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Speciale Porcupine Tree – 2 La fisionomia di una band amata anche in Italia


Speciale Porcupine Tree – 2 . Amati in Italia e a Roma. Capolavori della psichedelia. Dall'influenza floydiana al metal space e le ballate sognanti. I Porcupine raggiungono uno stato di grazia

Dalle diverse etichette a quella che li caratterizzerà, i Porcupine, come racconta l'idea del loro logo ideale (e frattale), lavorano incessantemente sulle versioni musicali ramificando una doppia discografia. Il processo di produzione, ufficiale e ufficioso, spazia dai brani conclamati alle tirature limitate, dalle rielaborazioni ai riusi musicali, live o meno: una band particolarmente viva e attorcigliata alla musica. "Le Sky moves con partizioni diverse, Moonloop con lunghezze diverse, Stars die indicate nell'Album ma non in ambito europeo - anticipa l'autore dello Speciale Porcupine Tree - non è una cosa rara. Anche i Pink Floyd nel primo album barrettiano 'The piper at the gates of dawn', nella versione americana non presentano l'apertura con 'Astronomy dominee' ma 'col brano See emily play', che in Inghilterra, e negli altri mercati, era invece un singolo".

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Porcupine tree 1993

La prima svolta importante arriva nel 1993, con la pubblicazione di "Up the downstair"; ad affiancare Steven Wilson (voce, chitarra, programmazione) partecipano in sede di registrazione   Richard Barbieri (tastiere e programmazione) e Colin Edwin (basso). I Porcupine Tree  iniziano ad assumere la fisionomia di una band. Il nuovo disco mostra ben altra coerenza rispetto alla frammentazione delle uscite precedenti, è un fulgore di psichedelia con incursioni in ambientazioni space e sconfinamenti nella musica dance  (tutta rigorosamente suonata con batteria e basso, senza campionamenti). Il Melody Maker -  il più antico settimanale musicale del mondo fondato nel 1926  - lo etichetta come un "capolavoro della psichedelia, uno dei dischi dell'anno". Per i concerti dal vivo, ai membri citati si aggiunge  Chris Maitland alla batteria. Nel 1994 "Spiral Circus", il primo live del gruppo esclusivamente in via promozionale, diventa un altro disco per collezionisti. Intanto i Porcupine iniziano a fare breccia in Italia e a Roma si crea una fitta colonia di fans, grazie ad una radio locale che trasmette la loro musica, e a negozi come il mitico "Disfunzioni musicali" in cui era possibile reperire i loro dischi.

Il 1995 è l'anno di "The Sky Moves Sideways" che sembra segnare un chiaro ritorno alla matrice floydiana, a partire dalla title track, un lungo brano di 35 minuti tagliato in due parti messe ad inizio e fine disco - Phase One e Two - , che per ambientazioni e struttura ricorda "Shine on You Crazy Diamond" in Wish You Were Here.  Tra le chicche, la strumentale "Moonloop" con le sue oniriche tessiture (brano peraltro più volte ripreso, e anche in Coma Divine live n.d.m.) L'album esce in due edizioni differenti: la standard britannica, cui si affianca quella speciale per il mercato americano (differente per una diversa disposizione dei brani), una versione ridotta di Moonloop (8' contro i 17' della standard), la presenza del brano "Stard Die" in sostituzione di  "Prepare Yourself". L'edizione americana indica inoltre le varie sottosezioni di cui è composta la lunga suite "Sky Moves".

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Il 1996 esce "Signify", che registra al suo interno diverse influenze sonore. Si va dal metal "space"  della title-track alle ballate sognanti come Dark Matter; mentre Waiting  - composto in due parti consecutive -   strizza l'occhio al pop nella Waiting Phase One (con testo), nella Waiting Phase Two, interamente strumentale, la band scivola nuovamente nei meandri della psichedelia.

Ora che la band è un collettivo assodato c'è la voglia di spaziare e scrollarsi di dosso l'etichetta di emuli dei Pink Floyd tornata prepotentemente in auge con Sky Moves. Alla fine della tournée pubblicano "Coma Divine" il primo live ufficiale che raccoglie le testimonianze delle tre date romane allo storico Club Frontiera ('97).

Il live ha una resa sonora pazzesca, con una qualità pari alle incisioni da studio, mentre quella dei brani aumenta in intensità; si alzano i ritmi e le pulsazioni rispetto agli originali, si elidono le inutili lungaggini di alcuni brani. Il risultato è un documento che fotografa lo stato di grazia che hanno ormai assunto i Porcupine Tree. Anche su questo live registriamo una chicca. Esce la prima edizione di 10 canzoni, cui fa seguito una release ufficiosa "Coma Divine II" a tiratura limitata, che diventa oggetto di culto da parte dei fansc, contenente inoltre: Up the Downstair, il medley The Moon Touches Your Shoulder/Always Never, Is .. Not.  Con il live finisce l'era della "Delerium records ", la band inizia a decollare e serve una casa discografica in grado di supportarli.

Il 1999 esce "Stupid Dream" con l'etichetta "Snapper Music". Il disco sembra fluttuare verso un maggior intimismo, con incursioni verso altri generi musicali (ascoltare style="color: #666699">Don't Hate Me  e le sue virate jazzistiche). Ma è col il successico "Lightbulb Sun"  che la band si apre ad un pubblico più vasto e trasversale, con brani di più facile presa, complice anche la title-track, utilizzata nel corso degli anni e una adeguata campagna pubblicitaria. Non mancano ovviamente i brani sperimentali, a partire da Russia On Ice, una mini suite che sembra riprendere, seppur in forma più concisa, la vocazione alle cavalcate  sonore stile Sky Moves, con una prima parte ambientale  con testo e una coda finale pulsante, votata all'improvvisazione.

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A margine escono nel 2001 "Metanoia" (una raccolta di brani strumentali risaltente ai tempi di Signify) e "Recordings", raccolta di out-takes e alternative-takes risalente alle sedute di Stupid Dream e Lightbulb Sun. Tra le chicche, la versione integrale di Even Less (15 minuti), brano di apertura di Stupid Dream, tagliato nel disco per ragioni di editing a 7 minuti, che finalmente mostra tutto il suo carattere con un finale da jam session esplosiva, e la bellissima, boreale, style="color: #666699">Buying New Soul ♫ ad oggi uno dei brani più suggestivi composti dalla band.

E qui i Porcupine Tree tirano un'altra riga. Il gruppo firma per un'altra etichetta discografica, gli impegni crescono e il batterista Chris Maitland non se la sente più di sostenerli, e lascia il gruppo. Verrà rimpiazzato da Gavin Harrison, e sarà svolta sonora.

 Millenium21 + CrossPurposes  Speciale PorcupineTree

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  A chi scruta le stelle A chi cerca risposte negli occhi della gente Ai Templi d'Amore scossi nelle fondamenta Agli Angeli sospesi in volo a testa in giù A chi rialzandosi in volo prova un senso di vertigine Quando anche le Lune si capovolgono sotto il Mare Nella Celeste apnea Fermatevi a Respirare