Dolittle

Film di Febbraio: Dolittle. Una recensione modestissima di Mister D.

Dolittle, un film scelto da Mister D. E’ piaciuto, non da dire che sia diventato il suo film preferito, ma gli è piaciuto molto. Io ne ho dormito una mezzora, ma son dettagli.

Il film ha un cast d’eccezione, tutti attori conosciutissimi. Tra questi: Robert Downey Jr., Michael Sheen, Antonio Banderas e il professor Lumacorno di Harry Potter. Ce ne sono tantissimi altri, più o ugualmente famosi, ma doppiano le voci degli animali.

Parentesi aperta per Antonio Banderas: VA BEH BELLISSIMO, l’ho adorato. Specialmente nella versione in lingua originale, ha una voce che mamma mia. E la barba grigia nemmeno lo invecchia, anzi.

Di analogie con il vecchio dottor Dolittle di Eddie Murphy ce ne sono poche, ad esempio il fatto che il protagonista possa parlare con gli animali o che il nome della tigre sia sempre Barry (mi pare di ricordare che la tigre operata da Eddie Murphy si chiamasse Barry anch’essa, ma non ne sono sicura), per il resto è una storia completamente diversa.

Questo nuovo Dolittle è  uno studioso esperto di zoosemiotica, inizialmente recluso nella propria abitazione con la sola compagnia degli animali, che si trova costretto ad intraprendere un viaggio per salvare la vita della regina inglese. In questo viaggio è accompagnato dagli amici animali e da un ragazzino che diventa suo apprendista.

Ah, c’è anche un drago, alla fine. A voi la decisione se apprezzare questo elemento o meno, potrebbe essere leggermente eccessivo.

Una differenza che abbiamo molto apprezzato è che nel Dolittle di Eddie Murphy il protagonista semplicemente capisce cosa dicono gli animali, come se parlassero la sua lingua, ma di punto in bianco, mentre nel Dolittle di Robert Downey Jr. il protagonista capisce gli animale perché ha studiato il loro linguaggio ed è lui stesso a parlare come loro, quindi a fare il verso del gorilla, dell’oca, eccetera. Ha decisamente più senso.

You (1° stagione)

 Serie tv di Gennaio: You (1° stagione)

You tratta un argomento delicato e (purtroppo) reale come lo stalking che sfocia in violenta ossessione. Il punto di vista è quello dello stalker, Joe, che qui trova sempre il modo di andare in fissa con delle zoccole. Quindi ha anche un po’ la sindrome del crocerossino, nel voler cercare di cambiarle.
L’oggetto del suo presente desiderio è Beck, una ragazza che si ostina a voler chiavare davanti a una finestra enorme a pianterreno, senza mai comprare un paio di tende. Ma why.
Joe vive con una logica molto binaria: “mi stai sul culo=t’ammazzo” e, per il momento, non è stato beccato per nessun omicidio. Il suo comportamento contribuisce a rendere la serie a tratti scomoda, se non inquietante, ma così è anche lo stalking.
La 2° stagione è già uscita e, dopo il finale della 1°, vale la pena darci un’occhiata.
GOSSIP. Pare che Penn Badgley, l’attore protagonista, si sia arrabbiato con le fan che sui social hanno mostrato notevole apprezzamento nei confronti del personaggio di Joe. Penn infatti si è (giustamente) mostrato contrario alla interpretazione romantica del maniac, distante dal vero messaggio della serie. Le risposte dell’attore alle fan su Twitter sono qualcosa di EPICO.

The Boys (1° stagione)

Serie tv di Gennaio: The Boys (1° stagione)

