” Mettere radici è forse il bisogno più importante e meno riconosciuto dell’animo umano”
(Simone Weil)

Le giornate piovose come questa di oggi mi provocano sempre un po’ di mestizia dentro i pensieri, o nello spirito.
E proprio oggi il mio spirito è stato messo alla prova da un dato di fatto che la mia mente si è trovata a costatare, così, di punto in bianco, d’improvviso, nello specifico il seguente: l’unica persona alla quale sono veramente legata è mia mamma, l’unica persona per la quale provo profondo affetto. Il ragionamento successivo è
stato di seguito l’evidenza che mi piacerebbe avere almeno un’altra persona sulla quale poter riversare l’amore che mi porto appresso, in tutte le mie giornate, sia quelle di sole che pioggia.
Dunque sono parecchio triste questo pomeriggio poichè ormai alla soglia dei 39 anni, ritengo sia abbastanza difficile trovare l’anima gemella, un grande amore, nonostante ciò non posso non pensarci e volerlo.
La settimana scorsa ho rivisto mio padre dentro ad un tribunale, perchè ho dovuto rinunciare ad un’eredità per renderlo “felice” – sereno, quando lui alla mia serenità non ha mai pensato, nemmeno quando avevo 10 anni, o 15/ 16 anni, fino ad ora. Tutto il distacco che ho messo tra me e il genere maschile, fino a rendermi la donna sola che sono, è dovuto a molte delle sue azioni.
Ho sempre creduto di non poter piacere a nessun uomo, avevo paura di fidarmi in una relazione sentimentale e adesso invece rimpiango di non averlo mai voluto fare.
Non provo rancore, ma una grande tristezza, vuoto e desolazione senza fine.

800px-Raphael_Madonna_della_seggiola  (Madonna della seggiola – Raffaello)

ultima modifica: 2021-10-30T17:44:42+02:00da Arianna1921

3 pensieri riguardo “”

  1. Forse non deve diventare un’ossessione. Vivere sereni aiuta ad avvicinare le persone. Non hai nulla che ti impedisca di trovare una persona. C’è sicuramente, da qualche parte. Ciao!

    1. Comincio a disperare Je_est, vedo che tutti quanti si riescono ad “accoppiare” delle persone che conosco, io no. Dunque, penso di avere qualcosa che non va seriamente, non solo bruttezza fisica, ma anche interiore.
      Però lo so, devo essere positiva!
      Positiva
      Positiva
      Positiva

  2. Buongiorno…“ La solitudine è una condizione esistenziale di fondamentale importanza nella strutturazione dell’identità di ogni individuo e nella società contemporanea assume significati spesso nuovi e inesplorati.”
    D’accordo ogni persona è sola nella sua vita sia quando nasce che quando muore: ma come alla nascita generalmente trova qualcuno ad attenderlo con gioia così credo che anche nel passaggio all’altra dimensione la nostra anima venga accolta con altrettanta gioia dalle persone care che ci hanno preceduto e ci stanno attendendo.
    Quindi la solitudine di per sé non è un male in assoluto ma è necessario capire come viene vissuta: può diventare un mezzo per crescere, per rimanere in contatto con sé stessi, per cercare di capire i nostri fini, le nostre aspettative di vita, i nostri desideri. Ma, in questo caso, si suppone sia una situazione temporanea.
    Tutto dipende da quale punto di vista viene considerato il problema ovvero se la solitudine è una scelta personale, come per gli eremiti e i solitari, o se è subita ma non voluta. Se una persona vive in “armonia” con sé stesso, e diciamo “si accetta per quello che è con un sentimento affettuoso”, allora può sopportare con tranquillità, senza turbare il suo equilibrio, di essere solo, se, però è carente di autostima e ha bisogno di una persona “altra” da sé per essere rassicurata in merito al valore della sua personalità e alla bontà delle sue azioni, la solitudine può diventare un duro fardello da portare sulle spalle.
    Lo stare soli può essere, come ci fa intendere Jung, uno dei tanti momenti della vita come dormire, leggere, passeggiare, ecc. può diventare un mezzo del processo di strutturazione della nostra personalità adulta, di cui l’autostima però deve essere il risultato finale, ma questo accade soltanto se si sa stare bene sia soli che in compagnia; altrimenti può appunto diventare isolamento, chiusura in sé stessi, incapacità di comunicare con gli altri, una specie di alienazione mentale.
    Anche per questo tipo di sofferenza è importante fermarsi a riflettere sul perché profondo della situazione, accettare che potrebbe anche essere conseguenza di nostre azioni, accertare, fin dove è possibile, le motivazioni che hanno provocato questo stato di cose, e individuare le cause alla base di una eventuale reazione patologica del sofferente e, eventualmente aiutarlo a superare il momento critico.
    La solitudine quindi come tutti i tipi di sofferenza non sfugge alle regole di base: bisogna accettare quello che la vita ci dà cercando di venirne fuori al meglio attingendo alle inaspettate ricchezze del nostro spirito che non sappiamo di possedere ma che sono dentro di noi come un tesoro nascosto. Consapevoli che nulla ci viene dato che non si sia in grado di affrontare.
    Ti auguro una serena ed allegra domenica con un ultimo, personalissimo, consiglio: fai sempre in modo di scrutare al di là dei tuoi reali pensieri, fissa un punto lontanissimo e tutto ti apparirà più chiaro. Cordialmente, bye sal

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