Banalità con il tempo

Che cosa può tenermi di più compagnia o nutrirmi o alleggerirmi l’anima, in questo momento…d’agosto dentro un appartamento invaso dal caldo estivo? Immaginarmi sotto fiocchi di neve, in una graziosa baita posizionata all’inizio di in un bosco, un bosco fitto e verde, pieno di alte conifere, adesso imbiancate. Sento i brividi dell’aria pungente da neve!
O ascoltare la musica di Rachmaninov, cosa che sto facendo effettivamente…
Oppure immaginare di percorrere una strada tortuosa a picco sul mare, su di un’automobile veloce, sotto le onde gareggiano a chi
di loro si infrange con più energia contro la costa..
Poi mi interrompo e leggo Tabucchi che dice:
Tu perchè scrivi scrittore?
Hai paura della morte?
Vorresti essere un altro?
Hai nostalgia del grembo materno?
Hai bisogno di un padre come se fossi un bambino?
La vita non ti basta?

Sono a pagina 104/105
Faccio il gioco delle libere associazioni con me stessa, caro Tristano-Antonio Tabucchi,
per farmi compagnia, e la mia solitudine si placa in modi amanuensi…

Sensazioni: errate? positive? pessimistiche? corrette?

Questa mattina quando sono uscita di casa mi sembrava di essere nuda, tutto perchè avevo dimenticato di indossare due braccialetti d’argento che in modo quasi automatico, ogni mattino, mi infilo ad un polso, mentre nell’altro, quello destro, allaccio un orologio. Fortunatamente  non avevo scordato anche questo…
Per questo motivo, mentre camminavo per la mia strada, dritta alla mia meta: un supermercato, non facevo altro che constatare il vuoto su uno dei miei polsi. Una volta varcate  le soglie del market, nell’area adibita alle casse di pagamento, ho notato una bambina piccola, molto graziosa che dava del filo da torcere a sua mamma, con le sue pretese di ribellione e il suo comportamento, lei davvero avrebbe voluto essere il meno vestita possibile, difatti aveva appena compiuto il gesto di sfilarsi una magliettina che aveva addosso, quando
lo sguardo di sua madre lo avevo notato e le aveva detto che non si poteva fare, che doveva aspettare di arrivare in piscina per spogliarsi, al supermercato non si può stare tanto svestiti! Più o meno così era stato il discorso. E pensare che in quel negozio di alimentari dove ci trovavamo c’era l’aria condizionata mentre nel mio appartamento no. Forse per questo ho dormito male durante la notte? C’era davvero troppo calde nelle stanze del mio appartamento, oppure è stato il suono del telefono che ha squillato alle ore 04.30 della notte per 5 o se 6 volte in modo continuato…
finchè mia mamma non ha risposto, la telefonata era per lei, almeno.
Ho cercato di riprendere sonno, ma non ci sono più riuscita, guardavo l’orologio della mia camera segnare
le 4.30, poi le 5.00 , le 5.30, le 6.00…fino a quando poi mi sono alzata dal letto alle 6.05.. davvero riposata!
Un automa pressappoco che cercava di ricordarsi le sue varie mete di spostamento, mentre con un altro lato del cervello rifletteva ancora
sulla giornata precedente. Una giornata trascorsa in modo sereno, sempre circondata da una calura opprimente, ma rilassante perché immersa nella lettura.  Prima di elencare le mie più varie e disparate letture, vi voglio precisare che una buona parte di esse, o tutte quante, avevano come tema di discussione…la morte. Deve essere stato il mio gusto personale insieme al bizzarria del Caso, a indirizzare verso di me tutti quei libri, con questo stesso tema principale…in una medesima giornata?

Ma quanti libri con temi lugubri compro??

Ecco i libri, sfogliati/ripresi, ri-letti, in una stessa giornata:

Il cielo non ha preferenze – Erich Maria Remarque

Primo Sangue  – Ameliè Nothomb

Domani nella battaglia pensa a me –  Javier Marias

Tristano muore –   Antonio   Tabucchi

 

 

Mister X   (dormiente… ssttt)                                  – How can I help you, sir?                                                           Could you read something for me?

