Lettere in Cammino

Il senso del Cammino


Non ho mai fatto mistero della straordinaria esperienza che è stata per me il Cammino di Santiago, a tal punto che la percezione della vita stessa è diventata quella di un viaggio non più obbligato ma necessario e soprattutto voluto. Le due ombre che si allungano sulla strada polverosa proiettate dal sole nascente alle spalle è una immagine che i pellegrini conoscono bene e nella quale amano riconoscersi. Tutti noi abbiamo un nostro cammino, una strada che ci chiama ed un passo con il quale affrontarla, unico e differente da quello di chi occasionalmente ci accompagna. Sono differenze minime ma sulla lunga distanza diventano consistenti ed inevitabilmente si finisce per riprendere la propria cadenza perdendosi di vista, a volte per poco tempo, a volte per sempre. L'importanza di quel tratto di strada assieme, corto o lungo che fosse, sta nel constatare come in quei momenti la fatica fosse più leggera ed i pensieri tutti rivolti al futuro, alla prossima meta. Non tutti gli incontri sono stati memorabili o positivi ed anzi la negatività ed il pessimismo di alcuni era così radicato da allontanarci spontaneamente, ma questo mi ha insegnato a considerare il malessere altrui non come qualcosa da curare ad ogni costo ma una fase necessaria per la ricerca della propria pace interiore, per trovare la forza di perdonarsi e andare oltre. Se dovessi quindi scegliere fra le tante riflessioni nate sul Cammino direi che questa riassume abbastanza bene il senso dell'accompagnarsi: "Si porta avanti insieme quel che assieme ci porta avanti" Non tutti saranno d'accordo, immagino, ma è semplicemente un altro modo di intendere sostegno e condivisione e finora non ho trovato (almeno per me) risposta migliore di questa.