The morning show (1° stagione)

Serie di Febbraio: The morning show (1° stagione), con la regina delle regine Jennifer Aniston

The morning show è una serie tv drammatica fresca d’uscita, approdata alla fine del 2019.

Candidata (non vincitrice) al Golden Globe come miglior serie drammatica, avrebbe tranquillamente potuto vincere (ma non ho visto Succession).

Alex e Mitch sono gli storici conduttori del Morning show, il telegiornale newyorkese del mattino. La routine all’interno degli studios cambia quando Mitch viene accusato di molestie sessuali e Alex è costretta a trovare un nuovo partner. La scelta cade su una giornalista minore, Bradley, che pian piano aiuta a far emergere il marcio degli studios.

Il tema forte è la “cultura del silenzio”. Qui nello specifico, all’interno di un ambiente lavorativo quale una celebre emittente televisiva nazionale, dove le molestie sessuali da figura superiore a subordinata vengono insabbiate in primis dai vertici dell’emittente e taciute dagli altri dipendenti.

Serie davvero molto bella. I primi episodi sono un po’ lenti, ma vale la pena continuare.

La serie inoltre conta su un cast eccezionale che comprende Jennifer Aniston (inchino alla regina), Reese Whiterspoon e Steve Carell, insieme ad altri volti già visti, tutti bravissimi.

Il finale è qualcosa di pazzesco. Da quello che succede ad Hannah, alla reazione di Alex in diretta tv (bellissima l’interpretazione di Jennifer Aniston, mamma mia) fino ad arrivare alle rivelazioni finali di Alex e Bradley. Molto intenso, piaciuto da morire.

ANTICIPAZIONI. Pare che la 2° stagione sia in arrivo tra il 2020 ed il 2021, ma per il momento non ci sono anticipazioni rilevanti.

I FLOP di Gennaio-Febbraio

FLOP di tutti i tipi, perchè non si possono avere solo cose belle, ma almeno voi potrete evitare di subirli

Young Sheldon. Spin-off/prequel di The Big bang theory, di cui non avevamo bisogno. La serie tv racconta l’infanzia di Sheldon Cooper ed in generale le vicende della famiglia Cooper, ma la storia è sempre molto piatta. Ho retto fino a metà 3° stagione poi basta perché non ho trovato uno scopo nella serie o un colpo di scena particolare. Volendo, basta anche solo guardare la 1° stagione tanto per passare il tempo con qualcosa di easy.

V wars. Motivo per interessarsi alla serie tv è la combo Ian Somerhalder + vampiri = apriti cielo. Ma c’è un ma, ed è Ian Somerhalder doppiato dalla stessa voce di Stefan Salvatore. Non si può sentire (i fans di The vampire diaries lo sanno bene). La storia si basa sul vampirismo come una sorta di virus del nuovo millennio, quindi abbandonate la speranza di trovare i vampiri come le potenti creature del mito. Al 2° episodio ho perso ogni interesse a proseguire.

Birds of prey. Ho sentito nominare questa serie di fumetti soltanto ora che è uscito al cinema l’omonimo film. Ho letto qua e là un paio di volumi, più per curiosità che per interesse, ma non ne sono uscita entusiasta. Che poi, da quel che ho carpito dall’internet, Harley Quinn in realtà non fa nemmeno parte del gruppo di supereroine “Birds of prey”.

La setta dei vampiri: il segreto. Primo romanzo della saga Night world di Lisa Jane Smith, una delle scrittrici che preferisco. La trama non mi è piaciuta, o meglio, è la classica storiella d’amore proibito tra vampiro ed essere umano, quindi vista e rivista. Ha anche dei pregi, essendo comunque la Smith, a mio parere, una brava scrittrice.

Macchine mortali

Film di Febbraio: Macchine mortali, un flop che non è così flop

Macchine mortali è un film fantasy/fantascientifico diretto da Christian Rivers, in casa Universal Pictures.

Ambientato in un futuro post-apocalittico dove le città sono dei giganteschi macchinari (sarà per questo il titolo) improntati sullo stile steampunk, così come tutto il resto dell’ambientazione. La trama è molto scontata: c’è il “leader” della città Londra che appare come buono ma in realtà è cattivo, i protagonisti maschile e femminile sanno/scoprono la verità e si alleano con le perone considerate fuorilegge, in realtà buoni, per combattere il cattivo.

Gli attori sono quasi tutti sconosciuti, alcuni già visti da qualche parte, come il protagonista maschile, ma comunque di poco spicco. Celebrità della pellicola è Hugo Weaving, visto nella saga di Matrix e de Il signore degli anelli.

Sebbene sia stato giudicato come uno dei più grandi flop del 2018, a me è piaciuto! Poteva essere fatto meglio, certo, ma sinceramente lo riguarderei molto volentieri.

Essendo un flop, non ci sarà  mai un sequel, peccato. Tuttavia, la pellicola è basata sull’omonimo romanzo di Philip Reeve, primo di una serie di 7 volumi.

Coronavirus, un aggiornamento dall’Emilia-Romagna

Coronavirus 2020: un punto iniziale della situazione

Appena iniziato il 2020 ci troviamo ad affrontare questa epidemia globale che porta il nome di Coronavirus (COVID-19).

