Rufo

23 aprile 2021


Debbo essere luce ma ho sete di tenebre, dalla mia anima zampilla il Nulla. Ciò che risplende è destinato al profondo, non c'è luce che possa parlare a ciò che è oscuro. Risplendo nel silenzio, vivo scorrendo come una cascata che non è incerta nel suo precipitare. Non c'è un abisso da varcare ma da abitare. Circonfuso di luce  vorrei essere notte, sono appagato dal dono del tramonto che mi regala il buio, non ho occhi che attendono una nuova aurora. La vita scorre come una vela tremante al vento dell'esistenza, vago alla ricerca di un ospizio per i miei cattivi pensieri, getto scintille d'esistenza in una fossa di neve , ogni profonda conoscenza brancola fredda e incerta. Illusioni incidono la mia anima e dalla ferita sgorga una falsa felicità, mi libero da ogni contentezza che mi rende schiavo, servo sinceramente la Verità quando spezzo la mia volontà di venerare qualcosa. La vita deve sempre superare se stessa guardando al di là di bellezze felici che sono caverne di menzogne. Non attendo nessun arcobaleno dopo l'uragano ma mi lancio verso l'avvenire inventando nuovi spettri.