IMG_20240811_095254                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Tratto da  “L’arte giapponese di curare le ferite dell’anima – Tomas  Navarro (pag 130)

  • Non  fuggite dalle avversità
  • Non isolatevi
  • Non rassegnatevi all’impotenza
  • L’avversità (come questo caldo…!) presuppone un cambiamento
  • Pensate di aver di fronte una sfida
  • Concentrate l’attenzione sul lungo periodo
  • Indirizzate l’energia sul breve periodo
  • Cambiate ciò che si può, accettate il resto
  • Analizzate il vostro dialogo interiore
  • Trasmettete serenità a chi vi circonda
  • Prendete personalmente le vostre decisioni
  • Coltivate l’ottimismo
  • Trovate una valvola di sfogo per le vostre emozioni
  • Non correte rischi inutili

Una vita intensa ad Agosto?

C’è la vita intensa e la mia vita attuale, che è proprio di questa il suo contrario. Una vita che in questi giorni di un insopportabile caldo estivo, si trascina un po’ di qui e un po’ di là.  Secondo le stime approssimative di ordine generale in questo mese di Agosto dovrei – e- dovremmo trovare interessante:
-la ricerca di sagre e feste di quartiere, paese etc -per parteciparvi?
-la lettura di riviste di enigmistica, i libri ricolmi di Mandala da dipingere, i manuali di New- Age
-la prenotazione di brevi soggiorni last-minute in vari e disparati luoghi-punto di ristoro o interesse (acquatici, a tutta dance e movida- culturali con musei e pinacoteche )
– la lettura di libri classici o di nuovi premi Strega-Best seller dell’anno(che potrebbero cambiare la visione della vita dei lettori e quindi finanche il loro futuro)
Eh si, ammetto che ho dato ascolto anch’io ad alcuni di questi suggerimenti elargiti ogni anno…

Nonostante ciò non ho ancora compreso bene quale sia la mia vera “essenza”…caratteriale, animica, spirituale.
Sono riuscita invece, con vero entusiasmo…(?) a leggere per mio puro svago un libro di Amelie Nothomb – Primo sangue, questo è il titolo. Qui sotto il video della mia travolgente lettura… (però il libro è interessante, se volete andate oltre la voce e l’intonazione della lettrice, moi, la sottoscritta e leggetelo)
E un consiglio di lettura? Può essere, pare di si…

 

“Se soffrite di claustrofobia dell’anima dovete tenere un grande centralino in contatto con un universo allargato, con la vita internazionale, Parigi, il Messico, New York, le Nazioni Unite, gli artisti.”
A.Nin

Eragny2 Tramonto a Eragny –  E. Pissarro

Improvvisamente si è palesato un rumoroso e imponente temporale, con tanto vento e tuoni, pioggia e fulmini. Per tranquillizarmi ho provato a leggere il primo libro che sono riuscita ad afferrare e ad aprire, dalla mia libreria. Era un Diario di Anais Nin, che mi ero dimenticata persino di avere …Leggendo le sue pagine scritte, i miei pensieri si sono per un attimo allontanati dalle raffiche di vento e pioggia!

” Dato che mi ero sempre dovuta confrontare con la realtà quando mi aspettavo piacere da una persona, un paese, un modo di vita che avevo immaginato piacevoli, pensavo che il piacere fosse irraggiungibile, il piacere è un atteggiamento, non una persona o un posto. Esattamente come la colpa era la mia più grande tormentatrice. Ieri invece di diventare irrequieta a Sierra Madre ho cercato di trovare qualcosa che mi piacesse: ore ininterrotte di lavoro; visita di Chris, Mollie e Kitty.”

“Ho impiegato una vita intera per comprendere che la felicità non si trova nelle vette d’estasi, ma nelle cose tranquille” Anais Nin (Diario VI)

Poi sapete che libro ho comprato in libreria?
“L’invenzione della solitudine” di Paul Auster

Un piccolo assaggio:
” Digiuno di passioni per le cose, le persone o le idee, incapace o avverso a svelarsi in qualsiasi circostanza,
era riuscito a mantenersi staccato dalla vita evitando di tuffarsi nel vivo delle cose. Mangiava, andava a lavoro, aveva amici, giocava a tennis, eppure non era presente. Era un uomo invisibile nel senso più profondo e più concreto: invisibile agli altri, e molto probabilmente anche a se stesso.”

La Nostra Signora immancabile, vita o morte…?

