Il guardiano degli innocenti (di Andrzej Sapkowski)

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Il romanzo di Andrzej Sapkowski che ha dato vita al mondo di The Witcher

Il guardiano degli innocenti è il primo di 8 volumi della saga The Witcher, primo in ordine cronologico, ma non so se lo sia anche in ordine di pubblicazione.

Premessa: ho letto il libro prima di vedere la serie tv The Witcher da poco uscita. In realtà, ho guardato la prima puntata, mi è piaciuta, così ho letto subito il primo libro. Non ho nemmeno mai provato il videogioco.

Questa serie fantasy riprende diversi elementi delle fiabe classiche più conosciute, insieme ad ambientazioni che ricordano Il signore degli anelli (e qui l’autore stesso ha ammesso di essersi ispirato a scrittori come Tolkien, quindi non ho detto niente di male). Il tutto condito da un’atmosfera nuda e cruda.

È scritto davvero molto bene, le parti descrittive sono ben bilanciate con i dialoghi che comunque prevalgono, rendendo la lettura più scorrevole e interessante. Anche i combattimenti non sono noiosi e non si dilungano in maniera eccessiva, strutturati piuttosto come un susseguirsi di azioni.

Questo volume raccoglie una serie di racconti che presentano il protagonista, lo strigo dai capelli bianchi Geralt di Rivia, ed alcuni dei personaggi principali della serie come Yennefer e Ranuncolo.

La storia gira appunto attorno a Geralt, un mutante che uccide mostri su commissione, ma questo libro offre soltanto un “prequel”, diciamo, di ciò che succederà. I vari racconti descrivono man mano la personalità del protagonista, le sue relazioni e l’epoca in cui vive. Questo, suppongo, per prepararci alla vera e propria missione dello strigo, che arriverà nei romanzi seguenti.

Nonostante non sia per niente una fan de Il signore degli anelli, anzi, non sopporto le pagine di descrizioni infinite (mi annoiano, poi de gustibus, a mio babbo piacciono tanto, per dire), questo libro mi è piaciuto tanto da prendere già il seguito.

 

Sonic: il film

Dal videogioco al grande schermo: un successo completamente inaspettato.

Film del 2020, regia di Jeff Fowler, in casa Paramount. Dal videogioco al grande schermo: Sonic: il film è stato subito campione di incassi e direi meritati.

La trasposizione da videogioco a pellicola non ha stravolto eccessivamente il contenuto. Anzi, ha mantenuto i celebri personaggi in una storia capace di coinvolgere correttamente le loro caratteristiche.

Il primo trailer rilasciato ha preoccupato TUTTI a causa dell’ORRENDA grafica di Sonic, assolutamente inguardabile. Per fortuna, dopo il pessimo riscontro del web, al riccio blu è stato dato un nuovo aspetto, decisamente migliore. Quello è Sonic, quello di prima era un’istrice finita sotto un camion.

Sonic è una creatura aliena in fuga, che approda sul nostro pianeta. Dotato di particolari poteri, come super velocità e elettricità, a Green Hills trova l’amicizia nel poliziotto Tom e sua moglie, che lo aiutano a ritrovare gli anelli perduti (utili per spostarsi tra i pianeti). Il tutto mentre tentano di scappare dal perfido dottor Eggman.

Nel cast troviamo un ritorno attesissimo: niente popodimeno che Jim Carrey ad interpretare il villain dottor Eggman. Interpretazione stupenda, non mi aspettavo nulla di meno. Altro volto conosciuto è James Marsden, già visto in diverse pellicole.

Il personaggio del dottor Eggman, che all’inizio si presenta come il dottor Robotnik e non ho capito perché, è sicuramente quello realizzato meglio, anche grazie all’attore che lo interpreta. Il lavoro di Jim Carrey è strabiliante, rende bene il suo essere un genio peculiare e assolutamente arrogante.

Scene post-credit: ne abbiamo ben 2.

Nella prima, vediamo il dottor Eggman nel pianeta dei funghi con i classici baffoni lunghi e ispidi, come dal personaggio del videogioco. Sicuramente assisteremo al suo ritorno.

La seconda scena, invece, ci mostra l’arrivo di Tailes a Green Hills, probabilmente alla ricerca di Sonic. La volpe gialla a due code è già conosciuta come il miglior alleato del riccio blu, questo ci fa sperare nell’arrivo anche di tutti gli altri compagni di Sonic.

Sappiamo già che sono stati programmati diversi sequel, ben più di uno solo, rendendo Sonic una nuova saga cinematografica a cui appassionarci. Non resta che aspettare!

Coronavirus: un aggiornamento dall’Emilia-Romagna, pt.2

Sembra un film ma non lo è: che la quarantena abbia inizio!

Buongiorno a tutti voi che state facendo salire il contatore delle visite su questo blog, vi ringrazio infinitamente.

La situazione è drasticamente cambiata rispetto al primo post relativo al Covid-19, in cui ho preferito parlare di teoria, diciamo.

