Uno scroscio mugghiante viene su dall'abisso del mondo,la felicità mi fa girare su me stesso,sguazzo nelle mie lacrime e scavo dentro me stesso come scava il verme la terra,per cercare il fondo dell'anima dove tutto è mescolato alla rinfusa,dove tutto è falso e marcio. Ogni uomo è un ostacolo che parla troppo del troppo poco,che fa diventare torbido il chiaro. Ogni mia parola manda in pezzi le tenebre più fitte,nel destino c'è tutto l'uomo,egli diventa falso,obliquo e mostruoso,egli rimane più bestia che uomo.Quanti astri mi sono destinati? Le notti sospingono verso di me vie galattiche che gravano sul mio nome.Non è vero che io viva,c'è soltanto un cieco respiro mentre sfreccio verso terre estinte dove vado a spegnermi nel perfetto incontro con il Nulla. Tutto sembra un'attesa di cose vere, Dio è la parte più dispersa dell'universo che le rimargina con la morte la ferita dell'esistenza, Egli mi ha perduto e poi dimenticato. In ciascuna parola fiorisce il veleno, io sono chi debbo abbattere, chi debbo calpestare ;chi mi interra in questo mondo? L'unico animale che vive di sangue. Meglio non sapere nulla che molte cose a metà,io vado fino in fondo,non importa se la meta sia cielo o palude ,vicinissimo ad ogni sapere si accampa la tenebra dell'ignoranza. Ogni sognatore eccita la mia nausea. Con i miei pensieri esco dal mondo dove tutto si desta e prende inizio, poi si leva un soffio che si fa nube al di sopra della quale non c'è un secondo cielo per falsi dei. L'abbandono è la mia presenza,vivo sotto questa luna ghiacciata ma risorgerò prima che il Tempo si richiuda in sé.
13aprile2020
Uno scroscio mugghiante viene su dall'abisso del mondo,la felicità mi fa girare su me stesso,sguazzo nelle mie lacrime e scavo dentro me stesso come scava il verme la terra,per cercare il fondo dell'anima dove tutto è mescolato alla rinfusa,dove tutto è falso e marcio. Ogni uomo è un ostacolo che parla troppo del troppo poco,che fa diventare torbido il chiaro. Ogni mia parola manda in pezzi le tenebre più fitte,nel destino c'è tutto l'uomo,egli diventa falso,obliquo e mostruoso,egli rimane più bestia che uomo.Quanti astri mi sono destinati? Le notti sospingono verso di me vie galattiche che gravano sul mio nome.Non è vero che io viva,c'è soltanto un cieco respiro mentre sfreccio verso terre estinte dove vado a spegnermi nel perfetto incontro con il Nulla. Tutto sembra un'attesa di cose vere, Dio è la parte più dispersa dell'universo che le rimargina con la morte la ferita dell'esistenza, Egli mi ha perduto e poi dimenticato. In ciascuna parola fiorisce il veleno, io sono chi debbo abbattere, chi debbo calpestare ;chi mi interra in questo mondo? L'unico animale che vive di sangue. Meglio non sapere nulla che molte cose a metà,io vado fino in fondo,non importa se la meta sia cielo o palude ,vicinissimo ad ogni sapere si accampa la tenebra dell'ignoranza. Ogni sognatore eccita la mia nausea. Con i miei pensieri esco dal mondo dove tutto si desta e prende inizio, poi si leva un soffio che si fa nube al di sopra della quale non c'è un secondo cielo per falsi dei. L'abbandono è la mia presenza,vivo sotto questa luna ghiacciata ma risorgerò prima che il Tempo si richiuda in sé.