Rufo

13 aprile 2022


Stringo forte a me la vita e in un lento acquietarsi  sento il silenzio,il nulla,il vuoto. La cosa suprema è senza parola  perchè l'anima non ascolta. Il Vero si aggrappa al Nulla ,niente sembra più appartenere alla Realtà. Il mio Essere buca la notte ,soffre d'esser vivo e confina con l'indifferenza. Per esprimere il Tutto approdo al silenzio tra due parole. Per caso qualcosa diventa Realtà,mi aggrappo a quel qualcosa ,mi spingo fino ai confini di ciò che non è stato: i sentimenti sono ombre mai realizzate. L'indimostrabilità e l'incomprensibilità della vita è evidente, le illusioni necessarie alla vita rilucono di una sottile vulnerabilità, esisto in un sogno stretto e oscuro,in una solitudine insulare per approdare al Vuoto. Il contributo della indifferenza e della casualità è indispensabile per vivere. L'anima è un residuo inestinguibile ,è un pensiero inafferrabile ,nelle trame della vita nessuna parola mette ordine. Nella quieta vastità del silenzio passato e futuro si uniscono nell'attimo presente. Le cose che non si possono fare sono le più importanti della vita. Sono destinato ad un oscuro chiarore che si estende all'infinito: con profondo egoismo rinuncio a questo buio mondo,tale rinuncia mi rende puro e infinito.