Rufo

10 febbraio 2022


Scontento dell'universo scalo le rocce del trascendente, preferisco la Verità alla Realtà : nulla è necessario nella vita. Lo spazio si annulla, il tempo si dilata fino a fermarsi, un'ombra mi accoglie col suo gelido alito, un tono d'azzurro m'attraversa l'anima. Sorge una luce scura in questa tetra aurora dall'aspro sapore nostalgico di non-realtà che m'invade il cuore: è meglio pensare che vivere. Nella casualità di ogni giorno si intensifica una sensazione di morte, mi sveglio da un sonno cosmico e impreciso ed entro nello sforzo di esistere. La tristezza umida del tempo mi ricorda che tutto finisce , indosso ogni giorno lo stesso dolore di vivere, sono attento ai diffusi colori delle cose , al tono diverso del vento, alla presenza inevitabile dell'universo. Passerò, non resterà di me nulla dopo aver usato i sentimenti, inghiottito dalla morte lascerò un'indolente mondo alle mie spalle che farà la mia stessa fine: tutto è destinato al buio e al Nulla. Tutte le cose che costituiscono il sistema dell'universo  danzano per precipitare nel vuoto Nulla , tutto è ombra e polvere agitata che lascia dietro di sé il silenzio delle cose che si fermano e spariscono. Un'immondizia residuale di stelle e anime verrà spazzata via , non resterà niente di quello che è stato , una luce senza sorriso illuminerà il Nulla , in attesa di tutto ciò vago nel vuoto percorrendo l'insensata orbita dell'esistenza che produce un rumore di vita che un sole obliquo indora di fine: tutto quello che è stata la mia anima se ne va con una tenerezza indifferente.