Rufo

30aprile2020


L'inesorabile in me tace,ogni specchio deforma la mia immagine,ogni latebra m'è culla odorosa di latte.Non c'è fabbro al mondo che possa raddrizzare l'umanità la cui finitezza sento cantare tutti i giorni. Il cuore è un luogo ben munito di dolore, spero che un ultimo residuo di Dio abiti l'angolo del cielo più puro,unici compagni fedeli sono questi cadaveri.Ogni giorno preparo al viaggio il letto della memoria ,il tempo è un vento che soffia via il mio nome .Ciò che amo veramente di me è che sono un tramonto,un trapasso. Amo profondamente tutto ciò che non sa vivere,amo chi guarda nel baratro con orgoglio e chi ha per casa l'abisso.Il male è la migliore energia per l'uomo,le cose peggiori sono le uniche necessarie ,ogni colpa è un conforto.Vado dove l'eco non si spegne ,divento più pesante per volare,tengo in mano le tre parole che servono per vivere ,poi sono sputato in una notte senza stelle ,null'altro che buio profondo.Ascendo a quelle altezze dove il fulmine può colpirmi e spezzarmi. Ogni saggezza partorisce fulmini che significano luce abbagliante da cavare gli occhi.Dietro la fronte ho un abisso di cielo,respiro nello sterco,l'occhio è schiavo delle sue immagini,questo silenzio è senza paura. Tutte le verità sono da odiare,chi non sa mentire non sa amare la verità.Le orbite del cuore seguono percorsi vorticosi,qui la catena di generazioni giace sepolta sfiorando l'abisso.Ho conficcata nel volto sabbia sibilante,la mia carcassa rospeggia : è destinata ad un giorno che ha nome Nessuno.