Sangue, violenza, parolacce, sesso, ancora violenza, ancora sangue ed organi che fuoriescono e teste che si spappolano, questa serie è l’emblema del “contenuto per adulti”. Non adatta a chi è troppo puritano. È piaciuta anche a Mister D che l’ha finita prima di me, strano ma vero.
La serie praticamente rappresenta cosa accadrebbe al giorno d’oggi se saltassero fuori delle persone dotate di superpoteri, o se qualcuno avesse l’idea di crearne. In più, a questi supereroi al servizio delle grandi industrie, si oppone un gruppo di persone dai metodi molto poco ortodossi con l’intenzione di punirli per i loro “errori di percorso”.
E la gamma di colorite espressioni che offre Butcher è seconda solo a quelle del dottor Cox di Scrubs.
Molto bello lo scontro tra l’uomo e il “dio” (in questo caso, come persona dotata di superpoteri), visto anche in Batman v. Superman: Dawn of justice.
Sorpresona è l’attore del bambino de Il sesto senso che qui interpreta il super Mesmer.
Personaggio preferito: Patriota, l’attore è davvero azzeccatissimo, gli da’ proprio quel ché da psicopatico che costruisce il personaggio complesso, sia capriccioso, manipolato, che crudele. Quello che ha fatto nel finale, non me lo aspettavo.
ANTICIPAZIONI. Le riprese della 2° stagione sono già terminate e la serie dovrebbe uscire in estate. Dal trailer, non c’è alcun dubbio che il seguito sarà ancora più violento e pazzesco di ciò che abbiamo visto finora.

The chilling adventures of Sabrina (3° parte)

Serie tv di Gennaio: The chilling adventures of Sabrina (3° parte)

NON VEDEVO L’ORAH. Premetto, adoro questa serie, è la mia preferita in assoluto e ringrazio casa Netflix e Warner Bros per averla partorita. Anche se qui partono dei momenti musicali a random proprio, nei primi due episodi temevo non finissero mai.
In questa parte fresca d’uscita troviamo nuovi personaggi, folkloristici e non: gli déi pagani, tra cui Circe, Medusa e Pan, poi ancora Vlad l’impalatore, Giuda, Erode e Ponzio Pilato, tutto molto bello ed incastrato bene. Anche se il finale mi ha lasciata molto “meh”, spero davvero che lo sviluppino bene nella 4° parte.
Comunque, sta troppo sul culo la coppia Rosalind/Harvey. Non si può dai, cioè sei la migliore amica di Sabrina e ti metti con il suo ex? Non c’è un codice non-scritto che lo vieta? Invece ho shippato tantissimo la coppia Sabrina/Caliban, sono super carini dai. Speravo quasi anche in un ricongiungimento padre/figlia.
ANTICIPAZIONI. Le riprese della 4° parte sono già cominciate e si pensa dovrebbe uscire verso l’autunno. Non ci sono vere e proprie anticipazioni, al momento, ma sicuramente il tema centrale saranno l’uovo misterioso di Blackwood e le conseguenze del paradosso temporale creato da Sabrina (meh).

Cheesecake super mega light

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Esperimenti di culi-in-aria: cheesecake super mega light

Oggi avevo voglia di cheesecake ma dato che sono a dieta (ed è più fiko dirlo che metterlo in pratica davvero), ho surfato l’internet alla ricerca di ricette per una cheesecake light, ne ho analizzate un paio e le ho ridotte all’essenziale del super-mega-light. Nel mio caso, gli ingredienti sono per una monodose, o al massimo due dosi, però basta aumentare le quantità.
La base: circa 6 biscotti secchi (tipo gli Oswego, che hanno quel sapore insapore), sbriciolati a mano per creare la base (solo dopo è entrata in cucina mia mamma per dirmi che avrei fatto prima a metterli in un sacchetto e passarci sopra col matterello, good to know). Spalmare le briciole dentro il contenitore che più aggrada, per fare la base della torta; volendo si può aggiungere giusto un filo di latte per amalgamare bene le briciole.
L’impasto della torta: mischiare in una ciotola una porzione di ricotta fresca (che era un cestino della Vallelata, saranno stati una cosa come 50g circa, non di più) ed un vasetto piccolo di yogurt bianco magro, quello con 0% di grassi. Mischiare, poi versare nel contenitore, sopra la base biscottosa.
Cottura: ficcare il contenitore in freezer. Personalmente, ho aspettato una cosa come un’ora e mezza perché mi andasse bene la consistenza.
Risultato gradevole, tutto molto acido ma si salva grazie ai biscotti. A mio parere, è meglio conservare in freezer, perché in frigo si crea quell’acquetta di ricotta/yogurt/latte che fa anche cacare da vedere.