Rufo

23 marzo 2022


Oggi il sole trattiene il respiro, il Tempo attraversa il mondo come un filo infinito, come qualcosa di solitario e irripetibile. Un crepitio di pensieri raccontano la parte perduta della mia vita, di essa permane la sua parte inconsistente illuminata da una luce annebbiata , monotona e indifferente. Alcuni pensieri si ritirano dentro di me  e cercano di raggiungere il passato, un'aria crepuscolare ed incerta mi delizia il viso mentre la vita mi accompagna col suo fastidioso ronzio. Sono immerso in un mondo irreale come fatto di sogno e di vetro, le ombre del sole di marzo si allungano sulla terra tormentata dalla primavera. Un pensiero non pensato fino in fondo è una impalcatura scarna  e priva di anima che prova a sentire l'inconoscibile. L'appassire morbido e asciutto della mia esistenza mi fa diventare un essere irreale  ghermito dalla propria eco che irradia sul mondo un bagliore spezzato che risplende ripudiato e scollegato da tutto. Sto in un silenzio confuso privo delle sponde dei fatti: niente mi riguarda, sono avvolto dalla oscillazione immateriale del silenzio, non capisco se sto vivendo o precipitando.