Ma facciamo un attimo il punto: il Coronavirus in sé per sé NON è un virus spuntato fuori dal nulla, senza precedenti. I “coronavirus” sono una famiglia di virus capaci di causare malattie respiratorie, da raffreddori a vere e proprie sindromi. Infatti, se non sbaglio, questo nuovo Coronavirus attuale dovrebbe essere il numero 41; ciò significa che 40 suoi familiari si sono già manifestati negli anni su questo pianeta.

I coronavirus sono comuni negli animali, ma ci sono anche casi in cui il virus può evolversi ed infettare l’uomo. Ad oggi, i coronavirus comuni dell’uomo sono già SETTE, i primi di questi sono stati identificati negli anni Sessanta. Sì gente, nel 1960, è per questo che dico che questa tipologia di virus non è saltata fuori dal nulla, ma abbiamo una base da cui partire. E il numero 6 di questi coronavirus umani è la SARS, che se ricordate è stata di gran lunga più letale (parliamo degli anni 2002-2003, non il secolo scorso).

Il settimo di questi coronavirus umani è quello attuale, un nuovo ceppo identificato a gennaio dalle autorità sanitarie cinesi, associato ad un focolaio di polmonite nella città di Wuhan (Cina centrale). Quindi, tale ceppo chiamato COVID-19 è nuovo, sì, mai identificato prima, ma c’è una base di partenza per elaborare una cura.

Nulla toglie che si tratti comunque di un’epidemia, quindi BISOGNA prendere le precauzioni adeguate, come bisogna prenderle anche per qualsiasi altra malattia. Casi infetti in Italia ci sono, ma non vuol dire che stiamo tutti per morire. Inoltre, il fatto di dire “i casi contagiati in Italia sono 774” (numero casuale, sto facendo un esempio) NON SIGNIFICA automaticamente che queste 774 siano gravi, o siano morte, o non siano guarite.

Ci sono stati casi letali, vero. Ma lasciate che dica una cosa: anche un più comune caso di polmonite può benissimo portare alla morte le persone anziane con già problemi respiratori/cardiaci a proprio carico, oppure bambini molto piccoli, oppure ancora le persone che hanno già gravi problemi di salute. Non credete che in un anno non ci sia nessun morto per l’influenza stagionale.

È sempre giusto adottare tutte le precauzioni necessarie per proteggere se stessi e gli altri, l’OMS ha divulgato un opuscolo scaricabile contenente i comportamenti da adottare (http://www.salute.gov.it//portale/nuovocoronavirus/dettaglioOpuscoliNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=433). Non fatevi prendere da allarmismi, non è ancora il momento. Abbiamo un focolaio in Lombardia e uno in Veneto, e dei casi sparsi in Emilia-Romagna e Sicilia, tutti riconducibili ai focolai sopra citati, ma ne è stata già confermata la bassa letalità.

La quarantene come misura di precauzione ci sta, la direi necessaria nei casi di focolai per limitare la diffusione del virus, ma prima di tutto il BUONSENSO. I supermercati continueranno il loro regolare rifornimento. La mascherina protegge gli altri da se stessi, non se stessi dagli altri. Se sono presenti sintomi, chiamate il numero verde, NON recatevi in pronto soccorso.

Incredibile che ci sia voluta un’epidemia per dirvi di lavare le mani e di non tossire/starnutire in faccia alla gente. E stavolta ha ragione Elettra Lamborghini: potete smetterla di rompere i coglioni in ansia per il Coronavirus, quando non avete problemi a farvi penetrare dal primo sconosciuto che conoscete da 1 ora. O viceversa, quando non avete  problemi a farvi la prima sconosciuta vista da 10 minuti.

X-men: Dark Phoenix

Film di Febbraio: X-men Dark Phoenix

Dopo aver impiegato qualche tempo per capire bene in quale linea temporale ubicare il film, con tutta la faccenda del passato riscritto…

Storia centrale è quella di Jean Grey/Fenice, completamente diversa dalla Jean Grey/Fenice di X-men 3: conflitto finale (non solo per l’età del personaggio, proprio la storia è completamente diversa, compresa l’indole del personaggio). Dopo aver assorbito una certa quantità di energia, i poteri di Jean Grey vengono amplificati tanto da non riuscire a controllarli. Intanto sbarca sul pianeta Vuk, la leader di un popolo alieno, che vuole prendere questa enorme energia. Combattimento, ricongiungimento, combattimento, tutti felici. Finale molto “meh, va beh”.

Allora. Non posso dire che mi abbia fatto cacare, infatti non è tra i “flop di febbraio”, però non posso nemmeno dire che mi sia piaciuto tantissimo. Banale, mi è sembrato banale. Potevano farlo, come non potevano farlo.

Scena preferita: l’incontro tra Charles Xavier e Magneto nel tavolo di un bar, per giocare a scacchi. In assoluto una scena iconica nei film degli X-men.

Sophie Turner mi è piaciuta molto come attrice, non avevo mai avuto occasione di apprezzarla. Nulla da togliere a James McAvoy o Michael Fassbender (sempre bello lui, matura con l’età).

Scena post-credit: NON c’è.

Cosa ne sarà del futuro degli X-men, a questo punto? Dark Phoenix è l’ultimo capitolo della saga X-men che conosciamo. Ora che la Walt Disney Company ha comprato sia casa Fox che casa Marvel (ma quanto si è espansa l’anno scorso?), la saga degli X-men può finalmente rientrare sotto la targa Marvel. Ci si può benissimo aspettare che ricomincino l’intera saga, ma per il momento non ci sono progetti imminenti al riguardo.