La situazione della pandemia in Brasile è sempre più drammatica. Nel Paese che ha superato le 360mila vittime (3.459 solo nelle ultime 24 ore, con oltre 73mila casi in più), dagli ospedali e dai reparti Covid arrivano storie drammatiche: a Rio de Janeiro mancano i sedativi e alcuni operatori sanitari hanno detto di aver dovuto intubare dei pazienti Covid ancora svegli.
Un’infermiera dell’ospedale Albert Schweitzer di Realengo, nella zona orientale di Rio, ha raccontato al sito G1 che alcuni pazienti Covid in gravi condizioni sono intubati svegli e con le mani legate al letto a causa della mancanza di farmaci. Nell’ospedale sono ricoverati 118 pazienti Covid, di cui 40 in rianimazione. «Sono svegli, senza sedativi, intubati, con le mani legate al letto e ci implorano di non farli morire», ha detto l’infermiera, rimasta anonima. «La ventilazione meccanica senza sedativi è una vera forma di tortura per il paziente», ha aggiunto il medico di terapia intensiva Aureo do Carmo Filho.
Un’infermiera in servizio in un altro ospedale della capitale carioca, il Sao Josè, ha detto che alcuni dei 125 pazienti Covid sono morti a causa della mancanza di sedativi. «Non abbiamo farmaci, non abbiamo sedativi per i pazienti in terapia intensiva e purtroppo molti di loro non ce la fanno. Noi operatori sanitari assistiamo disperati, piangendo, perchè non possiamo fare nulla. Non abbiamo siringhe, non abbiamo nemmeno gli aghi», ha detto l’infermiera al sito G1.
Bolsonaro: «Paese è una polveriera»
Secondo i numeri del Consiglio nazionale delle segreterie di salute (Conass), il terribile bilancio è salito a 361.884 vittime a fronte di 13.673.507 casi accertati. E il presidente Jair Bolsonaro ieri ha sottolineato che la gente sembra trovarsi in una «polveriera» pronta ad esplodere a causa dei problemi sociali generati dalla pandemia di coronavirus. «Il Brasile è al limite, la gente dice che devo agire … Sto aspettando un segnale dal popolo perché la fame, la miseria e la disoccupazione sono sotto gli occhi di tutti, non li vede solo chi non vuole». «Non voglio litigare con nessuno, ma siamo sul punto di avere un problema serio in Brasile. Che cosa verrà fuori da tutto questo, dove arriveremo? Sembra di trovarci in una polveriera. E ci sono persone, in giacca e cravatta, che non vogliono vederlo».