Rufo

21aprile2020


Pensieri di gelo stretti alla vita  sono distesi su un polveroso cuscino di passato.Un'ultima parola mi guarda ,dovrà restare sola con se stessa ,essa si chiama nausea. Non esiste uomo senza nausea se non colui che ha disimparato a vivere.Ho abbastanza di me da sentirmi vomitevole ,sono disteso su questo letto di pioggia sotto questa stella pendente dal cielo.La fessura delle mie palpebre è mangiucchiata da quest'aria infernale ,ho in gola una pietra vecchia di mille anni che mi impedisce di parlare,le mie labbra sono coperte di verderame. Ho davanti a me una via di bronzo da percorrere ,la mia ombra mi chiama ma scappo via con fastidio e disgusto.Sento scricchiolare la mia solitudine ,il mio è un cammino senza meta ,sono portato via da un vortice di venti. Come stanca polvere mi poso su ogni superficie e mi addormento su questi specchi, al mio risveglio spero d'avere un'ombra migliore. Mi aggiro in mondi freddi e remoti, mi addentro in tutte le cose più tristi,se in me c'è qualcosa che possa dirsi virtù è di non aver paura di nessun divieto. Ho infranto ciò che il mio cuore venera,ho rovesciato tutte le pietre di confine . Ho disimparato a credere nei grandi nomi,nulla è vero, tutto è permesso,ogni innocenza è bugiarda,quando mento colgo il vero,calpesto ogni verità,nulla vive che io ami; non mi resta che un cuore sfrontato e una schiena spezzata ,cercare è la mia unica tentazione e ciò che mi consuma .Non sono più prigioniero di nessuna illusione ,vorrei salire in cielo per chiedere a Dio se è permesso che le cose siano così.