” I più giudicarono che narrare la propria vita significhi fiducia nei propri costumi più che arroganza”    -Tacito-Angelus

Credo sia giusto annotare anche qui sopra la mia prima seduta da uno psicologo.  Con il quale non sono stata del tutto sincera, non gli ho riferito che non è la prima “terapia” psicologia a cui mi sono rivolta. C’è stata già una psicoanalista nella mia vita, prima di questo psicologo.  Una cosa importante è che entrambi hanno sottolineato la stessa cosa durante la prima nostra “conversazione”.   E io mi sono sentita a disagio, forse perché sono più adulta o perchè adesso mi sento più fragile, in conseguenza al malessere fisico che ho e che non posso curare..per il momento, ci combatto, come combatto spesso contro me stessa e verso quello a cui aspiro. Probabilmente penso a questo punto di non meritarlo, anche se sono certa che tutti quanti meritiamo di concretizzare i nostri sogni.  Però, io mi sento in difetto su questo punto,  poichè non ho mai lottato: voglio iniziare ora? Che prosopopea e che coraggio! Ma ci vuole qualcosa che sia per me importante e per cui valga la pena di vivere, mi sento troppo concentrata su delle mie limitazioni, devo scrollarle via di dosso.

Prima limitazione: non posso viaggiare perchè poi cosa troverei di idoneo da mangiare ..in giro??  (ah ah ah)

Seconda limitazione: la solitudine, stare sola adesso mi pesa, suppongo che vivere significhi sperimentare relazioni umane importanti, e non solitarie meditazioni..

Canzone della Senna

La Senna è fortunata
non ha preoccupazioni
Se la spassa bellamente
Giorno e notte
Esce dalla sorgente
Piano piano senza rumore
E senza prendersela troppo
Senza uscire dal suo letto
Verso il mare se ne va
Passando per Parigi
La Senna è fortunata
Non ha preoccupazioni
E quando va girando
Lungo i suoi quais
Col suo bel vestito verde
E le su luci dorate
Giorno e notte
Se ne va verso Le Havre
Se ne va verso il mare
Passando come un sogno
In mezzo ai misteri
Alle miserie di Parigi – Prévert
severini_paesaggio-montmartre_Severini – Paesaggio Montmartre

ioooooooooooooooo  Quando c’era il sole, come nella fotografia scattata a settembre(e qui inserita ), riuscivo ad essere più contenta nel complesso, e a fare smorfie “stupide” davanti alla “macchina fotografica” del cellulare. Ora  invece che sta piovendo a dirotto da un paio d’ore…ho l’umore completamente a terra. E l’inverno è alle porta! Ahhhh! Come sarà Novembre e Dicembre? Plumbeo

Sono stanca di non riuscire a deglutire, sono stanca di deglutire con difficoltà come se ci fosse qualcosa nel collo (a sinistra) che sia troppo teso o “tirato”. Mia mamma desidera/ vuole che io vada da uno psicologo/psichiatra, io invece vorrei andare da un neurologo. Alla fine andrò anche da un fisioterapista, imparerò a fare stretching. Avrò la fibromialgia? Tutto è iniziato con il vaccino (con la prima dose, e poi successivamente con la seconda, lo so che nessuno o quasi mi crede) A questo punto dubito di me anch’io.

Aggiornamenti clinici (sulla mia salute)

Ho un lipoma nel lato sinistro del collo (quello che mi procura fastidi per deglutire),
però a sentire il medico che mi ha sottoposto ad una ecografia non è necessario asportarlo, ne può essere la causa del mio impedimento a deglutire. Perciò rivelarlo è stata una pura costatazione (?)…mi domando?
Secondo questo medico potrei avere un disturbo di reflusso e l’esofagite, perciò mi ha consigliato integratore Faringel. Naturalmente io non appena sono uscita dallo studio medico nel quale mi hanno fatto l’ecografia, ho pensato a cose peggiori. Le peggior cose ancora. Sabato mattina farò la risonanza magnetica aperta, quella “normale” non sono riuscita a farla. Ho avuto un attacco di panico, e ho suonato il pulsante che mi era stato dato in caso di emergenza. Avevo i nervi a fior di pelle. Oggi ho comprato una tisana alla malva, mi calmerà?
Sono ingrassata di un 1kg, anche se forse non dovrei? Un lipoma non è grasso?
I linfonodi del collo non sono ingrossati.

abbbccc

“Caro sentiva la sua diversità: era l’unica che si guardava intorno. L’unica che non parlava, l’unica che non desiderava in modo particolare un’auto o una moquette, o un servizio da dodici. L’unica a cui mancavano posizione e protezione, e tuttavia non era libera.” pag 186 –  Il transito di venere – S. Hazzard