Rufo

11febbraio2020


Inorridisco a pensarmi sospeso nel vuoto,alla deriva nel nulla.Viaggio accolto da una foglia secca.Sto curvo su slabbrature d'esistenza e crepe della vita.Vivo in cerca di fandonie:un formicaio vale più di un castello.Gli uomini sono miliardi d'esseri incompiuti ognuno dei quali tenta a suo modo di passare oltre(oltre che?).I pochi saggi vedono senz'occhi,fanno a meno del tempo e dello spazio,anelano all'estinzione e al buio,nel frattempo vivono incapsulati in uno scoglio e attendono un colpo di martello.L'umanità,questo butterato sabbiume,non fa la penitenza che merita ma resiste e ben vive nel buio e nella risacca.Occorrono altri occhi per vedere il mondo ma che non desidero avere,così fingo che qualcosa sia qui,fingo che il movimento e la stasi abbiano un senso,abbiano il senso del nonsenso per comprendere che il punto fermo è il tutto nientificato.La verità è che nulla s'è veduto,che un accadimento non è mai accaduto eppure l'inganno che tutto è ci mantiene in vita.Tutto cio che vale non ha il connotato dell'esistenza,siamo solo scorie della Storia da smaltire.Viviamo senza sapere che differenza c'è tra il corpo e la sua cenere,il nostro parlare è un colloquio tra ombre,sono dialoghi muti:incepparsi è fondamentale per destare la lingua dal suo torpore,parlare per inero è incomprensibile:quando tutti parlano il mondo è muto.