Rufo

14 febbraio 2021


Oggi c'è un mondo senza cielo,la morte è un vento profondo che sbianca la vita,respiro un'aria sgomenta di solitudine che si popola di densi pensieri.Qual è l'arroganza più grande? Decretare che tutto ciò che è necessario per la mia eternità debba esistere.Voglio cecità e vertigine ,canto in eterno sulle onde in cui è annegata la ragione.Esisto per nuotare ma anelo alla terraferma.L'esistenza è un malinconico travaglio,mi fermo a metà strada tra la collera e il riso.So che una goccia di sangue di troppo o di meno nel cervello può cambiarmi la vita,nel frattempo rendo necessaria  l'intima miseria di me stesso.Tutti i movimenti del cuore sono senza speranza ,conosco soltanto la malinconia delle rovine,tutto l'avvenire è senza risposta.Col procedere della vita si perde sempre qualcosa ,si restringe l'area del possibile, gli "io" che avrei voluto diventare sono seccati,così si avvera il deterioramento del vivere,allora riduco tutto il tempo al presente,il mio tempo interiore si fa ,così, eterno  (infinito).