Stanotte ho fatto un altro sogno, ho sognato di abortire. Entravo in una camera operatoria, che mi sembrava più un ambulatorio medico, e non un luogo veramente sterile, come deve essere una stanza in cui sta
per avvenire un’operazione chirurgica. Comunque io non ero molto preoccupata di questo, ero più preoccupata dell’opinione degli altri, della gente che conoscevo se avessero saputo della mia
interruzione di gravidanza volontaria, e mentre la dottoressa iniziava e portava a termine il tutto, guardando un liquido trasparente che a poco a poco scompariva in una boccetta di vetro attaccata al mio braccio, mi dicevo silenziosamente: ma cosa penso…di quello che penserà la gente di me, dovrei pensare a me principalmente, quello che sto facendo avrà ripercussioni forti solamente sulla mia psiche. Quando tutto era finito
e l’aborto era avvenuto, me ne uscivo dalla stanza, da sola come ero arrivata. Una volta uscita di casa, nella vita reale, con il ricordo di questo sogno ancora nella mente,
mi sono ritrovata ad ascoltare delle parole e la musica di una canzone nelle orecchie, questa era Forever young
ero entrata in un luogo pubblico, e la radio trasmetteva Forever young
Avete presente, Forever young?
E’ una canzone che ho sempre detestato, dalle prima volte in cui ho avuto modo di sentirla,
perchè più della giovinezza mi fa venire in mente la morte. Così hanno iniziato a venirmi in mente molti dei volti delle persone che ho perso duranti questi miei 42 anni anni di vita, dai morti più giovani, come la perdita di mio cugino morto a 22 anni in un incidente stradale,
a quella di mia nonna materna morta ad 87 anni.
Morte e vita, vita e morte cose innegabilmente presenti, e la vita contiene la morte, anche quando non la nominiamo da molto tempo.
Nonostante poi mi sia seduta ad un tavolino di un bar, per sorseggiare un caffè, in mezzo alla confusione di persone che parlavano allegramente fra loro, non mi sono sentita subito in compagnia e continuavo ad essere molto triste al pensiero delle persone che avevo amato e non c’erano più, erano del tutto irreperibili ormai. Ho dovuto entrare in una libreria
e acquistare un libro, per sanare quella necessità di colmare un vuoto…di comprensione e condivisione.

Note di testa…?Note di cuore?

Stamattina quando mi sono alzata ho avuto l’impressione che la mia coscienza mi volesse comunicare qualcosa attraverso il sogno della notte appena passata,
ma non sapevo con esattezza di cosa si trattasse, il sogno era strutturato in modo semplice, mi trovavo all’interno di un negozio per compare un profumo, la commessa mi sta mostrando un profumo particolare, e mi diceva che si chiamava Gioia, lo dovevo provare perchè
era delizioso: così lo facevo,  me ne spruzzavo sui polsi e sul collo. Mi sembrava buono e molto valido olfattivamente parlando il profumo: Goia.
Nella realtà non ho mai voluto comprare un profumo con tale nome.
In effetti ho costatato che la mia vita sta procedendo senza molte emozioni,
ed è abbastanza stabile e opaca nella sua omologata consuetudine, da mesi o di mesi?
A volte ho pensato che fosse anche un buon segnale il procedere senza scosse o turbini di stati emotivi divergenti da dover gestire, perchè è meglio
la serena e continuativa normale routine, che cambiamenti di rotta imposti dall’esterno,
giacchè il più delle volte questi mutamenti non sono del tutto soddisfacenti…
Ma poi, ho valutato che anche un assetto troppo monotono è anch’esso controproducente per l’anima umana. E proprio in merito all’avvalorare il suddetto pensiero, questa mattina, camminando
tra tanti diversi volti, la voce di una ragazza mi ha colpito (forse perchè stava
parlando anche di me..?) dicendo, ad un certo punto, al telefono: capisci…non ho più stimoli…
Dunque dove si acquisterà un po’ di improvvisa Gioia/felicità? Gioia inattesa e fuori programma… al posto dell’apatia?
Davvero in una profumeria, oppure un’agenzia di viaggi?
Virerei per la seconda… Ma nessuno mi domandi se ho dei programmi per spostarmi fuori città per qualche giorno…perchè no…perchè non so

Vivo senza sapere…

Non so che cosa possa essere meno traumatico, se lo svegliarsi alle 3.13 della notte per l’irrompere di un forte boato di un tuono, dopo che ci si era faticosamente addormentati,
oppure lo svegliarsi e trovarsi come prima cosa  a fissare l’immagine di copertina qui di seguito riportata, con il viso serio di C. Jung  (dimenticarlo sul comodino accanto al letto, non è stata una buona idea…)IMG_20240721_070759

O ancora, aver affrontato la lettura di un testo di  Harold Pinter  “La serra”,

assurdo in molte delle sue battute e con dei personaggi che si “muovevano” internati in uno ospedale… ! Je_est_un_autre, è stato un testo di  lettura che mi hai consigliato tu…Ed è  stato divertente leggerlo, quindi ti ringrazio. A tutti: una buona domenica. pincher