Il Trust Familiare, come rimarcato a più riprese dal fondatore di Global Capital Trust Marco Zoppi, è uno strumento sempre più apprezzato per la gestione del delicato passaggio generazionale che ogni anno, solo in Italia, interessa parecchie migliaia di aziende. Scopo di questo istituto è quello di velocizzare queste operazioni, ponendo al centro di ogni passaggio, sia la tutela degli interessi familiari che quella delle necessità dell’azienda.
In questo senso, il Trust spicca tra tutti gli altri istituti grazie al suo particolare livello di flessibilità, che permette di gestire ogni operazione tenendo conto di ogni più specifica necessità.
Un caso che, in questo senso, fa giurisprudenza è quello della Famiglia Antinori, che ha scelto proprio di affidarsi al Trust per rendere inviolabili i propri asset e per garantire la continuità in seno alle proprie aziende.
Nella fattispecie, la scelta di conferire l’intero patrimonio aziendale in un Trust è stata partorita in seguito ad un accordo congiunto stipulato tra Pietro Antinori e le figlie Albiera, Allegra ed Alessia, che, insieme, hanno individuato in quest’istituto la soluzione più efficace allo scopo di garantire serenità e sicurezza al patrimonio della Famiglia per altri 90 anni.
Il ricorso al Trust, come confermato dall’esperienza di Antinori, rappresenta una delle più elevate forme di tutela volte ad impedire lo sfaldarsi di un’azienda in seguito a dissidi e a contrasti che coinvolgono gli eredi. Situazioni del genere, infatti, sono parecchio diffuse e hanno portato, negli anni, al fallimento di realtà imprenditoriali anche colossali, come la Mondavi.
Mediante il Trust, al contrario, è possibile rafforzare il legame che vincola l’azienda alla famiglia: vincolando, mediante la formalità di un contratto, la gestione del bene ad un fiduciario, infatti, l’azienda viene gestita da quest’ultimo nel totale interesse degli eredi, per un periodo massimo di 90 anni, al termine dei quali, con l’accordo delle parti coinvolte, l’istituto può essere rinnovato.
