Rufo

29 luglio 2021


Provo una tiepida felicità da sognatore debole,mi intenerisco di fronte a questa vastità infinita,galleggio su questa assurda e fredda tenerezza.Ogni intenzione di vita si verifica involontariamente nell'intervallo tra il relativo e l'assoluto;il destino mi priva d'ogni volontà,sono vivo ma fatto di materia morta.Ogni mattino la mia esistenza sfuma e si ritrae,attende la sera per il grande scenario delle stelle.Ogni giorno che finisce mi sento un risparmiato per quel fine ancora una volta rinviato.Osservo la bellezza metafisica dei luoghi senza vita,in essi mi allineo col vuoto e sento il tempo senza vederlo.Sono avvolto da una luce avvilita e incerta mentre esisto con chiarezza: so cosa non sono. Mi applico ogni giorno alla mia disattenzione per il mondo e costruisco una realtà mediante speranze e malintesi,poi sogno sulla realtà che ho costruito.