Rufo

17 novembre 2021


Poso sulla fronte la mia mano fredda di stelle, mi tingo di ruggine, il buio diventa il padrone della vita che si colma del suo sapore. Sono attaccato dall'Infinito, mi immergo in questa notte affilata che seziona l'anima, sono disposto a finire come una primavera che vola via in tempesta. In questo formicolio d'aria sono come un insetto divorato, svello la Verità dal suo profondo e resto vicino alle nuvole di questo stridente mattino. Traggo un utile solo dalle tenebre, ogni movimento della mia esistenza è incompiuto. La vita è una morte sospesa, la sua attesa scava l'anima: al termine di mille deviazioni la mia esistenza sfocerà in un istante sconosciuto.