Nel giro di pochissimo (pensateci, proprio pochissimo tempo), tutta Italia si è ritrovata ad essere zona rossa, o “protetta”. Ad oggi, i contagiati sono più di 14.000, alcuni di questi guariti, altri deceduti. Ora come non mai, bisogna STARE A CASA.

Oggi è d’obbligo. Questo perchè ci sono persone che nel giro dei giorni scorsi, fregandosene altamente delle precauzioni, hanno contagiato persone, che a loro volta hanno contagiato persone, che hanno contagiato altre persone. E così via.

Tutti noi vorremmo andare a trovare i parenti, magari i nostri nonni, vedere i nostri amici, baciare i/le fidanzati/e, ma ora non possiamo. Sono quasi 2 settimane che vedo il mio fidanzato solo via Skype, ma lo facciamo per proteggerci a vicenda e per tutelare le nostre famiglie. E gli amici? Video chiamate.

La pericolosità di questo virus non è tanto il tasso di mortalità, che è già stato detto particolarmente letale per persone anziane, o comunque chi già affetto da gravi patologie. Il problema è la facilità con cui si diffonde: pensate solo che può rimanere nell’aria per 30 minuti.

Gli ospedali hanno un numero limitato di posti letto, che ad oggi sono insufficienti. Questo significa che il personale sanitario è costretto a scegliere chi curare e chi no, anche riguardo ad altri problemi o patologie.

Rispettiamo la quarantena adesso, fino al 3 aprile, in modo da poter uscire presto da questa situazione. A casa non si sta male, dai, non diciamo cazzate. Pensatela come una vacanza in casa, quindi una “casanza”. Pur tuttavia, prendete precauzioni anche dentro casa!

Un abbraccio va a tutto il personale sanitario dell’intera Nazione, che in questo periodo è davvero in trincea. Un abbraccio speciale va alla mia migliore amica infermiera, che da settimane non ha più tempo per riposarsi.

Se volete restare aggiornati in merito al Nuovo Coronavirus, se volete conoscere tutti i provvedimenti adottati a livello nazionale, potete consultare la pagina del Ministero della Salute, cliccando sul seguente link:

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus

Buona casanza a tutti!

Venom vs. Carnage

Venom vs. Carnage, drammi familiari che piacciono

Di Peter Milligan e Clayton Crain, Venom vs. Carnage è una serie fumetto composta da 4 volumi pubblicata nel 2004 da casa Marvel.

Drammi familiari per la famiglia di simbionti. Alla nascita di Toxin, Venom e Carnage finiscono per scontrarsi: il primo considera il “nipote” come discendenza da proteggere, mentre il secondo vuole eliminare il “figlio” per evitare che in futuro voglia spodestarlo, allo stesso modo di Carnage stesso nei confronti di Venom. Compaiono nella vicenda anche Spiderman e Catwoman.

Il fumetto è spettacolare già dalla copertina del 1° volume, senza nulla togliere ai disegni all’interno. Le lotte tra Vernom e Carnage sono fatte stra bene, con le fibre dei simbionti che si mischiano e sfibrano, davvero bello.

Appare finalmente Toxin, “figlio” di Carnage e di conseguenza “nipote” di Venom. Questo simbionte si fonde con un poliziotto, il cui animo particolarmente improntato alla giustizia fa sì che Toxin prenda posto tra le file di Spiderman.

Personalmente, non vedo l’ora di vedere su grande schermo i personaggi Carnage e Toxin. Confido presto, dato che la scena post-credit del film Venom presenta già il personaggio Cletus Kasady (alias Carnage).

The Good Place (4° stagione)

The Good Place 4° stagione, la fine di una serie di cui avevamo bisogno

Con questa 4° stagione si conclude definitivamente The Good Place, serie tv che salutiamo quasi a malincuore.

Ritroviamo per l’ultima volta i 6 protagonisti nel tentativo di riformare completamente il sistema dell’Aldilà. In un altalenarsi tra “good place” e “bad place”, i personaggi affrontano nuove consapevolezze e fondamentali decisioni.

Gli episodi sono divertenti, freschi e piacevoli. La storia non è nulla di impegnativo, ma perlomeno è qualcosa di nuovo. Sebbene forse si sia dilungata un pochino in una manciata di episodi in cui non succede praticamente nulla.

Il finale si può dire scontato dall’inizio, nel senso che sin dalla 1° stagione ci si aspetta il lieto fine. Ugualmente, il finale mi ha lasciato una sensazione di “meh”.

Dispiace che si sia conclusa, soprattutto perchè avrei voluto vedere più sviluppata la lovestory tra Eleonor e Chidi. L’ho vista più come una relazione molto introspettiva e poco pratica.

Comunque, la serie è leggera e invoglia a seguirne le vicende, senza mancare di fornire una certa comicità. Per questo, mi sento tranquillamente di consigliare The Good Place.