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Mille Echi dell'Anima Il funk di Echoes


"Il movimento funk di quattro minuti di echi è il miglior quattro minuti nella storia della musica"

Tra le note positive che ho riscontrato in tanti anni di navigazione su internet, c’è sicuramente il Passepartout musicale. Mettere in contatto tante persone diverse per provenienza, età, cultura, esperienza, consente di comporre in pochi attimi un juke-box micidiale. Strumenti come youtube consentono oggi di avere a disposizione una biblioteca musicale fino a qualche anno fa impensabile. E venire a conoscenza di alcune chicche in tempo reale.

Vagando in rete l'altro giorno ho fatto una scoperta interessante. Ho trovato una versione di Echoes "Live in Wembley" (1974). Per dare una breve collocazione storica, era l'epoca della tournée di The Dark Side Of the Moon, allora i Pink erano solito eseguire l'album nella prima parte del concerto, e poi riempire la seconda eseguendo brani dei vecchi album dell'era psichedelica. Mentre era in lavorazione il successivo Wish You Were Here, i Pink testarono in anteprima una versione embrionale di Shine On You Crazy Diamond, interamente strumentale, per testare le reazioni del pubblico.

Stavo per andare lungo, pensando di trovarmi di fronte all'ennesima versione con sottili variazioni, quando vengo rapito dal commento di un utente in lingua inglese: "Unpopular opinion the four minute funk movement of echoes its the best four minutes in music history". Funk, che c'entra il funk con Echoes? E mi metto all'ascolto.

Echoes fu pubblicata nell'album Meddle (1971), una suite di 23:31 minuti che occupava l'intera facciata dell'LP. La band rimase in studio alcuni mesi a comporre il brano, unendo 24 frammenti musicali. Il titolo originario era "Return Of The Sun Of Nothing". Il brano testimonia ad oggi la massima espressione dell'era psichedelica floydiana con incursioni nel progressive. Il brano segna il passaggio tra l'era eroica e quella dei grandi concept classici. Il tentativo di andare oltre approdò ad una suite strumentale di 40 minuti che doveva intitolarsi "Moonhead"; in sale incisione a Waters venne l'idea di parlare di tutte le nevrosi che ossessionavano l'uomo moderno (la morte, il tempo i soldi, il potere, la follia) e la suite divenne un album concettuale scandito dal battito del cuore seguendo il binomio vita-morte, luce-oscurità. E nacque DSOTM. Questa versione di Echoes di cui oggi vi parlo si inserisce in quella finestra temporale, ed è interessante nella misura in cui testimonia la svolta musicale impressa da Dark Side nell'esecuzione di un brano che aveva, di suo, una precisa  connotazione e identità musicale.

Due le variazioni di rilievo. La prima nelle parti cantate. Sotto le voci di Gilmour e Wright appare un coro di voci femminili. E' noto come l'introduzione dei cori avvenne appunto in DSOTM. Sembra una variazione di poco conto, eppure uno dei motivi di fascino del brano era dato proprio dalla straordinaria amalgama in sincrono della voce dei due Floyd (caso peraltro unico nell'intera discografia della band). Eppure quel coro sembra voler elevare il cantanto dai fondali sottomarini a lidi più eterei. La seconda variazione, è la cosiddetta parte funk. Il solo di chitarra di Gilmour viene sostituito da un assolo di sax di Dick Parry (sassofonista che partecipò alla registrazioni dell'album e accompagnò la band in tournée). Parry mantiene sostanzialmente la linea di assolo di Gilmour, ma l'effetto è comunque deflagrante, data la diversa identità musicale dei due strumenti. Anche l'assolo di Gilmour aveva contribuito a connotare fortemente l'identità psichedelica del brano, ma è chiaro l'intento della band di traghettare la suite verso nuovi orizzonti sonori.

cover DicK Parry con Roger

Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=DgLdSgsYZyM&list=RDDgLdSgsYZyM&start_radio=1

Tra le versioni ufficiali di Echoes segnalo:  Pink Floyd

Live At Pompeii, BBC Radio Session

David Gilmour (tournéé On An Island) con Richard Wright

Remember That Night, Live At Gdansk

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