicologa parlerei dello scrittore Wallace? Forse non sono ancora pronta per varcare la soglia di uno studio
psicoanalitico. Omertosa sono! AHahah

ultima modifica: 2024-06-22T20:29:01+02:00da Arianna1921

5 pensieri riguardo “”

  1. Strana coincidenza, mi è capitato di parlare di suicidi ieri e l’altro ancora con diverse persone. (Una luna mai così riflessiva). Tema non facile l’ invivibilità. La depressione che riesce a giustificare una scelta (definitiva), e unica al posto della consapevolezza e di ben altre scelte.

    1. Purtroppo la depressione deve essere vista e guardata come una malattia vera e propria, e curata con farmaci qualche volta, ma sicuramente con psicoterapia.
      Wallace (da quanto ho letto sulla sue note biografiche) si curava con anti-depressivi, però non è stato sufficiente, forse gli è mancato un attivo appoggio morale, e umano, uno sguardo più attento da parte di parenti(moglie ect) amici e medici, su di lui. O, talvolta, la volontà vera di vivere e di uscirne fuori deve essere molto personale…
      La luna piena di queste notti, personalmente mi ha portato disturbi del sonno, un incubo e agitazione…
      Ciao Mistero!

      1. ::credo che la depressione” così descritta non sia arginabile, è potente devastante, estrema. Insisto a pensare che se quella pare l’unica scelta possibile, si è realizzata la più totaleggiante, e rassicurante nella sua efficacia. Per la Luna piena col solstizio ho solo saputo di aver perso al lotto e che era di tipo “fragola”; c’è questa nuova tendenza a chiamarla con una sorta di storia arcaica scritta da altri…

  2. Ma chi può veramente dire il perchè di una scelta così estrema? Nessuno, io credo, nemmeno lo psicologo. E forse è giusto così, lasciare il silenzio, che anche DFW ha cercato e scelto. (Io adoro David Foster Wallace. Lo hai letto Una cosa divertente che non farò mai più? Però lo ammetto, Infinite Jest non sono riuscito a finirlo). Ciao Arianna.

    1. L., io sto leggendo Il re pallido, sono quasi al suo termine… ancora prima ho letto i racconti di: Questa è l’acqua. Per il momento
      mi accontenterò di questi suoi 2 libri, già mi ha portato a pormi domande sulla depressione, il suicidio e il dolore (sia fisico, che emotivo).
      Adesso ritengo che ad andare troppo in profondità nella psiche( sia nostra che dell’umanità) e troppo a lungo, ossia per troppo tempo, si corre il rischio di diventare più fragili psicologicamente per davvero. Una volta non l’avrei creduto.

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).
I campi obbligatori sono contrassegnati *.