Su Leggo.it le ultime novità. Mauro Romano, l’appello della mamma a Pomeriggio 5: «Lo sceicco Al Habtoor è mio figlio. Torna a casa». Oggi, nel programma condotto da Barbara D’Urso, si è parlato del caso del piccolo Mauro Romano, il bambino di sei anni scomparso da Racale (Lecce) 44 anni fa. Mamma Bianca Colaianni e papà Natale non hanno mai smesso di cercarlo e a Pomeriggio 5 lanciano l’appello.
L’inviata di Barbara D’Urso ricostruisce il caso: «Il bimbo si era allontanato dalla zia per cambiarsi le scarpe, poi è sparito nel nulla. Alcuni bambini hanno detto di aver visto il piccolo Mauro salire sull’ape-car dell’ex barbiere del paese. Ma lui ha negato. Poi, la famiglia ha ricevuto strane telefonate in cui qualcuno diceva ‘noi abbiamo il tuo bambino, dacci 20milioni di lire sennò ti mandiamo a casa pezzetti del bambino’. Le forze dell’ordine hanno individuato quell’uomo, che però ha negato di avere Mauro, dicendo che voleva solo lucrare sulla scomparsa. L’uomo ha scontato quattro anni di carcere per questo. Ma nel 2019 la svolta. Quell’uomo viene messo in carcere per pedoflia. La madre chiede di riaprire le indagini, perché potrebbero esserci stati dei collegamenti tra il barbiere e il signore in carcere. Pensano che potrebbero aver venduto Mauro. Poi mamma Bianca vede su un giornale la foto dello sceicco Mohammed Al Habtoor e pensa sia suo figlio, perché riconosce gli occhi e due cicatrici, una sulla mano e l’altra sul sopracciglio. Lo sceicco avrebbe dato due appuntamenti al fratello di Mauro, ma poi non si sarebbe fatto trovare».
Poi l’appello di papà Natale: «Il cerchio si stra stringendo, dopo 44 anni scoprire che mio figlio è vivo e vive in un altro posto. Tante cose corrispondono, segni particolari, gli occhi, la fisionomia. Mettiti nei miei panni, torna. Poi è normale, lui si è creato una famiglia, poi si fa la sua vita». Conclude mamma Bianca: «Nel ’99 l’ho visto sul giornale. La cicatrice sulla mano e sugli occhi. Dopo 44 anni abbiamo scoperto che l’hanno preso. Per poter dire che è morto, devo vedere le ossa di mio figlio. Torna, mettiamo le cose a posto e poi ti fai la tua vita».