Rufo

12\05\2019


L'uomo vive in un mondo che non è stato creato da Dio per la sua felicità,per il tramite della natura egli misura la sua insignificanza ;comincia così a scalare se stesso sino a giungere a un punto d'osservazione che consente di vedere valori nuovi per la propria esistenza ,è colto cioè da un desiderio di sublime che s'intreccia con tragiche forme d'auto inganno e di vanità che generano un animo perturbato e commosso.Il suo pensiero è un'ibridazione tra il razionale e l'irrazionale ,tra l'intellettuale e l'emotivo,tra la luce e l'ombra.L'uomo vive la propria esistenza in un artificiale clima di serra dove credenze e miti attecchiscono rapidamente impedendo così una sana distinzione tra vero e falso.Sfacciate illusioni e immodesti desideri sono ciò che ci tiene al mondo inserendoci in un orizzonte di senso.Non solo comportamenti coscienti ma anche pulsioni inconsce orientano il nostro agire;il nostro modo di stare al mondo soggiace a convinzioni indimostrabili,l'umanità ha bisogno di un credo:l'illusione è l'unica realtà della vita,l'uomo intelligente non può essere una cosa sola ,deve mutare.Il pensiero rappresenta l'insoddisfazione perpetua ,è necessario negare la propria individualità prima che lo faccia la morte:l'individualità si manifesta soltanto nella decisione suprema di proiettarsi nell'annulamento,nell'essere-per-la morte.Il pensare ci porta dentro il tempo e realizza l'individualità.Il pensiero incastona il tempo nell'eterno ,fuori della sintesi tra io e mondo c'è soltanto il nulla e il vuoto che è il mondo senza di noi e noi senza il mondo.