Millenium21

When the music’s over Turn out the lights


Così è cominciato Millenium21 come un suono indispensabile come la luce un  suono inteso come libertà urlo  ed eco come  complementari alla passione per la musica  e di una visione del mondo.

Premessa ad un articolo da sempre rimandato in questa "galleria della musica" che ha voluto celebrare il tostissimo tempo del rock  e le sue declinazioni ad oggi, senza limiti per nazionale internazionale, oriente ed occidente e, nel piccolo di una passione, d'obbligo trattare il mito dei Doors gruppo poco celebrato nei 50 anni dalla morte di Jim Morrison e come pochi a trasformare in note l’inquietudine dei giovani degli anni ’60, con un successo planetario anche se durato soltanto qualche anno.

Jim Morrison l'icona immortale sexi e trasgressiva. Tanto da essere immaginato per lungo tempo ancora vivo, scomparso ritirato, nel vortice di luci e ombre del mito e di un’epoca di controcultura, di insubordinazione, di poesia e di immagini di un periodo che non tornerà più.  Un artista come Jim non può morire. La sostanza aleggia, il desiderio del suono aumenta, l'orecchio tende alla  voce calda di Jim, l'occhio scorre sulle immagini, dai capelli alle gambe fasciate di nero, le borchie della cintura del Lizard King;  lo sciamano del rock e un'aurea di sensuale atmosfera, un fondo dell'estate ammaliante, esotico e rovente  trasmesso all'immaginario collettivo.  Ray Ban a specchio  Morrison in fondo e' stato il primo frontman a portare sul palco il misticismo dello 'sregolamento dei sensi' (Ansa).

La lunga estate dell’amore sulla East Cost  - la relazione con Nico, musa di Andy Warhol e dei Velvet Underground, e il flirt con Grace Slick dei Jefferson Airplane, anche lei soggiogata dal fascino che Jim sprigiona sul palco - senza tralasciare l'incontro scontro con Janis Joplin che quanto a fascino , al tempo, era esplosiva.

Lo scorso anno tanti appassionati di rock hanno affollato il cimitero di Pere Lachaise, il cimitero degli artisti di Parigi per rendere omaggio al cantante  scomparso il 3 luglio 1971. (Pam la compagna storica lo segue tre anni dopo, Jimi hendrix e Janis Joplin lo avevano preceduto nel 1970).

Su Jim meglio di ogni altra testata ha scritto Rolling Stone

Davamo per scontata la sua presenza nelle nostre vite pop. E invece la figura del selvaggio letterato che cita Céline e intanto tira fuori l’uccello non sembra più in sintonia con la cultura contemporanea:

Un Gesù Cristo freak. Sotto i pantaloni di pelle s’immaginava un’eterna erezione... Chi l’ha conosciuto davvero, a partire dal tastierista del gruppo Ray Manzarek, ha criticato quel ritratto esagerato. E però di quella rappresentazione del mito boomer dell’angelo ribelle hanno goduto un po’ tutti, a partire da chi incassava le royalties dei dischi dei Doors.  Di fatto,  Il santino di Morrison si sta ingiallendo, sono anni che un disco dei Doors non entra in classifica. Su Spotify i Doors hanno poco più di 9 milioni di ascoltatori mensili contro i 16 milioni dei Led Zeppelin, per fare un esempio. Smells Like Teen Spirit dei Nirvana ha superato il miliardo di stream, Light My Fire è a 190 milioni, che comunque sono 10 milioni più di Help! dei Beatles.

Già, il santino di Morrison si sta ingiallendo. L’idea morrisoniana che dal caos sarebbe uscito per magia un mondo migliore pare oggi risibile. Siamo tutti più razionali, pragmatici. E le citazioni di Céline ce le aspettiamo nelle bio di Instagram delle influencer scosciate.

Ecco, forse Morrison andrebbe liberato dal suo mito unidimensionale affinché torni ad essere rilevante. Non più il narcisista che vuole godere fino a morire, ma il poeta sensibile che 50 e passa anni fa cantava d’ecologia, potere, conflitto generazionale e si esprimeva attraverso varie arti, la poesia, il cinema, la musica.

Fonti: RollingStone, Ansa, Mame

Discografia
Jim Morrison: il re “lucertola” avrebbe 77 anni

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