Coronavirus: un aggiornamento dall’Emilia-Romagna, pt.2

Sembra un film ma non lo è: che la quarantena abbia inizio!

Buongiorno a tutti voi che state facendo salire il contatore delle visite su questo blog, vi ringrazio infinitamente.

La situazione è drasticamente cambiata rispetto al primo post relativo al Covid-19, in cui ho preferito parlare di teoria, diciamo.

Nel giro di pochissimo (pensateci, proprio pochissimo tempo), tutta Italia si è ritrovata ad essere zona rossa, o “protetta”. Ad oggi, i contagiati sono più di 14.000, alcuni di questi guariti, altri deceduti. Ora come non mai, bisogna STARE A CASA.

Oggi è d’obbligo. Questo perchè ci sono persone che nel giro dei giorni scorsi, fregandosene altamente delle precauzioni, hanno contagiato persone, che a loro volta hanno contagiato persone, che hanno contagiato altre persone. E così via.

Tutti noi vorremmo andare a trovare i parenti, magari i nostri nonni, vedere i nostri amici, baciare i/le fidanzati/e, ma ora non possiamo. Sono quasi 2 settimane che vedo il mio fidanzato solo via Skype, ma lo facciamo per proteggerci a vicenda e per tutelare le nostre famiglie. E gli amici? Video chiamate.

La pericolosità di questo virus non è tanto il tasso di mortalità, che è già stato detto particolarmente letale per persone anziane, o comunque chi già affetto da gravi patologie. Il problema è la facilità con cui si diffonde: pensate solo che può rimanere nell’aria per 30 minuti.

Gli ospedali hanno un numero limitato di posti letto, che ad oggi sono insufficienti. Questo significa che il personale sanitario è costretto a scegliere chi curare e chi no, anche riguardo ad altri problemi o patologie.

Rispettiamo la quarantena adesso, fino al 3 aprile, in modo da poter uscire presto da questa situazione. A casa non si sta male, dai, non diciamo cazzate. Pensatela come una vacanza in casa, quindi una “casanza”. Pur tuttavia, prendete precauzioni anche dentro casa!

Un abbraccio va a tutto il personale sanitario dell’intera Nazione, che in questo periodo è davvero in trincea. Un abbraccio speciale va alla mia migliore amica infermiera, che da settimane non ha più tempo per riposarsi.

Se volete restare aggiornati in merito al Nuovo Coronavirus, se volete conoscere tutti i provvedimenti adottati a livello nazionale, potete consultare la pagina del Ministero della Salute, cliccando sul seguente link:

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus

Buona casanza a tutti!

Coronavirus, un aggiornamento dall’Emilia-Romagna

Coronavirus 2020: un punto iniziale della situazione

Appena iniziato il 2020 ci troviamo ad affrontare questa epidemia globale che porta il nome di Coronavirus (COVID-19).

Ma facciamo un attimo il punto: il Coronavirus in sé per sé NON è un virus spuntato fuori dal nulla, senza precedenti. I “coronavirus” sono una famiglia di virus capaci di causare malattie respiratorie, da raffreddori a vere e proprie sindromi. Infatti, se non sbaglio, questo nuovo Coronavirus attuale dovrebbe essere il numero 41; ciò significa che 40 suoi familiari si sono già manifestati negli anni su questo pianeta.

I coronavirus sono comuni negli animali, ma ci sono anche casi in cui il virus può evolversi ed infettare l’uomo. Ad oggi, i coronavirus comuni dell’uomo sono già SETTE, i primi di questi sono stati identificati negli anni Sessanta. Sì gente, nel 1960, è per questo che dico che questa tipologia di virus non è saltata fuori dal nulla, ma abbiamo una base da cui partire. E il numero 6 di questi coronavirus umani è la SARS, che se ricordate è stata di gran lunga più letale (parliamo degli anni 2002-2003, non il secolo scorso).

Il settimo di questi coronavirus umani è quello attuale, un nuovo ceppo identificato a gennaio dalle autorità sanitarie cinesi, associato ad un focolaio di polmonite nella città di Wuhan (Cina centrale). Quindi, tale ceppo chiamato COVID-19 è nuovo, sì, mai identificato prima, ma c’è una base di partenza per elaborare una cura.

Nulla toglie che si tratti comunque di un’epidemia, quindi BISOGNA prendere le precauzioni adeguate, come bisogna prenderle anche per qualsiasi altra malattia. Casi infetti in Italia ci sono, ma non vuol dire che stiamo tutti per morire. Inoltre, il fatto di dire “i casi contagiati in Italia sono 774” (numero casuale, sto facendo un esempio) NON SIGNIFICA automaticamente che queste 774 siano gravi, o siano morte, o non siano guarite.

Ci sono stati casi letali, vero. Ma lasciate che dica una cosa: anche un più comune caso di polmonite può benissimo portare alla morte le persone anziane con già problemi respiratori/cardiaci a proprio carico, oppure bambini molto piccoli, oppure ancora le persone che hanno già gravi problemi di salute. Non credete che in un anno non ci sia nessun morto per l’influenza stagionale.

È sempre giusto adottare tutte le precauzioni necessarie per proteggere se stessi e gli altri, l’OMS ha divulgato un opuscolo scaricabile contenente i comportamenti da adottare (http://www.salute.gov.it//portale/nuovocoronavirus/dettaglioOpuscoliNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=433). Non fatevi prendere da allarmismi, non è ancora il momento. Abbiamo un focolaio in Lombardia e uno in Veneto, e dei casi sparsi in Emilia-Romagna e Sicilia, tutti riconducibili ai focolai sopra citati, ma ne è stata già confermata la bassa letalità.

La quarantene come misura di precauzione ci sta, la direi necessaria nei casi di focolai per limitare la diffusione del virus, ma prima di tutto il BUONSENSO. I supermercati continueranno il loro regolare rifornimento. La mascherina protegge gli altri da se stessi, non se stessi dagli altri. Se sono presenti sintomi, chiamate il numero verde, NON recatevi in pronto soccorso.

Incredibile che ci sia voluta un’epidemia per dirvi di lavare le mani e di non tossire/starnutire in faccia alla gente. E stavolta ha ragione Elettra Lamborghini: potete smetterla di rompere i coglioni in ansia per il Coronavirus, quando non avete problemi a farvi penetrare dal primo sconosciuto che conoscete da 1 ora. O viceversa, quando non avete  problemi a farvi la prima sconosciuta vista da 10 minuti.